Capitolo 31 - Nota stonata

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Tu che fremi.
Per placare la fiamma tua.

{Erik - Il Fantasma dell'Opera}

Elric

Scrivo un accordo sul pentagramma, riprovo a suonare lo spartito fino al punto che ho scritto ma c'è sempre una nota che stona. Digrigno i denti e getto il foglio per terra.

Non riesco a concentrarmi, non quando ogni mio pensiero torna alla bocca morbida di Cress, al modo in cui si è accesa tra le mie mani. Si è sciolta come creta modellabile. Era tutto ciò che ho sempre desiderato. Ma l'ho visto, quel suo sguardo spaventato, terrorizzato per la mia minaccia.

Non sa in quale casino si è ficcata e probabilmente lo capirà quando sarà ormai troppo tardi. È invischiata nel mio caos, se è intelligente se ne tirerà fuori prima di finire sommersa.

Prendo il secondo spartito, almeno quello sono riuscito a completarlo, lo metto sul pianoforte e lascio che la musica mi avvolga. Chiudo gli occhi, la percepisco, mi circonda come una baraonda, mi rasserena, unisco alla musica la voce e canto dolcemente le parole della canzone.

«Elric?»

Un'altra nota stonata, stavolta a causa di quella distrazione. Odio essere interrotto mentre sto suonando, è come interrompere lo sballo a un drogato.

«Che vuoi?!» ringhio a Tania, lei si infila all'interno del sotterraneo, ho pulito tutto il casino, quindi adesso è tornato come nuovo.

«Sei sempre così simpatico» azzarda, per poco non la incenerisco sul posto.

«Parla o vattene, non ho tempo da perdere.»

«Ho novità su Richard.»

Le mie orecchie si drizzano. «Beh?»

Passo le dita sui tasti senza suonarli. La mia vendetta non sarà mai completa fino a che gli Sheridan non scivoleranno nel buio con me. Qualsiasi informazione possa ricevere su di loro è sempre utile allo scopo.

«Hanno avuto una conversazione a porte chiuse, poi Richard è sparito per due giorni, l'ho fatto seguire, ha prenotato un albergo e si è ubriaco nella hall entrambi i giorni.»

Mi metto a ridere di gusto. «A quanto pare il figlio prediletto non è perfetto come sembra. Richard Sheridan ha un problema con l'alcool?»

Tiana muove la testa di lato, fa un passo avanti avvicinandosi a uno dei miei specchi, sfiora la cornice con un dito. Mi infastidisce la gente che tocca le mie cose o le mie persone, glielo lascio fare soltanto perché sono divertito.

«Non proprio. O meglio, nei momenti no si rifugia nell'alcool, con la sua vita strabiliante, i momenti no sono pochi, ma possiamo dire che ha un vizio.»

Questa notizia non è niente di sconvolgente, ma è pur sempre un puntino nella reputazione di Richard da poter usare a mio vantaggio. Dovrò segnarmela.

«È stato seguito da qualcuno? Hanno provato di nuovo ad ucciderlo? Poteva essere un'occasione perfetta.»

Ho aggiornato Tania su quanto accaduto, se doveva essere mia complice doveva avere tutti i tasselli del puzzle sotto mano.

«No, sarebbe un'occasione perfetta se l'obiettivo fosse ucciderlo ma non credo che lo sia.»

Rifletto sulle sue parole. Se l'obiettivo era colpire me, non avrebbe senso uccidere Richard o anche solo spaventarlo fuori dalle porte dell'Opéra, è più al sicuro fuori dal college che dentro. Non che mi interessi il suo destino, ma se accadesse sarei il primo sospettato.

«Forse hai ragione. Hai sentito Miss Morgan?»

Si ferma e si gira verso di me, ha il sedere appoggiato contro uno dei miei tavoli.

«No, ma sono sicura che si farà viva. Ho un altro favore da chiederti riguardo allo spettacolo.»

Mi alzo dallo sgabello. «Credo di avertene già fatti parecchi, Tania, cos'altro vuoi?»

«Voglio il ruolo di Lucrezia nello spettacolo del secondo anno.»

«Quel ruolo è già stato assegnato e tu non hai fatto il provino per la parte, perché adesso ti interessa tanto?»

Si mordicchia una pellicina. «Ho avuto una soffiata, verranno degli scout, devo recitare, Elric.»

Mi passo una mano tra i capelli valutando le varie possibilità. Il ruolo è stato assegnato a una ragazza abbastanza brava del secondo anno, ma so perfettamente che Tania è eccezionale nella recitazione, mancano due settimane allo spettacolo, non posso semplicemente cambiare le carte in tavola senza sicurezze.

«Sei entrata perfettamente nella parte e conosci bene le battute? Perché non posso fare brutta figura, Tania.»

Il suo viso assume una sfumatura molto più seria mentre annuisce.

«Sono preparata, conosco la commedia a memoria da anni e non si tratta di un ruolo difficile. Farò in modo che vada alla grande.»

Mi porto le dita alle tempie. «Non possiamo semplicemente dire all'attuale attrice che è stata sostituita, però farò in modo che non sia in grado di recitare quel giorno. Tu intercetta la professoressa e chiedigli il ruolo di sostituta, per il resto ci penso io.»

Gli occhi di Tania si illuminano. «Grazie Elric, davvero.»

Scaccio i suoi ringraziamenti con una mano.

«Lo faccio soltanto perché ti stai rivelando una buona alleata in questa faccenda degli Sheridan, ma le cose tra noi non cambiano, è bene che tu lo sappia. Adesso vattene, hai infestato abbastanza la mia aria.»

Tania non se lo fa dire due volte, fa un cenno del capo, quasi inginocchiandosi e poi esce, lasciandomi finalmente di nuovo da solo con la mia musica.

Un mal di testa mi martella le tempie. Sono giorni che dormo a malapena, aspettando un'altra incursione da parte del mio malcapitato, ma sa giocare bene le sue carte. In quello stupido video indossava una maschera nera che gli copriva tutto il volto, ironico a pensarci. L'ennesima sfida lanciata da parte sua. Dalla stazza e l'altezza ho intuito soltanto che è un uomo, ma nient'altro.

Sono sicuro che alla fine farà un passo falso e si rivelerà, so essere paziente quando è necessario e in questo caso la persona che sta cercando di farmi scacco matto è molto meticolosa e attenta a non farsi scoprire.

Qualcuno qui dentro vuole interrompere le mie brame di vendetta e vedermi chiuso e dimenticato in galera, mi dispiace deluderlo, ma finirà prima lui con un cappio attorno al collo.

Dietro la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora