Venite.
Venite dentro.
Venite a vedere il figlio del diavolo.{Il Fantasma dell'Opera}
Cress
Arrivo al commissariato completamente trafelata. Mi sono fatta i chilometri, che separano l'ospedale da questo luogo, di corsa. Gli allenamenti di Elric devono essere serviti se sono riuscita a percorrere tutto questo tratto di strada senza avere il crepacuore.
Poggio le mani sulle ginocchia e mi piego per riprendere fiato.
Il sudore mi cola lungo la fronte e le braccia. I capelli devono essere un nido disordinato. Li sciolgo dalla coda e cerco di farla nuovamente.
Alzo lo sguardo verso il commissariato. È un palazzo storico. I colori sono spenti. A parte la scritta in alto, è piuttosto anonimo.
Hanno portato qui dentro Elric per errore. Dannazione, non possono incriminarlo con prove e dichiarazioni false!
Provo una sensazione dolceamara al ricordo del nostro ultimo incontro. Il suo sbigottimento, l'incredulità.
Non stava recitando.
Era sincero.
Quelle espressioni erano sincere.
Prendo un respiro profondo. Non gli servirò a niente se mi faccio prendere dal dolore e dal panico.
Entro a testa alta all'interno del commissariato e vado verso il banco centrale.
«Salve. Avete portato qui un ragazzo dell'Opéra qualche ora fa. Sarebbe possibile vederlo?»
L'uomo dietro il vetro mi squadra da capo a piedi. Sostengo il suo sguardo. Ha gli occhi castani e le labbra sottili, quasi spariscono per quanto le tiene serrate.
«Lei è?» domanda con tono di superiorità.
Alzo un sopracciglio. Se gli dico che sono soltanto una sua compagna non mi lascerà vederlo.
«Cress Kelly» mi limito a dire.
Digita qualcosa nella tastiera. «Beh Cress Kelly, non sono autorizzato a darle le informazioni che chiede.»
Distoglie lo sguardo e si concentra sul computer. Per lui la questione è chiusa. Serro le dita in pugni.
«Senta. Devo parlare con lui. Sono... sono la sua fidanzata.»
Quell'appellativo mi smuove qualcosa nello stomaco. Quelle stupide falene che riprendono a ronzare. Non sono la sua fidanzata. Non so più nemmeno se quella cosa tra noi esiste ancora. Non dopo che l'ho deluso in questo modo.
«Signorina Kelly il suo... fidanzato aveva diritto a una chiamata. Se non ha chiamato lei non è un mio problema.»
Avverto il mio cuore precipitare da una scogliera. Aveva diritto a una telefonata. Chi può avere chiamato? Elric non ha amici. Ci sono solo io. O forse mi sbaglio? E se non avesse davvero chiamato qualcuno? Se si volesse punire e rimanere in prigione?
Mi fanno male i denti per quanto li sto stringendo.
«Signor poliziotto. Devo vedere Elric! Mi lasci entrare da questa maledetta porta!»
Alzo il tono della voce e finalmente attiro di nuovo la sua attenzione. Ma non soltanto la sua. Le altre persone presenti mi stanno fissando. Una madre in fila dietro di me porta via la sua bambina.
Un altro poliziotto arriva nel gabbiotto per dare manforte al primo.
«Signorina la invitiamo a uscire dal commissariato o dovremo accompagnarla noi. Vedrà il suo fidanzato nelle giuste sedi e al momento opportuno.»
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Dietro la maschera
Romance{COMPLETA} «Sarai la mia rovina o io sarò la tua.» «Magari ci rovineremo a vicenda.» Cress fin da bambina ha sempre avuto il sogno di diventare un'attrice di teatro. Suo padre, un noto pianista, le ha infuso la sua passione per le arti sceniche e mu...