Capitolo 25 - La corda

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Chi si impiccia troppo poi.
Scopre che era meglio farsi i fatti suoi.
José tu che non lo sai.
Alza il braccio innanzi agli occhi o sono guai.

{Madame Giry - Il Fantasma dell'Opera}

Elric

Nascosto al piano superiore della sala, chiuso al pubblico, sto guardando la mia prossima prima donna esibirsi, ci sono ancora alcune pecche nella sua esecuzione, però non posso lamentarmi del modo in cui sta cantando. Riesce a modulare bene la voce, ad addolcire il tono e accendere la folla con i suoi acuti. Stavolta Odino ha svolto un buon lavoro.

Sposto l'attenzione su Cress, ha il viso appoggiato sulla spalla di Richard, stringo la presa attorno alla ringhiera fino a farla vibrare.

Non voglio che venga toccata, guardata o annusata da qualcuno che non sia io, Richard meriterebbe una morte lenta, un'agonia lunga ore, e prima o poi arriverà anche il suo turno se continua a infastidirmi. Ma non adesso. Ho un altro obiettivo da portare a termine questa sera. Il damerino dovrà attendere, ma non il mio desiderio di vendetta.

«Signore. Il nostro ospite è arrivato» mi avverte Persephone. Un sorriso si apre sulle mie labbra.

«Fallo salire.»

Persephone fa un cenno con il capo e si allontana, scende le scale in fretta e va a sussurrare qualcosa a Tania. Mi concentro di nuovo su Cress, la sua amica sta ancora cantando e delle lacrime le scorrono sul volto. Mi piacerebbe raccoglierle con il dito e portarle alle labbra.

Qualche minuto dopo un paio di risate mi distraggono dalla mia visione, la voce inconfondibile di Tiana e una seconda, che ho sognato tantissime volte da bambino.

«Oh tesoro, vedrai come ti farò divertire» sussurra Tiana.

«Cavolo come sei bella, dove mi porti? Spero un posto dove si possa scop—» la sua voce si blocca quando il suo piede si posa sull'ultimo scalino e nota che c'è qualcun altro. Io per l'esattezza. Ho metà del volto, quello coperto dalla maschera, in ombra.

«Scusi? Sa per caso se c'è una camera?» chiede Tania.

Indico con un dito di proseguire più avanti, lei mi fa l'occhiolino, lui ride non accorgendosi di nulla e proseguono. Tiana lo accompagna in stanza, chiude la porta alle spalle ed esce soltanto dopo qualche minuto raggiungendomi.

«Ho usato la scusa del bagno, è tutto tuo. Non ho aggiornamenti su Richard.»

Annuisco in maniera brusca, lei capisce l'antifona e se ne va. Faccio scrocchiare le dita e il collo, è arrivato il momento di divertirci. Abbasso il cappuccio sul volto.

Raggiungo la porta e la apro facendo scricchiolare i cardini. Gerome si trova al centro del letto, senza maglietta ma con i pantaloni ancora allacciati. Sgrana gli occhi quando mi vede entrare.

«Credo ci sia un errore, mi dispiace ma non sono interessato agli uomini» dice con una risatina.

Chiudo la porta a chiave dietro di me e infilo quest'ultima in tasca.

«Eppure un velato interesse l'hai sempre avuto per gli uomini, o forse dovrei dire... per i bambini?» domando iniziando a camminare lungo il pavimento della stanza, mi fermo davanti alla libreria e afferro un libro qualunque iniziando a sfogliarlo. Il mio volto è ancora in ombra, Gerome non può capire chi sono, ma lo farà, a piccoli passi.

«Credo che lei abbia sbagliato persona, io non ho mai avuto interesse per i bambini» balbetta, la sua voce è molto più insicura di prima.

Metto il dito al centro della pagina e alzo lo sguardo posandolo sul suo corpo, è un uomo possente, alto e corpulento, può facilmente ridurre un bambino a una poltiglia.

Dietro la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora