( Pov. Stella)
Ho saputo dell'incidente di Austin. Proprio ieri. Rose mi ha chiamato e mi ha raccontato tutto.
Mi dispiace, è stato gentile con me. Ma non riesco a smettere di rimirare il mio riflesso allo specchio. Sono bellissima con il mio nuovo abito.
Luke è tanto generoso con me. Mi ha comprato un intero guardaroba.
Ora indosso un abito bianco pieno di paillettes, con maniche a campana, lungo fino alla coscia.
Molto provocante. Sotto di esso ho indossato dei collant semitrasparenti. Ho i capelli sciolti e mi sto truccando.
Metto un rossetto rosso. E oltre l'eyeliner, anche il mascara. Il fondotinta fa da base e sopra le guance metto del blush color pesca.
Indosso degli orecchini d'oro rotondi ed una collana con un unico brillantino da due carati. Scarpe bianche lucide con i tacchi alti e faccio un giro su me stessa.
Ringrazio di essermi messa lo smalto ieri. Perché ora il mio look è completo.
È pomeriggio e Luke tornerà a breve. Vuole portarmi all'opera e poi in un ristorante di lusso.
Mi vuole viziare a quanto pare.
Sento la porta d'entrata chiudersi e cosí esco dalla camera. Sono pronta a raggiungerlo, ma mi blocco e faccio in tempo ad udire le sue parole al telefono. <<L'hai investito ?>>
Rimango ferma. Nascosta.
<<Bene, dov'è adesso ?>> Cerco di capire di chi stia parlando. Anche se un mezzo sospetto attanaglia la mia mente.
<<In coma all'ospedale ? Bene. Domani avrai il tuo assegno, bel lavoro. Meglio tu sparisca prima che i Collins lo scoprano.>> Mi porto la mano davanti la bocca, provo un enorme spavento.
Ha pagato qualcuno per investire Austin ? No, mi rifiuto di crederlo.
Scuoto la testa terrorizzata.
Senza fare rumore rientro nella stanza da letto. E tento di apparire normale.
Devo compiere una scelta. Rimanere, essere ricoperta di soldi e tacitare la mia coscienza. Smettere di provare rimorso per un amico che è rimasto ferito con cattiveria.
O scappare. Direi tutto e far si che la legge faccia il suo corso ?
La porta della stanza si apre e appare Luke. Si leva la giacca bordeaux e viene verso di me.
<<Sei perfetta. Ci aspetta una bella serata. >> Mi abbraccia, mi annusa e mi bacia il collo.
Non sono Wonder Woman. Non sconfiggo i cattivi. Ho bisogno di soldi. Di un tetto, e di protezione. Perciò rimarrò in silenzio. Non ho sentito nulla. La mia coscienza è limpida.
Mi volto e lo bacio con trasporto. Gli metto le mani tra i capelli e lui mette le sue sul mio fondoschiena.
Ho preso la mia decisione.( Fine Pov. Stella)
Il dottore mi fa passare. Entro nella stanza di Austin con estremo timore. Mi sento un' estranea, dopo tutto quello che ho fatto.
Ivar è in hotel con mia madre. E un' ora fa, Rose è venuta a prendermi e mi ha portato all'ospedale.
Mi metto seduta accanto al letto. Austin è intubato. Ha gli occhi chiusi.
Ed il dottore dice che non sanno ancora che tipo di coma sia. Forse ci vorranno quattro settimane perché si riprenda o forse non si riprenderà mai più. Tutto sta a lui. Quanto sia forte e quanta voglia di vivere abbia ancora.
Il dottore ha detto che non può sentire nulla. Ma io comincio comunque a parlare.
<< Ciao. È tanto che non ci vediamo. Ed è tutta colpa mia.
Se ti svegli, ti racconterò tutto. Ti dirò la verità>> tiro su col naso <<Austin. Ho commesso tanti errori. Io fuggo perché sono una vigliacca. Perché non mi sento mai abbastanza. Ma quando ti sveglierai. Io sarò qui. E se tu lo vorrai, non me ne andrò mai più. >> Comincio a piangere sempre di più. Gli afferro la mano e ne bacio il palmo.
Se fossimo in un film. Aprirebbe gli occhi e subito dopo ci sarebbero i titoli di coda. Un perfetto lieto fine. Ma questa è la realtà. E tutto ciò che possiamo fare è attendere.
Gli accarezzo il viso. È freddo.
Ma il suo petto va su e giù, perciò so che è ancora vivo. Ciò mi rasserena.
La porta si apre. Entra Tommy, tiene Pearl in braccio.
Appena mi guarda mi mostra un'espressione rancorosa. Mi sento giudicata.
<<Ciao Tommy>> <<Cosa ci fai qui ? Non l'hai fatto soffrire abbastanza ?>> ha colpito nel segno. So di essere in difetto. <<Io...sono qui per riparare a tutto ciò che ho fatto di sbagliato >> <<Pensi sia cosí facile. Ti presenti. Dici quattro parole e poi te ne vai di
nuovo ?>> Scuoto la testa <<No. Stavolta Tommy, io rimarrò. Non voglio più scappare. >> <<E credi che le tue parole valgano qualcosa ? >>
Il suo tono di voce e come una spada che mi trafigge al petto.
<<Tommy ascoltami. Tu hai ragione. Sono una persona orribile ma...>> <<Ma niente, sai cosa ha fato lui per te ?>>
Tace un momento. Lo guarda, raccoglie le idee e le parole e poi con astio le sputa fuori.
Continua a trafiggermi, e lo fa con più foga di prima.
<<Ti ha aspettato. E quando sei tornata, dopo che eri andata via senza una spiegazione. Ti ha accolta. Ha lottato per te. Cercando in tutti i modi di impedire il tuo matrimonio e dimostrandoti i suoi sentimenti. Austin non è mai fuggito. Ma tu incontri Stella e in un attimo vanifichi tutto il suo sforzo. Tutto il suo amore.
Nemmeno io sono stato un bravo fratello. Ma almeno gli sono stato vicino. E lui non si è mai lamentato. Ha preso l'azienda in mano ed è andato avanti. Poteva urlarmi contro. Poteva odiarmi. Ma non l'ha fatto.
Siamo stati bravi solo a ferirlo. >> Il suo dolore si trasforma in lacrime.
Piango anche io anche se in silenzio.
Tommy ha ragione. Siamo stati bravi solo a ferirlo. E lui ci ha accolti comunque. E lo ha fatto con amore.
Piango a capo chino.
Sento dolore al petto.
<<Mi dispiace per tutto quello che ho fatto. Io voglio farmi perdonare. Lui deve svegliarsi. Perché se non lo fa. Io non potrò dirgli quanto mi dispiace e quanto lo amo. >> Sento Tommy sospirare. E tirare su col naso poi afferma <<Stavolta non spezzargli il cuore. >> annuisco. Ci fissiamo, poi la piccola attira la sua attenzione. Va cambiata e cosí Tommy lascia la stanza.
Mi strofino gli occhi.
La colpa che sento è tale da lacerarmi.
Se solo si potesse tornare indietro nel tempo. A quel giorno di settembre, mesi fa. Non andrei via. Non gli mentirei sul bambino e non cercherei scuse, per allontanarmi dalla mia felicità.
Si può essere più stupidi di qualcuno che ha la felicità accanto, e
l' allontana ?
Mi arriva un messaggio. È mia madre, devo correre ad allattare Ivar.
Mi alzo e bacio Austin sulla fronte.
<<Torno più tardi. Ti amo Austin. Ti ho sempre amato. Svegliati. Fallo per me, ti prego. >> sussurro al suo orecchio. Dopodiché esco dalla stanza. E una volta fuori l'ospedale, mi dirigo con un taxi all' hotel. Dal mio bambino.****
È passata una settimana. Ma Austin è sempre nello stesso stato. Fermo immobile come acqua ristagnante.
Oggi ho portato Ivar in ospedale. Mia madre ha il raffreddore, e non lo può tenere. Rose è accanto a me con la sua bambina. Li teniamo in braccio.
<<Pensi che si risveglierà ?>> Le domando. Mia cugina si stringe alla mia spalla, mentre sua figlia gioca con delle ciocche dei suoi capelli.
<<Ma certo. Austin è giovane. È forte e ti ama. Tornerà da te vedrai>> <<Si lo credo anche io. E quando lo farà. Io sarò qui pronta a riparare hai miei errori. >> <<Certo. >>
Le persone intorno a noi sono quasi tutte parenti dei pazienti. Passano per i corridoi molti medici e infermieri. La struttura è tutta bianca. Il tipico colore da ospedale. Deprimente ma che richiama anche la purezza e la pulizia.
La mia gamba si muove nervosa. Stiamo aspettando da quasi mezz'ora che ci facciano entrare nella stanza di Austin. D'un tratto accorrono verso la sua stanza alcuni infermieri. Sembrano tutti preoccupati. Mi sollevo veloce e Ivar si sveglia. Comincia a piangere e lo segue anche Pearl.
Cosa sta succedendo ?
Mi sembra di impazzire. Rose domanda ma nessuno sembra saperle dare spiegazioni.
È tutto frenetico. Finché finalmente il dottore viene verso di noi.
<<Cos'è stato dottore ?>> <<Il paziente rischia un emorragia cerebrale. Dobbiamo operarlo d'urgenza. Ci serve il permesso di un parente. >> Comincio a piangere. Rose invece rimane calma e come cognata da il suo consenso.
Tommy è in azienda A gestire il lavoro di famiglia. E ha chiesto a tutti noi di non dire nulla a sua madre. La donna ne morirebbe, se lo sapesse.
Il medico allora ci lascia e vediamo che insieme agli infermieri, trasportano Austin in sala operatoria.
<<Non può morire >>
<<Non morirà !>>
Neanche la voce di Rose mi rincuora però. Ivar continua a fare i capricci e cosí esco dalla struttura il più velocemente possibile. Comincio a cullarlo. Lo allatto, e cerco di farlo addormentare.
Il cielo è scuro. Potrebbe piovere da un momento all'altro.
Questa giornata potrebbe andare peggio di cosí ?______________________________________
E adesso Austin si salverà ?
È qual'è il piano di Luke ?
Al prossimo capitolo.
Baci Sara 💗❤️
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Biker Wings
Chick-LitBriar Tail, vuole studiare, vuole fare parte di menti acute ed essere inquadrata. Austin Collins ama la sua moto. Taciturno sfida la velocità, odia essere come gli altri. Un amore ruggente e selvaggio. Due vite, due cuori. S'incontrano, s'intrecci...