Capitolo 44 - La chiamata

232 27 8
                                    

"Sai bene che non mantengo i giuramenti.
I giuramenti sono fatti per gabbare gli sciocchi."

{Il Fantasma dell'Opera}

Cress

È da poco passata la mezzanotte, il film è appena finito. Abbiamo visto ventisette volte in bianco e ci siamo divertite a commentare gli abiti della protagonista e il suo interesse amoroso. Melody è più pimpante, sorride di nuovo e questo rende felice me.

«Mi ha scritto otto messaggi di scuse» mormora porgendomi il telefono per farmeli leggere. Li scorro uno dopo l'altro. Sembra davvero sincero, però perdonarlo deve essere una decisione di Melody.

«Io lo farei cuocere un po' nel suo brodo. Si è comportato malissimo. Deve capire che se fa il coglione ti perde.»

Lei annuisce. «Infatti non gli risponderò. Dovrà scrivere più di un messaggio per ottenere il mio perdono.»

Si ficca in bocca una manciata di pop-corn che sono rimasti nella busta. Superiamo il bar e ci indirizziamo verso l'uscita.

«Adesso dobbiamo concentrarci sui prossimi spettacoli, manca poco a quello del secondo anno e poi ci sarà il nostro. O il vostro. Insomma tu suonerai.»

La mia voce è sempre un po' piccata quando parlo dello spettacolo. Lei sembra notarlo perché si ferma e mi afferra per il braccio.

«La prossima volta sarai tu la protagonista.»

Apro la bocca per rispondere ma lo squillo del mio cellulare mi blocca dal farlo. Prima ho chiamato mia mamma per salutarla e dirle che va tutto bene. Quindi è impossibile che sia lei. Melody è con me. Forse è Madelyn?

Richard.

Sbatto le palpebre confusa leggendo il suo nome, rispondo portando il cellulare all'orecchio.

«Ehy Richard! Tutto bene?»

Sospira. «Cress. È successo un casino. Madelyn è in ospedale.»

Le orecchie mi fischiano. «In che senso? Si è fatta male?»

Silenzio dall'altro capo del telefono. Poi la stilettata che ricorderò per sempre: «È in coma.»

La corsa verso l'ospedale non la ricordo. Da quelle parole un buco nero mi ha avvolta. Melody ha preso le redini della situazione e ha chiamato un taxi portandoci in ospedale. Mi riscuoto soltanto quando vedo Richard nella sala d'attesa. Ha gli occhi gonfi.

Richard ha pianto?

«Richard.»

Corre verso di me e mi stringe in un forte abbraccio. Rimango rigida, le mani ferme lungo i fianchi, ancora in stato di shock.

«Cosa è successo?» chiede Melody.

Richard scioglie l'abbraccio. Ho le gambe malferme. Melody mi aiuta a sedermi su una delle sedie, alzo lo sguardo per ascoltare la sua risposta.

«Qualcuno ha provato ad ucciderla.»

Il respiro mi si blocca in gola. «Che... cosa? Chi?» riesco a domandare.

Lui mi guarda con pietà. «Stavo andando a prendere la chiave che avevo dimenticato in aula e ho sentito un grido agghiacciante. Nell'aula di canto qualcuno ha provato a strangolarla. L'ossigenazione le è mancata per un po' di tempo, non sanno ancora quantificare quanto e per questo l'hanno messa in coma farmacologico preventivo.»

Boccheggio incapace di parlare.

Madelyn.

La mia bellissima e talentuosa migliore amica.

Dietro la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora