Capitolo 16

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( Pov. Austin)

Sono sempre stato un ribelle. Se mi viene detto di andare a destra. Io vado a sinistra.
Con Stella non è durata. Siamo stati fidanzati ufficialmente un anno. Poi ho scoperto che mi tradiva con il suo autista. L'ho detto ad un giornalista. E la notizia è circolata in fretta.
Cosí mio padre per evitare ulteriori scandali. Mi ha dato ciò che più volevo. Ha annullato il fidanzamento, e cosí anche le nozze.
Ora mio padre è in pensione. Mi ha lasciato l'azienda. Ho provato a contattare Briar in questi quattro anni, ma ne Dotty ne Rose hanno mai voluto aiutarmi. E non le biasimo per questo.
Mi sono trasferito cosí a New York. Volevo dimenticarla. Andare avanti.
Ho comprato una nuova Ducati nera. Ho comprato casa a New York e mi sono laureato online.
Il lavoro occupa circa settecento ore del mio tempo, al mese. Lasciandomi quasi due giorni liberi. Tutti per me.
Non è molto ma è qualcosa.
Ora però è cominciata l'estate. Ed essa è tutta a mia disposizione.
Sono tornato a casa da due giorni. Sono in vacanza. Mia madre è molto più felice. Sembra che mio padre sia tornato quello di un tempo. O almeno lei cosí dice. Con me invece è sempre arrabbiato e scostante.
Ma non importa più. Non cerco più la sua approvazione.

È sera ora. In cielo c'è la luna blu. Essa è una luna molto rara. Viene chiamata anche superluna. È molto bella.
Sono sopra la mia moto. Guido veloce.
Indosso il casco bianco. Tutto è veloce alla mia vista. Supero auto, camion, altre moto, e poi esco dall'autostrada. Mi dirigo in un vicolo e parcheggio. Sono vicino al locale di mio fratello. Non lo vedo da due anni. E sono fiero di lui.

Mi tolgo il casco e sistemo la giacca.
Avanzo diretto verso l'entrata. La musica è prepotente e mi ricorda di quando ero un semplice ragazzo in moto. Entro dentro e riconosco l'odore di sigaretta e alcool.
Allora metto una sigaretta tra le labbra. Mi giro, sorrido alla vista delle persone che ballano e bevono.
D'un tratto incrocio due occhi che conosco. Ma che credevo di aver dimenticato. Briar è davanti a me, dall'altra parte della sala. Mi guarda anche lei.
Sono felice come non lo ero da anni. È tornata finalmente.
Sto per avanzare verso di lei. Voglio parlarle. Ma appena faccio un passo. Vedo un uomo accarezzarla il viso e poi baciarla sul collo. M' irrigidisco. Il mio pugno si chiude con forza. Non starò qui a guardare. Cosí mi giro ed esco dal locale. Tommy mi nota e mi corre incontro.
Siamo fuori adesso. <<Austin dove
vai ?>> Fumo con rabbia. Getto la sigaretta sull'asfalto e la spengo con la mia scarpa.
<<È tornata ? >> <<Si>> sussurra amareggiato. Trattengo le lacrime. E mi giro guardandolo.
<<Si è sposata ? Fidanzata ? Cosa...Chi è quello ?>> <<È fidanzata, ma presto si sposerà >> annuisco a muso duro.
Sono sempre in ritardo, con lei. Sembra una maledizione.
<< Non me la sento Tommy. Ora devo andarmene. Bel locale sono felice per te. >> Aumento il passo diretto alla mia moto. Tommy mi segue però<<Sei il solito vigliacco. Per una volta affrontala. Parlale, riconquistala >>
Mi sento con le spalle al muro.
<<Cosa c'è da riconquistare? Sta per sposarsi. È finita >> <<Ti arrendi ? Lasci che la donna che ami si sposi senza dirgli che l' ami ? Sono passati quattro anni ma non sei cambiato affatto. Hai sempre paura !>> c'è rimprovero nella sua voce<<Non ho paura, ma so quando ritirarmi.>> Arrivato accanto la mia moto, salgo in sella e prendo il casco in mano.
Mio fratello mi guarda esterrefatto
<<In amore non vince chi fugge Austin. Vince chi resta e lotta.
È vero, ha un anello al dito, ma non è ancora sposata. Lotta per lei, falle capire che ci tieni. Se no come farà a sapere che l' ami ?>>
Lo guardo voltarsi e andare via. Sono nervoso e triste. Le parole di Tommy mi rimbombano nella mente. Mi chiedo cosa io debba fare adesso.
Dovrei lottare ? O fuggire ?

( Fine Pov. Austin)

È andato via. Non appena mi ha vista.
Distolgo lo sguardo dalla porta d'entrata. Ordino al barman un altro shot. E lo bevo tutto d' un fiato.
Rose si avvicina a me. Dotty invece porta Luke a ballare.
<<Sai anche lui ha sofferto molto>> dice mettendomi una mano sulla spalla.
<<Ah si ? Be se lo é meritato >> <<Sei ingiusta. Non se l'è scelta lui la sua
vita >> sembra una barzelletta <<Poteva ribellarsi ma non lo ha fatto>> Rose scuote la testa guardando i movimenti del barman.
<<Briar tu non sai nulla >> mi ribolle il sangue nelle vene. Per rabbia o potrebbe essere l'alcool.
<<Senti l'amore, le relazioni, sono difficili quanto la vita. Ma se non abbiamo il coraggio di prendere in mano la nostra strada, se non ci ribelliamo alle ingiustizie subite. Poi non ci possiamo lamentare delle conseguenze.
Non possiamo piagnucolare dopo. Tutti sono bravi a piangere ma in pochi hanno il coraggio di vivere. A quanto pare lui non mi ha amata abbastanza !>>
È senza parole. Mi fissa accarezzandosi la pancia rotonda.
Mi sento in colpa per averle gridato contro.
<<Scusami, ho bisogno di un po'
d'aria>> <<Certo>> risponde col sorriso, più dolce del mondo. Sarà un ottima mamma.

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