Capitolo 12

318 30 15
                                    

-Bethany provati questo, ti prego è l'ultimo lo giuro su mio fratello!- esclamò Bella portandosi dietro una carrellata di vestiti.

-allora siamo apposto- dico scocciata. Odio fare shopping senza il mio Kevin. Nonostante la precoce età sa scegliere molto bene il da vestirsi.

Ama la moda, infatti ha già deciso dove orientarsi appena finirà il liceo, ovvero tra quattro anni.

I miei occhi si spalancarono nel vedere Celeste con un altro carrello di vestiti. -VOI SIETE PAZZE!- eclamo attirando l'attenzione di qualche commessa e delle persone che girovagavano per il negozio.

Mi buttarono dentro a un camerino e mi fecero fare la passerella. -ti dona tutto Betta- dissero all'unisono.
¤¤¤¤¤¤
Le ore passavano in fretta e in meno di mezz'ora sarei dovuta essere da Bella insieme a Celeste che sarebbe passata a prendermi.

Mi asciugai i capelli precedentemente lavati e iniziai a piastrarli ciocca a ciocca. Indossai dei semplici indumenti e mi avviai alla porta.

Papà e Malina faranno tardi dal momento che sono fuori per affari o per altro, mentre nonna sorge allo stipite della porta della cucina.

-divertiti piccola mia- dice accennando a un sorriso dolce. -sei sicura di voler stare con Kevin da sola?- domandai un po preoccupata -certo, tu pensa a scatenarti- affermò entusiasta.

Detto da una signora 'anziana' della sua età vi può sembrare strano, certo! Ma mia nonna è tutt'altro. Più o meno come me. Dà agli altri ciò che lei avrebbe desiderato fare o avere.

L'abbracciai forte e il suono del citofono ci fece staccare. Celeste entrò e diedi avvio alle presentazioni. -fate le brave miraccomando- ci rassicurò -e se qualche pervertito vi tocca dove non dovrebbe e non vorreste un calcio alle noci di cocco è sempre gradito- concluse facendoci l'occhiolino. Ridemmo tutti a quel gesto e Celeste ne rimase più che scioccata ma divertita dall'udire dalla donna davanti a lei un avvertimento del genere.

-tua nonna è davvero forte!- esclamò tra risate Celeste mentre apriva lo sportello della macchina accendendo poi il veicolo.

Il viaggio verso la villa di Bella fu breve. In meno di un quarto d'ora eravamo davanti alla porta. La casa era circondato da un'enorme staccionata che dava un'immagine di una famiglia perfettamente perfetta.

La stradina era immersa in delle luci che facevano da sfondo al viale da percorrere per poi arrivare alla porta.

Era tutto molto bello. Le luci, i fiori illuminati dalle piccole lanterne, la staccionata, i pini. Tutto.

Suonammo al citofono e subito Bella ci venne ad aprire e con un sorriso da ebete abbracciò entrambe. Mi risultava ancora difficile ricambiare ma nonostante tutto cercai d'essere il più possibile cortese, parola del tutto eliminata dal mio sistema nervoso.

Ci fece accomodare dentro e Celeste si catafiondò in una stanza poco lontana dal salotto percorrendo un corridoio scuro-sicuramente starà prendendo l'occorrente- mi legge nel pensiero la ragazza dai capelli biondi e mi fa sedere sul divano.

-anche i ragazzi verranno cui tra un'oretta e mezza passa, andremo con loro- annunciò. Quasi non soffocai. Dovevo venire con la mia auto! Dannazione a me! -tranquilla, mio fratello non c'è. Ci raggiungerà alla festa. Siamo noi tre da sole- mi rassicura.

Tiro un sospiro di sollievo felice. Ma la felicità non dura poi così tanto infatti, il mio pensiero era un altro. Dov'è Ross? Con chi è? Cosa starà facendo? Perché penso a lui?

Bella mi fa strada in camera sua. La casa è grande tanto quanto la mia e la camera della ragazza pure. C'è l'essenziale e nulla manca.

Tra litigi e acconciature mi vestii e lo stesso fecero le ragazze. Isabella indossava una gonna a vita alta con una camicia bordeaux e dei tacchi dello stesso colore ,non esageratamente alti. Celeste, invece,sempre una gonna a vita alta con una maglietta che le scopriva leggermente l'ombelico e dei tacchi neri.

◀specchi rotti▶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora