Capitolo 37 - L'abbraccio

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Se l'angoscia tua fai diventare affetto...
Poi dietro al mostro vedrai un cuore che sembra il mio.

{Erik - Il Fantasma dell'Opera}

Cress

Sbatto la testa contro il cuscino. Com'è possibile che un'unica serata fuori dall'Opéra si sia trasformata in una corsa in ospedale? Doveva essere una serata leggera in cui avrei dimenticato tutto quello che contornava quel posto, invece è successo l'esatto opposto.

Il dottore mi ha detto che non ho il naso rotto. Mi hanno messo due tamponi nelle narici per fermare il sangue. Gli ho ribadito che stavo bene più volte, ma mi hanno comunque voluto fare dei controlli e tenere in osservazione tutta la notte.

Quindi adesso mi trovo in un'asettica stanza con le pareti bianche e tre lettini, divisi da delle tende, bianche anche queste. Due dei letti per fortuna sono vuoti, il mio è quello più vicino alla porta. Zero possibilità di distrazioni, nessuna tv o radio.

«Non è necessario» dico di nuovo all'infermiera prima che esca. Mi sorride comprensiva, ha un viso molto dolce, gli occhi castani coperti da un paio di occhiali quadrati e le mani infilate nel camice.

«Tesoro, il medico ha dato istruzioni, potresti anche firmare un foglio di dimissioni, sei maggiorenne, ma ti consiglio di rimanere. I dottori sanno quello che fanno.»

Con il suo tono gentile riesce a convincermi a rimanere, soltanto perché non voglio dare fastidio a queste persone e forse anche perché qui mi sento un po' più al sicuro.

La porta si riapre un attimo dopo. Madelyn entra sorridendo e viene a sedersi sull'unica sedia presente, vicino al letto.

«Non posso rimanere tutta la notte, però posso farti compagnia per un po'. Per caso hai avvertito tua madre?»

Mia madre. Il panico mi chiude la gola. Non può venire a sapere di quello che è successo, le verrebbe un colpo. Soprattutto non per telefono.

«Non dirle niente, appena tornerò per le vacanze sarò io a spiegarle cosa è successo. Va bene?»

Mad annuisce, so che posso fidarmi di lei, faccio un respiro profondo. Guardo verso la porta, com'è che Elric non è ancora entrato?

«Mad... per caso Elric sta aspettando fuori?»

Abbassa lo sguardo. «No, lui non c'è.»

Incurvo all'ingiù le spalle. «Oh... Io credevo... l'ho visto entrare in ospedale. Mi sono sbagliata?»

Mentre mi portavano via ho visto che mi seguiva, che si sedeva in sala d'aspetto, solo uno scorcio prima di sparire dietro le porte.

«No, non ti sei sbagliata. L'ho mandato via, Cress.»

Sgrano gli occhi. «Tu... cosa?»

Sbuffa. «Prima di tutto non riesco a capire perché lo volessi con te. Siete amici? Da quando? Non me ne hai mai parlato.»

«No, perché sapevo che non avresti approvato la cosa. Non hai fatto altro che dirmi di stargli lontana e di quanto fosse una cattiva persona, per un po' ci ho provato ma è...» mi blocco. Non so nemmeno come spiegare quello che ribolle nel mio stomaco. Non so molto di Elric, ma quel poco che so mi piace.

«Ammaliante. I suoi modi di fare mi attraggono, ogni volta che sono con lui avverto un incantesimo intorno a noi che fa sparire tutto il resto» provo a spiegarle. Non ho mai sperimentato niente del genere, affetto sì, ammirazione anche, ma questo misto delle due sembra un sentimento troppo grande.

Dietro la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora