Capitolo 6.

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Sono a casa disteso sul letto quando la porta di camera mi si spalanca -com'è andato? Divertito? Hai stretto amicizia con Betta? L'hai fatta incazzare? Che le hai fatto questa volta?..Bella parla talmente veloce che io non posso trattenermi dal nin ridere. A ogni domanda corrisoondeva una faccia buffa e diversa.

-Potresti essere così anche a scuola sai?- chiesi. Il suo sguardo si incupì e smise con le domande e le supplicazioni.

Cazzo! -sarebbe bello averti così anche là, mi divertirei di più- mi giustificai. In parte non mi dispiacerebbe averla così a scuola, in parte però, sarei seriamente preoccupato. Il perché? Non so di preciso ma so che potrebbe cacciarsi in qualche. Mi alzo e mi siedo e aspetto che dica qualcosa.

Bella mi guarda e mi sorride timidamente sedendosi accanto a me -allora?- -cosa?- -con Betta- chiese ovvia.

Betta eh? Pensai a oggi, un tuffo indietro ore. Quando si presentò alla porta del teatro, a come osservava il tutto, a come pronunciò in modo schifato io cognome della famiglia, a come si mise a pulire pavimenti e poltroncine. .

-terra chima Ross- Bella! Maledizione, ora chi mi salva dalle sue domande! -a che stavi pensando?- -nulla- -certo e io non ti ho visto fare un sorriso da ebete- che? Cosa avevo fatto? -beh, tanto per cominciare sorellina, stavo ridendo da ebete per il semplice fatto che mi sono addormentato mentre la rossa faceva la parte della Cenerentola- mi difesi.

-cooooosa?!- urlò lei -l'hai fatta lavorare due ore mentre tu te ne stavi a russare come un maiale?- mi chiese urlando ancora -beh, intanto, sono più bello e affascinante di un maiale; e poi, se lei non ha voluto svegliarmi di sicuro non è colpa mia- dissi facendo spallucce -si che è colpa tua- disse lei incrociando le braccia al petto. -sei buffa-ammetto -soni seria- dice lei.

-in qualunque caso, lei poteva svegliarmi e avremmo finito i lavori più in fretta- dissi cadendo di peso morto indietro, sopra il cuscino.

-sei uno stronzo- aspetta! Da quando mia sorella mi da dello stronzo (?) -perché? Io non ho fatto nulla- -esatto, non hai fatto nulla, tu- dice puntandomi un dito contro il petto -lei ha fatto tutto invece- disse.

-perché la difendi? - insomma la conosce a mala pena e già la difende? La nostra conversazione ha come tema Bethany Hamilton e non più Ross Pattinson alle prese con delle scope e stracci.

-cercherò è giusto così- disse lei distigliendo gli occhi azzurri suoi dai miei.
-non ti seguo- mormorai.
Prese un respiro e iniziò a parlare.

-non volevo che la nostra conversazione andasse a puntare su di lei, non l'avrei mai voluto, ma adesso voglio. Ross tu non capisci, lei è arrivata di punto in bianco e mi ha salvata. Tu sai cosa significa essere salvati giusto? Tu ne sei uscito appena due giorni portandoti a letto ragazze di ogni tipo. Ma io, Ross, io ne sono sempre rimasta vittima da quella sera.

Quando Bethany entrò in classe la lezione era già iniziata ma come al solito nessuno aveva osato a sedersi accanto a me- confessa sbuffando tristemente -c'era un altro posto davanti a me, vicino a Nina che si era rifiutata di spostarsi accanto a me sotto le lamentele della Drezza, deridendomi quindi davanti a tutta la classe- prese una boccata d'ossegeno e continuò -sai che Nina ha capelli biondi e occhi azzurri come me, forse i capelli no, ma si no?- domandò, annuii incapace di rispondete a questo 'racconto'.

-beh la prof le indicò di sedersi accanto a Nina rasseganata dal fatto che ormai tutti avrebbero rifiutato di sedersi a banco con me. E sai cosa ha fatto lei?- scossi la testa da destra a sinistra -lei si sedette accanto a me, ignorando completamente le risate e i pettegolezzi di tutti- confessò nuovamente guardandomi.

I suoi occhi facevano capriole, come se avesse appena scoperto la nutella. Non riuscivo a dire nulla, ero come paralizzato.

-sai cosa mi fa pensare che non sia come le altre?- scossi la testa -gli occhi e la bocca- disse. Non capisco, non riesco a dirti nulla Bella, continua sorellina, continua...ma lei non lo fece e si trascinò allo stipite della porta -solo pensaci Ross- dice prima di andarsene.

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