I cinque giorni passarono in fretta e, Celeste e Bella vennero a trovarmi spesso. Pure Malina passò insieme a papà e Kevin, che appena mi vide in quelle condizioni, le vennero le lacrime agli occhi.
Non so per quale motivo ma non mi sembrò la stessa donna di quando papà l'ha sposata.
Quest'ultimo mi domandò svariate volte di come mi ero causata quelle ferite e io continuai a dire che non importava il come dal momento che sono ancora viva.
Solo nonna e Kevin ne vennero a conoscenza e ne sono contenta.
I ragazzi passarono tutti i santi giorni, tranne Marco che ha riferito loro di star poco bene e di riprendermi presto. Ricambiai la cortesia.
Ross non passò mai più. Nè un messaggio, né una chiamata né una visita. Era un po' un dispiacere quello che provavo dentro ma dall'altra parte era tutto sollievo.
Lo guardavo e vedevo Chris in lui non lui stesso. E questo era brutto sia da dirgli che da pensare.
Le notti insonni non mancavano di certo, e ora anche gli incubi peggioravano. Di conseguenza mi facevano prendere delle pillole per farmi cadere in un sonno profondo, non che funzionano quel gran ché però, quindi smisi di mia spontanea volontà.
Quel che non capivo era perché ho passato cinque giorni all'ospedale? !
Le ferite si erano cicatrizzate e la crosta attorno stava scomparendo pian piano.
-allora Bethany, pronta per ritornare alla tua vita?- domandò Hill avanzando verso me e firmando contemporaneamente dei fogli. Probabilmente quelli della dimissione.
Nei giorni precedenti mi aveva quasi pregato di chiamarlo col nome. Inoltre venni a scoprire che papà e Hill erano compagni di scuola solo che uno si era laureato in campo della medicina l'altro in campo finanziario/economico.
Scesi dal letto e infilai le scarpe. Misi la felpa e cappello in testa ed ero pronta. Mi erano mancate le mie caldi felpe larghe. Così morbide e..e..larghe!
Una volta a casa mi precipitai di peso in camera e mi ci rinchiusi dentro. Volevo assaporare l'amarezza della solita vita.
Il profumo di vaniglia e miele si faceva sentire nella camera e questo mi bastò per rendermi conto che avrei ricominciato a frequentare la scuola dall'indomani.
Avevo molto da recuperare ma quella speranza che avrei finito la scuola si faceva sentire dentro di me e mi incoraggiava a ficcare il naso tra i libri e invitarmi a studiare.
Mi feci una lunga vasca calda e una volta uscita mi coprii con un felpone e un paio di slip.
Scesi in cucina sentendo lo stomaco brontolare e quel che vidi era il paradiso nell'inferno.
Nonna aveva fatto qualche pancake e dei deliziosi muffin alle gocce di cioccolato con caramello e panna .
Era da molto che nom vedevo né Mimì, né la madre né Douglas. Così avvisai la nonna che sarei uscita nonostante dovessi rimanere a risposo, sotto antibiotici.
Scesi dalla macchina davanti all'appartamento della donna e citofonai un paio di volte e,non sentendo nessuno rispondermi, ripetei il gesto altre volte.
-oh buongiorno bambina mia- sentì la sua voce così calda e toccante venirmi dalle spalle -salve signora- -oh ti prego, bambina mia, chiamami Tobias- supplicò mantendendo sempre quel suo tono così calmo e caldo.
-su, entra. Sono appena andata a pagare un bolletta e vedere se c'era qualche mobile per la casa. Sai? Un piccolo armadietto e qualcosa del genere, e sai? - domandò girandosi di scatto.
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◀specchi rotti▶
Romance-siamo persone di vetro.Una lama, e lo graffi. Un colpo, e lo crepi. Un botto e lo rompi. Siamo specchi che non riflettono, siamo specchi rotti, Bethany, siamo specchi rotti, non persone, solo specchi rotti- e si approppriò delle mie mie labbra, com...