Venti minuti dopo sono da Kevin e ci dirigiamo verso un Mc.
-cosa prendi Kevin? - chiedo spezzando il silenzio - mah, tu che prendi?- chiede lui
-l'ho chieso a te per un motivo no?- chiedo scarstica -già- dice sorridendo.Quando taglia corto so che c'è qualcosa che non va. -che c'è? - chiedo, lui alza la testa apre la bocca per dire qualcosa, ma veniamo interrotti da una cameriera che viene a prendere le ordinazioni.
-cosa posso portarvi?- chiede gentilmente, alzo la testa per vedere meglio quella voce e noto che è la ragazza della mia scuola, quella con cui mi ero seduta vicino in classe nell'ora di matematica.
-ehi ciao- dico facendole alzare il capo. Subito sobbalza, forse non si aspettava di vedermi li o semplicemente non si aspettava che la salutassi. -ehrm, cc...cc..iao- dice abbassando il capo quasi imbarazzata. -io sono Bethany- dico porgendole la mano,-prima, a scuola non ho avuto l'occasione di presentarmi- lei alza nuovamente la sua chioma bionda e sgrana gli occhi a vedere il mio gesto. -ii..o ii..o s..o..sono Isa..Isabella- dice in un sussurro, poi afferra la presa della mia mano e me la stringe piano, come se avesse paura di rompermela.
-tutto bene?- le chiedo -s..si, solo c..che ness..uno si è m..mai pre..se..ntato a..a.. me- dice. Spanco la mente, cioè lei non ha amici? Ecco spiegato il perché del suo imbarazzo. -ma io non sono quel nessuno, io sono una ragazza che vuole essere tua amica- dico facendole spuntare un sorriso.
-dav..vero?- chiede sorpresa. -certo- dico -lui è mio fratello Kevin- aggiungo. Kevin allunga la mano e gliela stringe.
¤¤¤¤¤¤Dopo aver ordinato e mangiato, salutammo Isabella, o Bella, questo è il suo soprannome dato da me, e, a dire la verità, le dona molto. Timida, piccola e puffa. Una dolce Bella. Mi piace quella ragazza.
Kevin voleva andare a casa, ma io voglio prima parlargli così ci dirigiamo verso un parco. -ma..?- inizia lui ma lo interrompo -prima al Mc volevi parlarmi, ma c'è stata una deviazione a quanto pare- sbuffo pensando alla ragazza poi continuo -quindi prima di andare a casa, volevo sapere cosa ti turba così tanto da molto tempo- finisco scendendo dall'auto.
-come da molto tempo?- chiede il mio piccolo seguendomi. -sai? Durante il trasferimento ho notato che in macchina eri spensierato, ma allo stesso tempo eri immerso in un tuo mondo...-dissi sedendomi su una panchina.
-beh vedi sorellona..- prese un bel respiro, come se fosse l'ultimo che dovesse prendere e continuò -come fai ad andare avanti? Si insomma, io..io ne avevo sei eppure mi ricordo ancora le coccole e i sorrisi di nostra madre, mi ricordo tutto e a volte quando vado a dormire mi vengono in mente tante cose e spesso, anche non volendo, piango. Dovrei essere più forte di così non credi? Dovrei essere come te non credi?- chiede con un filo di luccichio in quegli occhi color nocciola.
-no- dico -insomma Kevin, tu sei perfetto così come sei, con devi cambiare per essere più forte o per essere me, anzi, io non voglio che tu sia come me, solo- dico guardando un albero quasi spoglio delle sue foglie rossastre sull' arancione/giallo - le persone sono brave a nascondere le emoziomi a quanto dicono. Però sappi che non sono così forte come credi piccolo mio - dico mostrandogli un piccolo sorriso che lui ricambia annuendo.
¤¤¤¤¤¤A casa Hamilton
Kevin si dirige in camera sua per mettere apposto le ultime cose mentre io mi dirigo verso la mia. - che camera da ospedale- sussurro tra me e me.-beh, perché non trasformarla come quella che avevi in California? - una voce calma e femminile mi fa girare di scatto verso lo stipite della porta, sgrano gli occhi dalla sorpresa e d'un colpo sono tra le sue braccia -tesoro così mi ammazzi!- esclama la donna tra le mie braccia. Capelli corti color rame, occhi verdi e labbra rosee.Mi sgancio da quell'abbraccio e la guardo mentre mi osserva attentamente dalla punta del capello a quella dei piedi.
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◀specchi rotti▶
Romance-siamo persone di vetro.Una lama, e lo graffi. Un colpo, e lo crepi. Un botto e lo rompi. Siamo specchi che non riflettono, siamo specchi rotti, Bethany, siamo specchi rotti, non persone, solo specchi rotti- e si approppriò delle mie mie labbra, com...