Saliamo in macchina dopo aver caricato nel bagagliaio le due valige e il borsone. Hanna è stranamente silenziosa, forse è convinta che il ragazzo con cui è in macchina sia quello che se n'è andato ormai quasi cinque anni fa.
-Allora, com'è andato il viaggio?- domando girandomi a guardarla. Mentre mi risponde, mi suona il telefono: un messaggio di Bella che mi supplica di tenere d'occhio il fratello maggiore. La rassicuro e torno ad ascoltare la bionda che , come previsto, parla a vanvera.
-Okay, okay ferma- la zittisco sorridendole per le troppe volte che ha usato il termine 'cazzo'' nella stessa frase per affermare che il sedile su cui doveva sedersi era occupato da un uomo d'affari di mezza età che non la faceva sedere.
Sorride anche lei, e mi soffermo a vedere un punto del suo collo infiammato, e comprendo subito il perché del suo venire da me.
A placare il silenzio, mentre Hanna si sistema la sciarpa attorno al collo, è Ross –ti porto a casa?-.
-Sì- sussurro e la mia migliore amica nota il modo insicuro con cui mi sono rivolta a lui.
Arriviamo da me, scendiamo tutti. Il ragazzo apre il bagagliaio ed estrae le due valigie e il borsone offrendosi di portarle dentro, sotto i raggi x della mia migliore amica che non smette di osservarlo millimetro per millimetro.
Lo scatto della serratura della porta ci fa girare e vedere la mia donna uscire dallo stipite e restare a bocca aperta con un sorriso smagliante. –Hanna, bambina mia!!- esclama correndole incontro. La scena potete benissimo immaginarla.
Hanna si lascia tra le sue braccia, sembrano madre e figlia a parte per i capelli e la distanza d'età, ma sono felici. Sono felici in questo momento, e io sono felice in questo istante.
POV'S ROSS
Non ha il solito sguardo: perso, vuoto.. sembra felice.
Guarda la sua migliore amica lasciarsi andare tra le braccia di sua nonna e sorride, sorride perché Hanna alza la nonna e Cristo sa solo come ha fatto!
L'urlo incredulo della nonna che supplica la ragazza dai capelli biondi di metterla a terra, riecheggiano nel cortile di casa Hamilton, facendo uscire un bimbo sui dieci anni seguito dal padrone di casa e una donna.. la donna di quella mattina
-Oh, ciao Hanna, ma quale sorpresa!- esclama il signor Hamilton uscendo anch'egli dalla soglia della porta con dietro tutta la famiglia.
Il piccoletto continua a guardarmi mentre si avvicina a sua sorella, credo. Behany lo abbraccia, ma il ragazzino non smette di fissarmi.
Tira la sorella per una manica e domanda qualcosa al suo orecchio. Non è poi così difficile da capire cosa le abbia detto. Scommetto che se andassi in California, là tutti mi scambierebbero per il ragazzo di questa misteriosa creatura dai capelli ramati.
Ex ragazzo interviene il mio subconscio, che non sentivo da secoli.
Scaccio via ogni tipo di pensiero, vedendo Beth scuotere la testa al fratellino sorridente. Dopo il gesto rassicurante della sorella, il piccolo avanza verso di me, -ciao- dice , -ciao- lo saluto.
-Sono Kevin- afferma poi allungando un braccio: piccolo, furbo e fighetto –Ross- dico io afferrando la sua stretta d'amicizia.
Ha la mano fredda, un po' come quelle della sorella maggiore. Mi piacerebbe riprendere le sue mani nelle mie, sono così piccole e morbidi..
Osservo la ragazza mentre lascio la stretta alla mano del fratellino, mi sorride mentre l'altra ragazza, la sua migliore amica, assiste alla scena osservandoci cautamente.
Sembra preoccupata per la sua amica, e io sono ancora più curioso. Vorrei sapere.. solo sapere..
Si riprende accorgendosi del mio saettare lo sguardo da lei alla rossa. –Ehi Beth, non accompagni Hanna in camera?- domani suo padre; -Bethany- lo corregge la figlia. Un'altra cosa che vorrei sapere: l'odio per suo padre.
-Non ti preoccupare, l'accompagno io- afferma la nonna ancora accanto alla ragazza bionda, Hanna se non sbaglio. Rientrano tutti, l'ultima è proprio la matrigna (che sembra una tipa per bene ma tranquilla) che aspetta il piccolo Kevin che dopo avermi salutato con un gesto della mano rientra accompagnato dalla donna.
Okay, calma..
Rimaniamo fuori io e la rossa, che si avvicina pian piano -mi dispiace di non poter restare da voi stasera- afferma fermandosi a debita distanza da me.
-Non ti preoccupare- la rassicuro. C'è silenzio, soffia solo la brezza invernale che rimbomba nel vuoto... lei sta guardando il cielo, come se volesse vedere se riesce a scovare una stella..
Ma qui a Londra, è raro che le stelle brillino in cielo, soprattutto dopo un temporale come quello di qualche ora fa, dove è stata lei per la seconda volta a prendere l'iniziativa di avvicinarsi a me.
-Beh, allora, io vado- dico schiarendomi la voce. Bethany si scuote dal suo mondo, e ritorna nella realtà.
Incurva le labbra in un piccolo sorriso, -okay- dice sottovoce.
Dio se mi fa impazzire, è così complicata che io non ...oh al diavolo !
Non so come, né quando, le mie gambe si sono mosse, ma io sono qui, ad abbracciare una ragazzina che porta un paio dei miei pantaloni e una felpa scura di mia sorella Sophie..
Non mi arrabbio come faccio di solito; sapere che qualcuno avesse addosso la felpa di mia sorella mi avrebbe mandato su tutte le furie, ma oggi no, oggi ho imparato che con Bethany Hamilton ci vuole pazienza, tanta ma tanta pazienza.
Non mi sento nemmeno infastidito dal fatto che lei non abbia ricambiato l'abbraccio, perché ormai so com' è fatta, più o meno. Okay, so com' è fatta sull' affetto fisico o con i contatti fisici.
Ma oggi come oggi, sono soddisfatto che non si sia ritirata di fronte al mio gesto d'affetto.
E non mi sorprendo nemmeno quando è lei a staccarsi per prima. Si gira per andarsene e lo stesso faccio io salendo in macchina.
Però non posso tenermelo senza farglielo notare: abbasso il finestrino, e la chiamo. Posa i suoi occhi sui miei. Ma poi ci ripenso.. nah
-Notte- la saluto, evitando di tirar su un polverone per nulla..
Mentre torno a casa, la mia mente non riesce a non pensare al fatto che non indossasse il reggiseno sotto la felpa..
Che tipa!
SPAZIO AUTRICE
Betta si sarà accorta che Ross si è accorto che lei non indossava nulla sotto?
Io penso proprio di sì
È quasi natale gente, e a casa Hamilton sta per arrivare una burrasca...
Hola a todos.
Ci si sente la prossima settimana.
Unpiccolouraganointempesta
_loveAngela
STAI LEGGENDO
◀specchi rotti▶
Romance-siamo persone di vetro.Una lama, e lo graffi. Un colpo, e lo crepi. Un botto e lo rompi. Siamo specchi che non riflettono, siamo specchi rotti, Bethany, siamo specchi rotti, non persone, solo specchi rotti- e si approppriò delle mie mie labbra, com...