Capitolo 10.

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Rifugiata nella mia corazza varco il cancello di scuola parcheggiando in un secondo momento l'auto.

Forse avrei dovuto restarmene a casa, o con Mimì o con la signora. Mi faccio forza ed esco sbattendo la portiera del veicolo delicatamente,come una piuma,come se fosse la cosa più piccola e offesa al mondo.

Capitava che a volte,o forse giorni mi comportavo in modo strano. Mi chiudevo in me stessa e pensavo all'impensabile.

Cosa significa(?) Mi mettevo nei panni di persone altrui e provavo a sentirmi come loro. Era una sottospecie di autotorturazione.

Hanna se ne accorgeva spesso e quando accadeva mi portava matita e foglio bianco. 'Un modo per sfogarsi' diceva 'se non a parole..a disegni' aggiungeva poi.

Conosceva la mia passione per l'arte che ogni tanto trascuravo suonando il piano o andando a cavalcare le onde con mamma. Ma sapeva che comunque non avrei mai smesso. Ed era vero.

Fin da piccola quella piccola parte per l'arte non s'è n'è mai andata,scomparsa. Amo Hanna per questo motivo. Perché mi comprende,perché è una persona sensitiva,che ascolta in silenzio e affonda in silenzio.

-Betta- prima ancora di alzare il capo mi ritrovo avvolta in un caloroso abbraccio che non trasmette altro che calore.

Si stacca e riconosco il volto -ehi- dico solo.
-giornata pensante?- faccio spallucce e ci incamminiamo nel silenzio verso la classe.

-che materie hai?- domanda -mah non so neanche io. Devo passare agli armadietti-
-andiamo- -si ma..- -andiamo e zitta- mi obbliga Nathan.

Mentre ci dirigiamo a prendere il neccessario Bella e i ragazzi si fanno spazio tra l'accumulo di gente sparsa nei corridoii.

-Ciao ragazzi- salutano Klaus e Bella. Marco? Guardo un po' in giro e lo trovo a sbaciucchiare una ragazza biondo platino. Sorrido inaspettata.

-è sempre così. Forse Klaus è quello che fa meno- sussurra all'orecchio il ragazzo accanto a me facendomi un leggero solletichio.

-che mi sono perso?- chiede Klaus sbarrando gli occhi. Io e Nathan ci fissiamo per un millesimo di secondo. Mi sorride sforzato al che distolgo lo sguardo e proseguo avanzando verso il mio armadietto.

POV'S ROSS
-che le prende?- chiede mia sorella a Nathan. -non preoccuparti. Starà benone- risponde e se ne va via,lasciando me,Klaus e Bella curiosi.

Che razza di risposta era? Volevo sapere di più -vai a parlarle- obbligo mia sorella -si ma se non vu..--la mia era un affermazione- zittisco Bella. Sbuffa e la raggiunge poi pian pianino.

Come se avesse timore. O forse timore di come reagirebbe. Perché l'ho cacciata in quella situazione? Perché non ci sono andato io? Saresti tornato con la testa spezzata probabilmente. Forse.

Klaus guarda la scena con attenzione come se alla prima occhiata di Betta dovesse fare la maratona per nascondersi.

Il perché? Beh quella ragazza è capace di trucidati solo guardandoti. -io vado lì. Sono troppo preso dalla curiosità- o forse stava per correre a soccorrere Bella in caso fondesse prima lei.

Non si chiama Ross. Beh si ma nulla toglie che possa avere un carattere meschino.

-ora che hai urigliato possiamo andarcene? Non ho voglia di aspettarti finché una depressa ti esaurisce i neuroni con i suoi problemi- sbotto raggiungendo Klaus e ricevendo occhiatacce da parte di Bella.

La rossa non da segni di vita. Non mi rivolge un minimo di interesse. Cindy intanto avanza verso di noi, o meglio dire verso me.

Squadra Bethany dalla testa ai piedi poi si lancia su di me mangiandomi la faccia. Se servirà a farle dire qualcosa, qualsiasi cosa, starò al mio gioco.

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