Tu che fremi.
Per placare la fiamma tua.{Erik - Il Fantasma dell'Opera}
Cress
Sono agitata.
Oggi è il giorno in cui si terrà il primo spettacolo di quest'anno dell'Opéra. Verrà messo in scena Edipo Re e il protagonista sarà Elric. Sono anni che sogno di sedermi sulle poltrone di quel teatro a guardare uno spettacolo e stasera succederà!
«La smetti di fare avanti e indietro? Mi deconcentri» borbotta burbero Elric.
Ci troviamo nel sotterraneo del teatro, all'interno del suo rifugio. Sta scrivendo delle note su uno spartito, so leggere la musica ma non sono in grado di comporla, lui invece è un maestro.
«Come fai a non essere nervoso? Stasera va in scena Edipo Re e tu sei il protagonista!» esclamo alzando le braccia per esagerare il concetto.
Sbuffa. Posa il foglio sul pianoforte, conscio che con me presente non riuscirà a scrivere.
«Sono qui da sei anni, Cress. Sai quanti spettacoli ho fatto? Sono stato leggermente nervoso al primo, il resto è stato tutto in discesa. È proprio quel sentimento che porta a sbagliare durante gli spettacoli. Bisogna abissarlo.»
Stropiccio il libro di Edipo che tengo tra le mani, ho imparato tutte le battute a memoria. La storia mi è piaciuta moltissimo, anche se mi ha portato a chiedermi perché i Greci fossero così macabri nelle loro rappresentazioni.
«Io ho partecipato a decine di spettacoli e so tenere sotto controllo il nervosismo, ma qui siamo all'Opéra, diavolo!»
Si alza in piedi e mi raggiunge. Mi afferra il volto con entrambe le mani e mi bacia. Strabuzzo gli occhi. È la seconda volta che mi bacia e provo lo stesso scombussolamento della prima.
Avvinghio le dita al colletto della sua camicia e tiro. Il suo corpo aderisce contro il mio, il contatto manda delle scariche elettriche dritte al mio basso ventre. Infilo l'altra mano tra i suoi capelli biondi.
Sposta le labbra sul mio collo che morbide baciando la mia pelle, la sua maschera mi solletica il mento. Giro il viso di lato per lasciargli campo libero e gemo per quelle attenzioni. Voglio di più, il desiderio mi infiamma tutto il corpo. Infilo alla cieca le dita sotto la sua camicia sfiorandogli il lato destro dello stomaco. Si irrigidisce ma continua la sua discesa di baci fino alle clavicole. Risalgo con le dita tastando i muscoli definiti, gli avvallamenti degli addominali e i pettorali scolpiti. Sfioro con le nocche delle piccole cicatrici irregolari disseminate lungo tutto il busto.
«Cress...» sussurra afferrandomi il braccio.
I suoi occhi sono languidi per il desiderio. La sua bocca è rossa come una mela matura. In questo momento potrebbe essere la rappresentazione del peccato.
«Permettimi di toccarti se non vuoi lasciare che ti veda, almeno concedimi questo» mormoro con voce implorante.
Mi accarezza la guancia. I suoi occhi si soffermano sulla mia maglietta scollata, i miei notano le mezzelune sulla sua faccia. Si sono rimarginate, ma non mi ha voluto dire come se le è procurate. Le sfioro con dolcezza, stringe gli occhi, sembra provare male fisico per la mia tenerezza.
«Dannazione, Cress. Mi rendi difficile anche solo pensare, figurati scrivere una composizione.»
Un sorriso si delinea sulle mie labbra. «Mi pensi troppo, Elric?»
Mi afferra per i fianchi e mi prende in braccio, intreccio le gambe attorno alla sua schiena definita.
«Ti penso sempre. Ogni. Singolo. Minuto. Della. Giornata.»
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Dietro la maschera
Romance«Sarai la mia rovina o io sarò la tua.» «Magari ci rovineremo a vicenda.» Cress fin da bambina ha sempre avuto il sogno di diventare un'attrice di teatro. Suo padre, un noto pianista, le ha infuso la sua passione per le arti sceniche e musicali e do...