Capitolo 26

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Esco dalla doccia. Avvolgo il mio corpo con un asciugamano e poi afferro la spazzola. Prendo a pettinarmi. Oggi mia suocera mi porterà a scegliere la torta, il pranzo del matrimonio, gli addobbi, ed io ho intenzione di scegliere anche un abito da sposa.
Accendo il phon e comincio ad asciugarmi i capelli. Dopodiché li lego in uno chignon disordinato. Rientro in stanza. Fortunatamente sono sola. Sul letto ho messo i vestiti. Indosso l'intimo nero e i jeans neri.
Sto per mettere la camicia a scacchi neri e bianchi, quando entra mia suocera, senza bussare. Mi copro il petto <<Ma cosa? Non si bussa ? >> lei sorride <<Cara sei a casa mia, perché dovrei bussare ?>> Non dice sul serio. Sono sconvolta, ma che razza di persone sono. Non sanno che significa la parola privacy ? Metto in fretta la camicia e l'abbottono.
<<Dovresti dimagrire, almeno dieci chili cara >> faccio scoccare la lingua sul palato ed indosso le scarpe da tennis.
<<Io mi amo cosí come sono >> <<Cara lo devi fare per mio figlio e per la stampa, non ler te stessa >> ridacchia come se io avessi detto una sciocchezza <<Be, la stampa si adeguerà e lo farà anche Luke >> la zittisco cosí. Noto il suo viso contrariato, ma non aggiunge altro. Austin non si è mai lamentato del mio corpo. Ed io per me, vado bene cosí.
<<Sei pronta dobbiamo andare>> metto il telefono in tasca <<Si, sono pronta, usciamo>>
Usciamo dalla stanza e scese le scale, usciamo dalla villa. Entriamo nella limousine, dirette dal fioraio.

Lungo la strada, mia suocera m' illustra il tipo di matrimonio che vuole. Semplice ma di buon gusto. Mi mostra alcune foto e cataloghi da cui sta prendendo spunto. Annuisco a tutto, non è importante quello che sarà. Tanto non lo considero un vero matrimonio ma un contratto, un unione formale.
Il matrimonio era questo nell'antichità.
La macchina poi si blocca. Mi affretto ad uscire ed entro nel negozio. La fioraia viene verso di noi con in mano delle begonie <<Signora Tudor, ecco i fiori che mi avete chiesto>> <<Avevi già scelto i fiori ?>> lei mi fissa con fare ovvio <<Certo, ieri ho chiamato vari negozi è già tutto organizzato cara >> sospiro con rabbia.
Mi dà fastidio, solo perché hanno antenati ricchi e politici credono di poter usare le persone come fossero fazzolettini. <<Io odio le begonie >> affermo appoggiandomi al bancone. La fioraia ci guarda confusa. Mrs. Tudor invece mette su un sorriso di circostanza<<Puoi scegliere tra le begonie e le orchidee >> << Voglio le ortensie>> lei ingoia la saliva e trattiene la rabbia. Sorride.
<<Bene faremo come vorrà la sposa. Ortensie bianche, per favore>>
<< Certo signora.>> la fioraia sparisce verso il retrobottega. <<Cosa stai facendo ? Vuoi cambiare tutto ?>> <<Si, sono sicura, sarà il mio matrimonio, e se non ti sta bene Moira, ne parlerò con Luke.
Credo che sarà d'accordo con sua moglie, e non con la sua mamma >>
detto questo raggiungo il retrobottega. Non ci credo ma almeno lei si.
La fioraia mi mostra le composizioni. Sono tutte bellissime e scelgo una composizione di ortensie rosa
e bianche <<Sono perfette >> <<Grazie signora >> l'acconto è già stato pagato. Cosí la saluto e precedendo Moira Tudor, ed esco dal negozio.
<<Dove dobbiamo andare adesso ?>>
<<Ci aspetta il catering>> <<Bene !>>
Entriamo in auto. E con nonchalance apro una bottiglia d'acqua, evito cosí di guardarla.

(Pov. Austin)

Ho passato la mattina a camminare per le strade. La cercavo nei volti dei passanti e poi l'ho vista. Poco fa, usciva da un fioraio. È sempre bellissima. Stavo per andarle incontro ma lei è entrata dentro una limousine, e si è allontanata.
Telefono a Rose e le chiedo di rintracciare la prossima destinazione di Briar.
<<Certo posso farlo ma tu non farti scoprire che la stai seguendo o che sei qui >> <<Si, tranquilla, mandami un messaggio con la destinazione>> detto questo spengo e vado verso un autonoleggio. Ho bisogno di una moto.

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