Aprii gli occhi precedentemente chiusi a causa dell'impatto e davanti a me vidi l'ultima persona che avrei voluto sentir parlare. Mi porse la mano ma la rifiutai alzandomi.
-penso che questo sia tuo- dio quel ragazzo non deve parlare. Non può parlare, non davanti a me! È dannatamente schifoso sentirlo parlare, stringo gli occhi per non fare uscire fiamme e lava, le riapro lentamente e gli presto attenzione. Sulla sua mano c'è il mio blocco da disegno. Cerco di riprendermelo ma lui alza di più il suo braccio.
È il doppio di me ed è sicuramente inutile pomiciargli addosso se non posso riavere il mio blocco, non voglio fare la figura da perfetta puttana cercasi cazzo da trombare.
-potrei riaverlo?- chiedo cercando di avere un'aria al più possibile calma.
-mmmm, fammi pensare, forse si, forse no, dimmi tu che devo fare- disse lui con un ghigno sul volto.
-beh io vorrei solo che tu mi dessi il mio blocco- dico allungando la mano.
-e se non lo facessi? - chiede nell'istante esatto in cui altri tre ragazzi a me noti vengono verso di noi. Accidenti a me, proprio ora dovevano arrivare!-ehi amico cosa succede cui?- chiede uno di loro, ancora a me sconosciuto
-ehi ciao Bethany- dice un altro, una voce calma e profonda, lo riconosco, è quello della segreteria. Non mi ricordo di preciso come si chiamava, ma aspetta...sul suo libro c'era scritto Marco 5°.
-ehii Bethany, non ti ho neanche vista, ciao- dice un altro con i capelli chiari che gli ricadono su una parte del viso, ahn si Klaus.-e voi come fate a conoscerla?- chiede il ragazzo davanti a me.
-è con me a latino ma l'ho incontrata in segreteria- -in segreteria?- chiede il ragazzo -si, sai non c'erano altri posti ler un servizio mattutino- dice Marco passandosi una mano tra i capelli e un sorriso soddisfatto
-e tu? - chiede a Klaus -io c'è l'ho a storia, e amico- dice guardandomi -dovresti aver visto la faccia di quella di storia, è sfrecciata fuori dalla classe prima ancora che suonasse la campanella, ci voleva una come te in classe, complimenti! - dice sorridendomi.Forse prima ho sbagliato a giudicarlo, o forse no, comunque sia meglio stare alla larga, non lo conosco quindi mi prendo il mio blocco e me ne vado.
-come mai? - chiede nuovamente il ragazzo che gli somiglia molto -una discussione sulla storia inutile dei romani..- dice Klaus con fare l'indifferente e mi regala un sorriso contagioso che mi fa inarcare leggermente l'angolo della bocca.
-io sono Nathan- dice un altro ragazzo dietro ai due di prima. Capelli biondi e occhi chiari. Sarebbe perfetto per Hanna. Mi terrò a mente di raccontarglielo.
-Bethany- dico. Gli altri spalancano gli occhi e semi aprono la bocca come se avessi sparato chissà che cosa, manco avessi detto il mio cognome. -piacere- dice lui e mi porge la mano, gliela stringo e sorrido sotto gli sguardi impietriti di quei tre coglioni.
-che stavate facendo in corridoio Ross?- chiede Marco, Ross? Così si chiama allora.
Sento il suo sguardo su di me -non vuole restituirmi il mio blocco- dico solo.-che c'è di così importante in questo blocco?- mi chiede Ross. Non posso parlargli di lui, non ora, non quando la persona che gli somiglia di più è davanti a me. Non posso dirgli che dentro a quel blocco ci sono foto mie e sue, dove ci abbracciamo e dove sorridiamo, non posso. -allora? - chiede nuovamente.
-non sono affari tuoi- dico guardandolo in faccia, ma non dura tanto che distolgo i miei occhi dai suoi color ghiaccio. Troppa somiglianza, è assurdo ma devo chiederlo.
-sei un parente con un certo Sumpter?- sussurro con voce insicuraPOV'S ROSS
-devo andare sennò quello di arte mi fa il culo- - mmmh okay, a dopo tesorino mio- dice Cindy tirandomi su la cerniera dei pantaloni mentre le do una sculettata e lei geme per poi leccarsi le dita.
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◀specchi rotti▶
Romance-siamo persone di vetro.Una lama, e lo graffi. Un colpo, e lo crepi. Un botto e lo rompi. Siamo specchi che non riflettono, siamo specchi rotti, Bethany, siamo specchi rotti, non persone, solo specchi rotti- e si approppriò delle mie mie labbra, com...