POV'S MARCO
Mi sono rifugiato in casa. Sono scappato. Già sono scappato dalla vita,dal mio migliore amico,dal mondo,da tutto.
Scappare dalla realtà non era da me nè da piccolo nè da adolescente, eppure eccomi qui,sulla mia scrivania,nella mia camera,davanti a cinque buste chiuse. Sono passate all'incirca otto ore e io, ancora non riesco a credere delle mie stesse scelte.
Quando ero piccolo,mia madre ricordo che mi raccontava una fiaba: ora lo comprendo pienamente. Parlava di una principessa che si era innamorata di un re. Sapeva il rischio che correva ma era comunque disposta a rischiare.
Diceva che quando finalmente si erano sposati lui le regalava tutto ciò di cui lui sentiva necessario e obbligato a dare alla sua regina. Ma è stato in quel momento che lei capì. Capì che una principessa non era abbastanza per un re, che non erano i regali del re che lei voleva ma del re stesso.
Purtroppo però lui non c'era, non c'era mai e questo le faceva male. Le faceva male perchè sapeva che era sbagliato. Sapeva che quelle poche volte che passavano insieme il tempo era perchè lui sentiva l'obbligo di passarlo con lei e che sicuramente non era felice.
Sapeva che l'obbligo era nata dalla consapevolezza che se lui non le avesse fatto la proposta non sarebbe accaduto nulla,che non sarebbe nato il piccolo principe.
Mi addormentavo ogni sera senza mio padre,con mia madre accanto che mi raccontava la storia della 'principessa rotta';così lo chiamava lei.
L'ultima sera fu la definitiva. L'ultimo capitolo che supponevo fosse l'ultimo, della principessa rotta raccontava della ragazza che stufa di vedere il marito sentirsi obbligato a starle accanto fugge nella notte dopo aver dato al piccolo principe il bacio della buonanotte.
È così fù. La mamma se ne andò così come la principessa. Quando mio padre tornò a casa l'indomani sapeva tutto ciò che era accaduto,ma non si arrabbiò. Quando compì sedici anni cioè due anni fa, mi venne consegnato una lettera. Riconoscesti la scrittura minuta e pulita della mia mamma.
Ho sempre ammirato il modo in cui scriveva,quel corsivo inconfondibile. Erano delle note senza fine. Ricordo che pensavo che la penna fosse magica,che non fosse lei a scrivere ma la penna stessa.
Invece no. Mi sbagliavo,come ho sempre fatto.
Ricordo di aver sentito un bacio umido sulla fronte da parte di mio padre mentre mi consegnava quella lettera assieme al porta foto digitale che tengo sul comò da quando ero un piccolo scricciolo.
Ricordo che mentre aprivo la lattera sentivo la mamma accanto, ma un magone allo stesso tempo si impossessava di me.
Era terribilmente brutto,brutto quanto quello che ho fatto a Bethany.
'Oggi,il mio piccolo principe compie sedici anni. La principessa se n'era andata da molto tempo a quelle parti e nessuno l'avrebbe mai rivista. Il re lo sapeva,sapeva che prima o poi sarebbe successo perchè era stato proprio un'idea del re.
Se la principessa voleva andarsene avrebbe dovuto farlo,senza il consenso del re,perchè voleva che per una volta e forse per l'ultima, che fosse lei stessa a prendere una decisione sulla sua vita.
Per questo amore mio,che papà non si è arrabbaito con te. Perchè entrambi sapevamo cosa era meglio per noi e probabilmente non abbiamo pensato a te. Anzi sì, in verità sì. Se io me ne andavo, papà si sarebbe preso cura di te perchè si sentiva in colpa delle sue azioni e in certo senso è perchè m'ama ancora che che ha voluto tenerti con lui.
Io però,non mi pento affatto di averlo lasciato,mi pento solo di averti lasciato con lui. Una cosa che accade spesso nei film ma che non avrei mai pensato capitasse anche a me:il rimpianto.
In ricordo del poco tempo che ho passato con te,il tuo regalo per questi sedici anni è lì. Aprilo. È un porta foto digitale. Accendilo e spero che il rancore che provi nei miei confronti si allevi nel caso ci dovessimo incontrare un giorno.
Questa lettera?È l'ultimo capitolo della principessa rotta. Sai? Quello che ti raccontavo tutte le sere nonostante tu fosti un bambolotto? Ci tenevo a lasciarti un ricordo della tua mamma o di quella donna che tu vuoi chiamarmi.
Markus doveva essere il tuo nome di battesimo, un incrocio tra Maria e Klaus ma a quanto pare il destino ha riservato altro per te.
Ora sono sposata,ho tre figli,due figlie e un maschietto. L'ho chiamato Markus. Per ricordarti..ovnque tu sarai.
-tua mamma '
Ogni volta che leggo questa lettera e guardo il display del porta foto digitale ho le lacrime agli occhi. Assomiglio molto alla mamma.
Vorrei davvero rivederla prima di finire questo mese ma forse è meglio non vederla,potrei cambiare idea e io proprio non voglio rigirare la frittata. Non voglio tornare indietro.
Tra poco avrei iniziato il lavoro,quindi nascosi per bene le lettere e mi preparai.
Appoggiai dentro il micronde la cena per mio padre che stava dormendo sul divano,davanti a delle lattine di birra e la tv accesa.
Non so nemmeno io come ha fatto a portarmi fino a sto punto. Forse sono stato io,da solo e a volte col suo appoggio.
Prendo lo zaino e avnzo verso la porta -ho smesso con l'azzardo,giuro figliuolo,devi solo sdebitare i conti rimasti. Ho finito,davvero- dice mio padre.
Mi giro verso nella sua direzione. Si è alzato a sedere e ..e..sta piangendo.
-Papà..-
-Volevo solo darti un futuro migliore,null'altro. Ripenso a tua madre ogni giorno. Ma non posso cambiare il passato,volevo solo darti un futuro figliuolo mio,solo queto. Volevo solo darti un futuro migliore del mio.-
Le sue parole mi entrano dentro e io scoppio in lacrime. Senza nemmeno accorgermene sono tra le sue braccia.
Intanto tra me e me penso che nemmeno mio padre saprà le mie intenzioni.
-Qualunque cosa accada papà,devi andare avanti,basta con l'azzardo. Mi manca poco per tirarti fuori del tutto. Poi basta. Non ci sarò per sempre io papà. Hai capiro? Dovrai andare avanti con la vita,cambiare e diventare un buon marito o persino un nuovo padre per qualcun'altro-.
Mio padre si stacca da me -vuoi che mi risposi?- -perchè no?- domando.
-Nessuno mi vuole,nessuno mi conosce-
-Non oggi o domani,ma un giorno papà. Inizia da oggi a cambiare però-
Lui annuisce e m'abbraccia nuovamente.
-Qualunque cosa tu voglia fare, sei e sarai il mio piccolo re- si slaccia dal nostro abbraccio e mi lascia lì esterefatto.
Spazio autrice
COME PROMESSO ECCO IL CAPITOLO 24. C'è UN PICCOLO TUFFO NEL PASSATO ABBASTANZA MOVIMENTATO DI MARCO.
CHE INTENDE IL PADRE DI MARCO CON L'ULTIMA FRASE?
LEGGETE,VOTATE E COMMENTATE. ALCUNE DI VOI MI HANNO PERSINO SCRITTO IN CHAT E SE VI RISPONDO IN RITARDO è PERCHè DANNATO WATTPAD NON MI FA VEDERE LE NOTIFICHE AL COMPLETO..MA..SAPPIATE CHE VI AMO!!
GRAZIE MILLE A TUTTI DEI BELLISSIMI COMMENTI E DELLE BELLISSIME FRASI CHE SCRIVETE.
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#unpiccolouraganointempesta#
••• BUON NATALE A TUTTI•••
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◀specchi rotti▶
Romance-siamo persone di vetro.Una lama, e lo graffi. Un colpo, e lo crepi. Un botto e lo rompi. Siamo specchi che non riflettono, siamo specchi rotti, Bethany, siamo specchi rotti, non persone, solo specchi rotti- e si approppriò delle mie mie labbra, com...