Capitolo 11

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( Pov. Austin )

Sto cercando di uscire da casa di Briar, da quasi dieci minuti. Ma lei non me lo permette. Continua a trattenermi sulla soglia. Mi bacia ridendo.
Si è risvegliata euforica. Felice.
<<Piccola lasciami andare. Se tornano tua madre e tua zia ?>> lei mi bacia di nuovo << No, rimani>> <<Mia madre mi aspetta, non posso >>
Rose e Tommy ci guardano scocciati
<< Che schifo >> <<Spudorati, io non mi sono mai comportata cosí >> <<Mi viene da vomitare >> replica Rose.
Ci stanno prendendo in giro.
Briar si volta e li guarda <<Ah ah ah. Siete spiritosissimi >> sorrido.
Le accarezzo il viso e poi finalmente mi libera dalla sua amorevole stretta.
Mio fratello saluta Rose col cinque <<Elegante>> <<Lo so, noi abbiamo classe >> Risponde Tommy, mi supera con una spallata e sale in sella alla sua moto. Il cielo è nuvoloso. E d'un tratto avvertiamo dei tuoni.
Salgo dietro di lui. Dò un' ultimo sguardo a Briar, che mi saluta con la mano. È tenera.
Tommy accelera per le strade.
<<Sei sicuro di voler tornare
a casa ? >> mi chiede mio fratello, con una punta di terrore.
<<Si, lo faccio per mamma, tu che fai rimani o te ne vai ?>> <<Dipende da papà. Se c'è, sarò costretto a non entrare>> annuisco, anche se lui non può vedermi. La velocità mi scuote il corpo e il corpo.
Si dice che la felicità sia sopravvalutata, ma per la mia famiglia é una conquista.

Arrivati alla villa, ci dividiamo. Mio fratello parcheggia nel garage ed io corro verso il mio balcone. Mi arrampico. Con fatica e paura, riesco ad arrivare fin dentro la mia camera da letto. Tiro un sospiro di sollievo. Mi tolgo il giubbotto di pelle. Gli stivali e i jeans. Cerco di essere veloce. Indosso un pantalone nero della tuta. Mi sistemo i capelli e a piedi scalzi esco dalla stanza.
Mi dirigo alla camera da letto di mia madre. Aperta la porta, lei mi vede e si fionda ad abbracciarmi. È in lacrime.
<<Mamma cosa è successo ?>> domando allarmato. L'aiuto a sedersi sopra il suo letto <<Tuo padre ti sta cercando da ieri è nervoso, arrabbiato. Ha minacciato di ucciderti>> sospiro, le minacce di mio padre non mi fanno paura.
<<Austin, chi è Briar Tail ?>>chiede mia madre di getto, mi nasce un sorriso <<È...è la donna che amo>> mia madre smette di piangere. Mi osserva incredula.
Mi nasce una stretta alle budella. Come se sentano che sta per succedere qualcosa di brutto.
Lei mi abbraccia
<<Sono felice per te >> <<Grazie mamma >>
È davvero felice per me.

Improvvisamente si spalanca la porta. Sbatte contro il muro, e ci costringe a sussultare dalla paura.
Spunta mio padre.
I suoi occhi sembrano iniettati di sangue. Viene verso di me. E con forza, mi solleva dal letto. Mi sbatte al muro. Io non reagisco. Mia madre corre a nascondersi. Prova troppa paura.
<<Tu piccolo bastardo. Dove sei stato ?
Ti ho detto cosa dovevi fare. Dovevi solo ubbidire. Sei stato da quella prostituta vero ? Ma io la rovino ! >> Urla e digrigna i denti.
Non ci vedo più dalla rabbia e allora lo spingo. Gli tiro un pugno in pieno volto.
Comincio a picchiarlo finché non si trova spalmato a terra <<Se ti avvicini a lei ti uccido>> sibilo vicino al suo volto.

Ma mio padre non è sprovveduto come sembra. Sanguina dal naso ma non si lascia intimorire << E cosa farai ? Come lo vedi questo futuro ?>> rimango sorpreso e mi allontano. Rimettendomi in piedi. Mia madre spaventata, rimane in un angolo. Trema per ciò che ha visto e sentito.
Mio padre ride e si rimette a fatica in piedi.
<<Che vuoi dire ?>> <<Già me lo immagino. L'erede diseredato che pulisce le case. Mentre sua moglie fa l'avvocato. Io so tutto di quella famiglia, credi che sia uno sprovveduto. O meglio un folle che manda i suoi figli nel mondo senza sapere cosa fanno ? O chi frequentano ?>> annaspo.
Lui si sistema la giacca e mi fissa con una rabbia brutale. Sento le mie budella contrarsi ancora, ed un senso di nausea farsi largo.
<<Dimmi come farà l'avvocato se io gli farò sospendere la borsa di
studio ?>> non so cosa rispondere. Stringo le mani in dei pugni.
<<Ecco cosa farai se vuoi che la tua ragazza sia risparmiata.
La lascerai. Annuncerai il tuo fidanzamento con Stella Vannifer. Uniremo gli imperi, le famiglie e tra due anni erediterai l'azienda, mi darai dei nipoti. E la nostra famiglia sarà salva dalla vergogna in cui tu e tuo fratello, ci avete quasi gettati. >>
Ho le lacrime agli occhi. Pensavo di poterlo gestire. Di poterlo sfidare. Ma vince sempre lui. Non importa cosa io scelga di fare.
<<Hai capito quello che ho detto
Austin ?! >> Urla, io mi guardo attorno in difficoltà. Cerco aiuto. Ma mia madre mi guarda, come a volermi dire che non può fare nulla.
<<Mi sono spiegato ?>> Mi grida a pochi centimetri dal viso.
<<Ho capito>> mi arrendo.
Sono un codardo, e lo so anche io.
Ma a volte quando si ama. Bisogna proteggere. Ed il modo migliore per farlo, e lasciando andare.
Mio padre soddisfatto esce dalla camera ed io cado sopra il letto. Comincio a piangere e singhiozzare. Mia madre accorre da me e cerca di consolarmi. Ma a nulla valgono i suoi abbracci e le sue carezze.
Perché so, che stavolta tutto sarà inutile.

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