Capitolo 13

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Scesa dallo sgabbello sentivo il mondo circostante girarmi intorno e i piedi non toccare più terra. La testa rimbombava quasi a tempo della musica il che mi faceva molto male.

Raggiunta la pista iniziai a dimenarmi e ballare svolazzando le braccia in giro a ritmo. Ero partita e sicuramente nessuno sarebbe stato capace di fermarmi.
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POV'S ROSS
Disdetti l'appuntamento che avevo e tornai a casa.

Non avevo molto tempo e dato l'orario mi feci una doccia fredda e, una volta uscito mi imbattei in qualcuno. Bethany Hamilton.

Dire che era bella è poco. Una dea greca. I capelli rossi lisci le arrivavano pari poco sotto la vita. I pantaloncini neri le stavano d'incanto e quella maglietta a metà ombelico la completavano.

Gli occhi ricoperti di tanto trucco risaltavano quei pozzi di qui volevo scoprire molto.

Sono curioso, lo so! Sono dannatamente curioso di lei, dei disegni spaventosi che fa, dei tira e molla. Sono presa da lei. Lo ammetto, questa voglia di sapere è incontrollabile e questa è la prima occasione che mi si presenta per parlarle dopo la volta sul tetto.

La settimana era durata sostenendo sguardi trucida, bestemmie e rabbia.

Sì rabbia. Ero consapevole di somigliare molto al ragazzo che ha avuto in precedenza ma non a tal punto da farmi odiare. Volevo sapere.

Ma il mio sapere e il mio egoismo mi portò a farmi staccare uno zigomo. -stronza puttana!- le avevo urlato inconsapevole.

La attaccai fra me e la porta quando cercò di fuggire ma la sua reazione era imprevedibile, infatti, il suo pollice si posò sopra la ferita da lei stessa peocurata e i suoi occhi lo scrutarono attentamente pulendo poi, il sangue fuoriuscito.

Il morso non faceva più così male anzi! Il male era occupato a pensare ai suoi occhi che cambiavano tonalità passando da un colore scuro a un chiaro magnetico per poi ritornare al punto di partenza.

Cosa si nasconde dietro a lei? Ha mai dimenticato il suo ex? Perché prova odio nei miei confronti?

Prima che mi accorga era seduta sulla tazza del water a urinare in confronto mio che iniziai a vestirmi. Entrambi sembravamo a nostro agio, nessun tipo di 'vergogna'.

Forse gli ricordavo il suo ex. Tutto riportava sempre a lui, Chris Sumpter, così mi ricordo almeno.

La cosa mi stava altamente sui nervi ma non sapevo come comportarmi. Comportarmi? Per cosa poi? La mia routine doveva continuare come sempre stato e nulla doveva tracciare la mia via, soprattutto non una ragazza qualunque.

Ma la domanda principale era: Bethany Hamilton è una ragazza qualunque?

-ti avevo detto che era meglio non frequentarci- disse uscendo e spezzando il silenzio creatosi poco prima.

I ragazzi non tardarono ad arrivare e le ragazze a scendere. Appena videro mia sorella e la ragazza dalla chioma rossa spalancarono bocca e occhi.

Non li biasimo, anche io ebbi la loro stessa reazione quando si era imbattuta in me. Marco non toglieva gli occhi dalla rossa mentre Klaus da mia sorella.

Un colpo di tosse fece tornare tutti al presente:Nathan. L'unico che nonostante fosse stato stupito non ha mostrato vere e proprie interesse nei confronti della ragazza.

A volte penso che possa essere gay. Non c'è nulla di male, credo almeno. Insomma si può amare lo stesso sesso come si ama quello opposto.

Ma poi, chi sono io per parlare di amare?
Il mio 'amore' è stato perso molto tempo fa e chissà se mai la vivedrò.

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