Capitolo 13

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Dovevo essere impazzita. Io ho un futuro a cui pensare. E lo stavo gettando via per un ragazzino viziato e ribelle, dalla giacca di pelle e il guinzaglio stretto al collo.

Wade continua a guidare. Io continuo a stare stretta a lui.
È un tipo silenzioso. Ed è quello che mi serve adesso. Qualcuno che capisca come io mi senta.
<<Ho fame possiamo fermarci ?>> gli domando. Lui non dice nulla semplicemente affronta una curva, sorpassa delle auto e poi si ferma davanti ad un fast-food. Scende e mi guarda. Mi asciugo gli occhi ancora umidi, e poi lo seguo all'interno del fast-food.
Respiro a fondo e mi sciolgo i capelli dalla treccia. Ci sediamo ad un tavolo. Stiamo uno di fronte all'altra.
<<Tu fai parte dei Vampire ?>> chiedo. Wade annuisce e mi passa una sigaretta<<Sono Wade R. Jones>> faccio dei tiri e poi butto fuori il fumo <<Per cosa sta la R ?>>
<<Robert >>risponde. Annuisco.

Si dice che chiodo schiaccia chiodo.
Come se fossimo intercambiabili. Ma la mia teoria, e che noi doniamo pezzetti di noi a tante persone. E per quanto ci proviamo, dimenticare è complicato.
Ordino un hamburger e delle patatine. Voglio sentirmi coccolata. Cominciamo a mangiare rimanendo sempre in silenzio.
Ci sono molte persone. Sono allegre e noto anche alcuni bambini che corrono felici. Giocano e mangiano sporcandosi.
Wade finito il suo hamburger, lascia i soldi sul tavolo, si reca infine fuori a fumare. Si appoggia alla sua moto. Lo ammetto è molto attraente. Lo fisso dalla vetrata.
Con la sua aria da duro ed i suoi silenzi. Sembra una versione moderna di Fonzie.
Ma io non sono quel tipo di ragazza, che passa da un uomo all'altro. Solo per dimenticare.
Mi pulisco la bocca. Sorgo in piedi e lo raggiungo fuori.
Mi sento vittima di uno scherzo del destino. Ma la verità, è che ho percorso io questa strada.
Risaliamo in sella. <<Dove ti porto?>> <<A casa >> rispondo stringendomi al suo petto.
Ascolto il rombo del motore. Sembra il ruggito di un leone. Wade comincia a scivolare per le strade. Per un momento mi focalizzo su come sarebbe bello possedere una moto.

( Pov. Austin )

Sono in bagno. Dopo che l'ho guardata andare via ho avvertito dolore al petto. Ho cominciato a sudare. Ed entrato nel bagno, mi sono dovuto bagnare il viso tremante.
Non ho mai sofferto cosí tanto. Mi sembra di impazzire. Ma tornare indietro non è più possibile.
Il suo viso era come nei miei sogni. Amareggiato, vuoto, spezzato.
Sento ancora quel peso, ma non è più sulle mie spalle, adesso si trova sul mio cuore.
Sono appoggiato al lavandino.

Bussano alla porta <<Austin sei lí dentro ?>> È la voce di Stella.
<<Si, ora esco >> <<Sbrigati >> mi dà ordini come se io fossi il suo pupazzo.
Respiro a fondo frustrato e poi apro la porta. Rimango seria.
<<Non parlarmi più con quel tono, hai capito ?>> sibilo a pochi centimetri dal suo viso. Lei ingoia la saliva. È solo una ragazzina viziata che se ne infischia dei miei sentimenti. Perciò a me non importa dei suoi. Lei mi guarda seria <<Sono la tua fidanzata e mi devi rispetto.
Io lo so che ti piaccio >> <<Io non ho mai provato niente per te e mai lo farò >> le si forma un sorriso. Uno di quelli crudeli. Derisori che ti colpiscono come una lama alla gola.
<<Tu continui a parlarmi cosí ma io non mi arrendo. >>
Scuoto la testa. Cosí mi allontano da lei. Rientro nella sala. Ad accogliermi, tutti gli invitati che mi fanno le congratulazioni. Ringrazio e afferro un bicchiere di champagne da un vassoio del catering. Me lo bevo tutto d'un fiato.
Quando supero tutti mi reco repentino nella camera di mia madre. Aperta la porta, entro. Mia madre si mette seduta. Ancora non dorme.
<<Austin, che succede ?>> <<Volevo scappare da tutto. Posso stare qui ?>> <<Ma certo, vieni qui >> mi siedo al suo fianco appoggiato alla testiera del letto.
<<Mamma come hai fatto a sopportare una persona superficiale e crudele come papà?>> lei fa un sorrisetto <<Quando l'ho conosciuto era un ragazzo che voleva solo avere successo. All'inizio del nostro matrimonio era un uomo meraviglioso. Ma poi si è fatto assorbire da questo mondo e ha cominciato ad odiare la sua famiglia. O forse solo me.
E ha trovato consolazione tra le braccia di altre donne e del lavoro.
Ma un tempo ci amavamo>> <<È dura da credere>> sospiro e chiudo gli occhi.
<<Pensi che sarò felice se sposo Stella ?>> <<L'ami ?>> <<No, ho perso la donna che amo ormai >>
<<Non dire cosí >> intenerita mi accarezza la spalla ed il braccio.
<<Ma è la verità. Ho lasciato che papà mi mettesse in trappola.
Tommy è fortunato. >>
<<Anche tu sarai felice te lo prometto. Devi solo avere pazienza. >>
Non sono convinto delle sue parole. Ma non glielo dico. Ho ferito già abbastanza persone per stasera.

( Fine Pov. Austin)

Non voglio ancora entrare in casa. Sto seduta sul portico, e accanto a me c'è Wade.
<< Ho deciso che partirò per Londra. Desidero cambiare aria. Posso cominciare il semestre ad Oxford, non sarà un problema >> <<Come vuoi, non ti conosco abbastanza per dire altro>>
Si accende una sigaretta e si distende sui gradini. Ha ragione non ci conosciamo.
Lo guardo <<Tu non parli molto vero ?>>
<<Le parole sono per i filosofi. Io sono un motociclista>>
Sorrido. La sua presenza mi porta buon umore. Ma i miei pensieri rimangono ancorati ad Austin. Al suo viso. Alle sue parole, e hai suoi baci.
<<Be, è ora di andare a dormire, grazie di tutto Wade >> <<Prego>> lancia la sigaretta sull'asfalto. Poi si solleva dai gradini del mio portico, e si dirige alla sua Harley. Mi saluta con la mano e poi se ne va.
Devo riprendere il controllo. Andare avanti. E per farlo dovrò andarmene. Stare qui mi ricorda cosa ho appena perso.
Rientro in casa. Mia zia dorme sul divano. Mia madre sicuramente è nella sua camera da letto. Salgo le scale. Esse scricchiolano leggermente. Mi mordo le labbra e cerco di fare piano.
Dopodiché entro in stanza. Mi spoglio veloce. Getto l'abito sulla sedia girevole, e tolti anche gli orecchini. Indosso il pigiama. Mi strucco con delle salviette umide, profumate.
Infine mi stendo. Chiudo la luce e gli occhi. Tento di non pensare.
Sono stanca. E domani sarà una giornata ricolma di novità.

****

Il sole si fa largo sui miei occhi tristi. Li apro e mi giro su di un fianco. Oggi compilerò la mia domanda per Oxford. Ormai ho deciso.
Avrei dovuto farlo prima. Venire a vivere qui è stato un errore fin da subito. Fossi stata a Londra non sarei mai andata in quel locale. E non avrei mai conosciuto Austin ed il suo mondo.
Scendo dal letto. Mi siedo alla scrivania e accendo il computer.
Mi passo le mani sugli occhi.
Vado alla ricerca del sito ufficiale e poi vi accedo. Apro la pagine delle domande di ammissione. Ne scelgo una e ci clicco su.
Mi lego i capelli e poi prendo il cellulare. Chiamo mia madre e le chiedo di portarmi per favore la colazione in camera.
Chiusa la telefonata comincio a compilare tale domanda.
Rispondo al questionario, e poi specifico il motivo del mio improvviso trasferimento, e la mia richiesta di mantenere la mia borsa di studio.
Infine trovo il tema per l'ammissione.
Il titolo riporta : Come descriveresti il tuo futuro ?

Le mie dita si fermano dal digitare. E mia madre entra armata di vassoio.
<<Buongiorno. Non farai tardi a scuola ?>> Afferro il vassoio.
<<No. Siediti per favore. Ho preso una decisione >> mia madre mi guarda confusa. Si siede sopra il mio letto ed io dopo aver addentato il mio toast. La guardo e la metto al pari di tutto.
Lei ascolta tutto con sguardo alterato.
<<Ti vuoi trasferire ?>> <<Si. Ormai ho deciso. Sto per compilare il tema allegato alla richiesta di ammissione. Quando tornerò, sarò un avvocato, come ho sempre desiderato >> <<Si lo capisco ma non puoi agire a seconda del tuo cuore spezzato. Tesoro questa è una grande università.>> << Lo è anche Oxford. E ci sarà la stessa gente snob >> rispondo di getto e quasi urlando.
<<Si, ora calmati però >> annuisco addolorata dalla mia sfuriata.
Mia madre si alza. Mi accarezza il viso e mi dà un sonoro bacio sulla fronte.
<< Da chi hai mai preso questo carattere ribelle ?!>> scherza, lo noto dal suo sorrisetto. <<Da te>> Sorrido a mia volta. <<Ora devo compilare la domanda di ammissione>> <<D'accordo. Ma mangia tutta la tua colazione >> <<Si, tranquilla>>
La guardo uscire e poi mi rimetto all'opera. Ho avuto la sua benedizione.

<<Il mio futuro ?>> rifletto a voce alta. Poi comincio a digitare.

Mi piace l'introduzione e cosí bevo un po' di succo d' arancia

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Mi piace l'introduzione e cosí bevo un po' di succo d' arancia. Continuo poi a digitare. Scrivo sempre più veloce e dopo aver scritto tre pagine. Con mani tremanti premo invio.
La domanda è in viaggio adesso.
Sono emozionata. Riprendo il toast, e continuo a mangiare. Ora dovrò solo attendere la risposta dal prestigioso college inglese.

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