Capitolo 36

13 1 0
                                    

(Pov. Stella)

Avevo tutto nella vita. Potere. Soldi.
Ero una modella. Stavo per sposare uno degli uomini più ricchi d'America.
È ho sprecato tutto per correre dietro ad un autista. L'ho aiutato a derubare la mia famiglia. E quando si è stancato di me, l'ho denunciato. Il poliziotto che mi ha aiutata a sbarazzarmi di lui. Era molto attraente e cosí l'ho sposato.
La mia famiglia ha avuto da ridire. Ma ancora ero nelle loro grazie.
Io però non sono fatta per essere legata ad un solo uomo. Mi sono stancata in fretta, e ho conosciuto un' altro ragazzo.
Uno scansafatiche che si divertiva a giocare col fuoco.
Ho sempre attirato i fannulloni. Sono rimasta incinta. Ma il fannullone di turno non appena la scoperto è fuggito.
Ho provato a convincere mio marito che fosse suo. Ma non andavamo a letto insieme da mesi. Cosí non ci è cascato.
Mi ha lasciata. Ha voluto il divorzio. E a queste notizie, i miei genitori mi hanno ripudiata.
Portavo disonore al nome dei Vannifer.
Con gli ultimi soldi rimastimi sono venuta a New York. Avevo saputo che Austin aveva una casa qui. L'ho incontrato per caso e dopo avergli chiesto scusa per averlo lasciato. Ho appreso che era felice e sistemato con un'altra. Con Briar.
I miei mezzi scarseggiavano. Non potevo pagare l'affitto del monolocale dove vivevo. Ma ho comunque deciso di andare a fare shopping. E poi l'ho incontrata. Radiosa. Ma triste.
Allora ho capito che qualcosa non andava. E senza sapere che lei lo aveva già lasciato, mi sono fiondata nel loro palazzo. E ho colto la mia occasione.
Austin avrebbe potuto usarmi per rabbia. Ed io gli avrei detto che il bambino era suo. Ma non ha funzionato. Non sono riuscita a prenderlo in giro.
Alle volte la verità convince meglio di una menzogna.
Col cuore spezzato, Austin mi ha permesso di rimanere a casa sua, almeno fino alla nascita del bambino.
Mi sono trasferita subito. Con certe proposte non vale la pena di perder tempo. Ma poi è successo l'incredibile.
L'ho perso. Non che m' importasse.
No, non è vero. Mi stavo affezionando a quella creatura.
È successo di notte. Ho sentito caldo. Poi freddo. E infine un dolore lancinante al basso ventre. E quando ho sollevato la coperta. Ero piena di sangue.
Mio figlio non c'era più. Austin mi ha portato all'ospedale e lí mi hanno detto che l'avevo perso.
È meglio cosí però, io non sono fatta per essere madre. Non li sopporto proprio i bambini, e non mi ci vedo incollata ad una culla, come tutte le altre.
Dopo qualche giorno ho fatto le valige. Ero davvero pronta ad andarmene.
Ma Austin mi ha permesso di restare.
È cosí che ho capito di avere una chance con lui. Lo rivoglio per me. In questi mesi. Abbiamo legato. E ho capito che potrei essere il cerotto alla sua ferita.
Rivoglio la mia vita. E non voglio lavorare. Non sono fatta neanche per quello. Io sono fatta per sposare un uomo ricco, e vivere per sempre ricca e felice. Ho aspettato cinque mesi. Volevo che dimenticasse, e adesso sono nella mia stanza.
Vesto un magnifico baby doll di chiffon rosa semi trasparente. Ho i capelli sciolti. Le gambe nude. I piedi scalzi, e mi sto spruzzando un aroma intenso. Un profumo al cedro. Molto dolce e speziato. Fisso la mia figura e l'approvo. Ora tutto ciò che devo fare e riprendermi il mio uomo.

Senza fare rumore esco dalla stanza e mi avvio nel corridoio. Arrivo davanti la sua porta. Abbasso la maniglia ed entro. Respiro a fondo. E sento il suo odore di uomo e di rose appena colte.
Socchiudo la porta ed in punta di piedi mi stendo al suo fianco, sotto le sue coperte. Lui dorme a petto nudo, abbracciato ad un cuscino.
Comincio a toccare il suo braccio. Con gesto circolare. E dopo poco lui si sveglia.
Si gira di scatto dal mio lato. E non appena mi vede si spaventa. Gli sorrido innocentemente<<Ciao Austin, sono venuta a scaldarti, comincia a fare freddo >> ammicco e lui indietreggia, fino a cadere a terra. Non capisco. Corrucciata lo fisso
<<Che stai facendo ?>> <<Stella devi andare nella tua stanza >>
Sono sempre più confusa. Mi metto seduta <<Perché ? Non ti piaccio ?>> dico scoprendomi, e mostrando il mio corpo semi nudo.
<<Sei bellissima ma io...>> <<Tu cosa, sono qui, puoi avermi quando vuoi>> maliziosa mi metto in ginocchio.
Austin non sembra convinto. Afferra da terra la maglietta nera e la indossa velocemente. Poi apre la luce della lampada.
<<Non posso, io amo Briar, sempre
l' amerò >> comincio ad alterarmi.
<<Come puoi dire no a me. Io sono qui al contrario di lei. In questo momento Briar potrebbe essere con un altro >>
Per un momento il suo sguardo sembra cedere. Ma poi mi fissa e dichiara con sicurezza << Anche se fosse. Non sono affari tuoi. >> Mi alzo dal letto <<Lei ti ha lasciato piú di una volta e tu ti ostini ad aspettarla ?>> annuisce energicamente.
<<Sempre. Odio che fugga da me e dai problemi. Odio che abbia abortito, ma l' amo ancora. E questo non può cambiare. Nemmeno per te >>
<<Sei solo un povero illuso>> <<No. Sto ragionando col cuore e con la testa. Sono lucido e non ti amo Stella. Mi dispiace, per me sarai sempre solo un' amica>> <<Un amica ?>> dico ridendo senza gioia.
Allora è questo il mio fato ? Essere sua amica. Esco dalla sua stanza e chiudo la porta dietro me.
Vuole un' amica. Ma io non mi arrendo. Per stasera ha vinto Briar. Ma domani chi può dirlo. Prima o poi lui dimenticherà. E allora ci sarò io a consolarlo.

Biker Wings Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora