Ecco quell'uomo a me oscuro.
Quali sembianze avrà mai?
{Il Fantasma dell'Opera - Christine}Cress
Un incantesimo.
Ogni volta che quel ragazzo rivolge anche solo metà del viso verso di me mi sento completamente trascinata dalla sua presenza, come se con uno schiocco di dita potesse risucchiasse tutto il fiato dai miei polmoni e soltanto lui avesse il dono di ridarmelo.Non gli ho nemmeno mai parlato e da ciò che si dice in giro non è per niente una persona piacevole, eccezionale sì, o così dicono i miei compagni, ma umanamente parlando assolutamente da evitare.
Quel valzer di sguardi si interrompe quando un ragazzo si posiziona di fronte a me. Devo sbattere le palpebre un paio di volte per riprendermi, poi i miei occhi trovano un paio azzurrino che ho già visto.
Richard mi sorride, indossa un bellissimo completo, pantaloni e giacca oro, camicia bianca. Ha lasciato i capelli sciolti, gli ricadono fino a metà collo, dorati, come il suo completo. La maschera gli copre la parte superiore del viso. Devo ammettere che è veramente una visione.
«Sei Cress, vero?» domanda, il mio stomaco vortica, ero convinta che non si ricordasse di me. Apro la bocca per dire qualcosa, ma la mia attenzione viene attirata da Elric che sta lasciando la stanza, scuoto la testa e torno a guardare Richard.
«Sono Cress e tu sei Richard. Devo essere sincera, pensavo che non ti ricordassi di me.»
Il suo sorriso diventa ancora più ampio, prende la mia mano e la porta alle labbra per un bacio leggero.
«Sarebbe impossibile dimenticare una bambina adorabile come te.»
Arrossisco e abbasso lo sguardo. Non sono molto brava con i complimenti, se riguardano la mia bravura si, li adoro. Li bramo. Ma se invece sono rivolti alla mia persona ecco che divento un pomodoro vivente.
«Ehm, io vado a prendere da bere» dice Mad, prima di sgattaiolare via portandosi dietro Gerard, alzo gli occhi al cielo, a quanto pare vuole che scambi due chiacchiere con Richard.
«Nemmeno io mi sono dimenticata di te, anche se sei cresciuto hai sempre i tuoi inconfondibili capelli lunghi, da bambino li avevi ancora più lunghi. Te li ho sempre invidiati.»
Si mette a ridere, mi guarda con una dolcezza che mi spezza un po' il cuore. I momenti passati con lui sono i più belli di tutta la mia infanzia, avevo un amico, una persona su cui contare, era bello.
«Crescendo ho deciso che preferisco averli più corti per una questione di praticità, ma continuo a usare prodotti professionali come quelli che usava mamma su di me. Non è facile ottenere questa setosità, sai?»
Rido a mia volta perché è facile scherzare con lui. Ha un senso dell'umorismo innato, da bambina mi faceva ridere fino alle lacrime. I suoi occhi mutano, diventano torbidi, il suo sguardo accarezza il mio corpo.
«Sei bellissima, Cress. Quest'abito è splendido, sembra disegnato per te.»
Abbasso lo sguardo sul vestito, sembra disegnato su di me, perché probabilmente lo è. È stato il mio ammiratore a mandarmelo, o almeno penso, considerato che sopra l'abito c'era una rosa, marchio inconfondibile ai miei occhi. Stavolta è stato più inquietante, perché sapeva esattamente quale fosse la mia misura e i colori che preferivo. Ho pensato molto se indossarlo o meno, ma quando l'ho calzato, era così perfetto che non me la sono sentita di metterlo nell'armadio. Speravo anche che vedendomi così lui sarebbe saltato fuori, ma a meno che non sia Richard, dubito fortemente che il mio ammiratore arriverà per farmi qualche complimento.
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Dietro la maschera
Romans«Sarai la mia rovina o io sarò la tua.» «Magari ci rovineremo a vicenda.» Cress fin da bambina ha sempre avuto il sogno di diventare un'attrice di teatro. Suo padre, un noto pianista, le ha infuso la sua passione per le arti sceniche e musicali e do...