Capitolo 21 - Lo scontro

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Christine non corre rischi.
Lei infondo non ha colpe
Lei è sempre con me.
Qui l'intruso sei tu.

{Erik - Il Fantasma dell'Opera}

Elric

Osservo il loro scambio con un sorrisino impertinente stampato sul volto. Il damerino ha ben poco da sperimentare quando si tratta di Cress. Lei non è affascinata dai suoi modi e neppure dalla sua ricchezza e nonostante tutto lui prova comunque a conquistarla.

Oggi sono particolarmente in vena di giocare e Richard potrebbe essere una vittima perfetta con quella sua espressione smarrita dipinta sul volto.

Fa qualche passo avanti verso la mia direzione, così esco dal mio nascondiglio e faccio finta di andare a sbattere casualmente contro di lui.

«Sta' attento!» esclama prima ancora di alzare gli occhi.

«Oh scusa, ero talmente preso dal tuo patetico modo di provarci con Cress, che sono inciampato.»

In un istante la sua espressione cambia, i nostri sguardi si incrociano a metà strada, mi infastidisce la bellezza del suo viso perfettamente simmetrico. Occhi grandi, labbra carnose, mento spigoloso, quel genere di bellezza per cui le persone pagherebbero oro e che a volte non si può ottenere nemmeno con la chirurgia, io ne sono un chiaro esempio.

Non che vorrei essere come Richard, lui ha sempre vissuto nel lusso, senza mai spezzarsi un'unghia, io ho conosciuto il dolore e l'ho dipinto nelle cicatrici disseminate nel mio corpo.

«Non capisco cosa te ne possa importare.»

Devo dargliene atto, è coraggioso, è probabilmente l'unica persona che mi risponde a tono in tutto quanto il college e soltanto perché paparino gli copre le spalle. Se gli facessi del male sarei io a essere buttato fuori, non lui. Ma finché tengo le mani lontane dai suoi vestiti di marca posso stare tranquillo.

«Mi importa di te, Richard. Non credi di renderti ridicolo a rincorrere una ragazza chiaramente non interessata? Pensa se si sapesse in giro, il principino che viene rifiutato.»

Faccio un sospiro esagerato e scuoto la testa con veemenza. Alcuni studenti ci passano di fianco, nessuno si ferma a guardarci più del necessario, ma molti controllano la situazione di sottecchi. Agli angoli della mia visuale noto un paio di ragazze che si sono fermate e ci fissano. È raro che parli con qualcuno di mia volontà alla luce del sole.

«Conosco Cress da quando eravamo bambini, siamo amici, sei tu quello di troppo in questa equazione, Elric. Stai prendendo le parti di una ragazza che non conosci. Adesso lasciami passare.»

Stringe i pugni, ma il mio sguardo attento nota che le sue dita tremano, a quanto pare ha più paura di quanto lasci intravedere.

Avanzo di un passo. «Sei così rigido, Richard. Stiamo solo chiacchierando, cos'è che ti turba tanto? Cosa ti spaventa?»

Mi lecco le labbra, un predatore pronto ad attaccare la preda.

«Farò tardi a lezione, non c'è motivo di portare avanti questa discussione.»

Prova a dribblarmi dal lato sinistro, ma mi sposto velocemente bloccandogli l'uscita, il ragazzo tiene gli occhi bassi, la spavalderia di prima sembra esaurita.

«Perché non mi guardi, Richard? Cress è tua amica, prendi le sue difese, dimmi di starle lontano. Perché non lo fai?» Lo prendo in giro incurvando il lato destro delle labbra in un sorriso. Mi avvicino così tanto che le mie labbra quasi sfiorano il suo orecchio.

«O forse hai paura che qualcuno provi di nuovo a strangolarti?» domando e percepisco il momento in cui i peli della sua nuca si rizzano e il suo tremolio si fa più violento.

Dietro la mascheraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora