✖ TWENTY EIGHT ✖

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Perché é tutto cosí fottutamente imbarazzante? É stato solo un bacio, ma non capisco il perché di questa mia timidezza improvvisa.

Riesco solamente a lasciargli qualche semplice sorriso abbozzato, senza pronunciare parola.

Arrivati di fronte la cabina, senza nessun accenno di parola, prima di aprire la porta mi volto verso di lui e sorrido.

«Ci vediamo domani.» dico, sperando di non diventare rossa da un momento all'altro.

Lui annuisce e la situazione inizia a diventare imbarazzante, anche troppo per i miei gusti.

Nessuno dei due sa cosa dire, né cosa fare. Un abbraccio, un saluto formale, un bacio?
A me piacerebbe optare per l'ultima opzione, ma lui vorrebbe?

Quante domande che ti poni, bacialo e basta!

Prima che lui possa indietreggiare per andare verso la sua stanza, mi avvicino al suo volto e lo bacio leggermente.

Un bacio a stampo, casto, ma pieno di sentimento, almeno da parte mia.

Non so dove ho trovato le palle per fare ció, essendo una ragazza timidissima, ma non sono pentita.

Lui, sorpreso forse da questo mio gesto inaspettato, alza una mano in segno di saluto e si volta, lasciandomi sola in mezzo al corridoio.

Apro la porta della cabina e mi sdraio sul letto, dimenticando trucco e vestiti e lasciandomi cullare dai miei sogni...

Isabella dorme già beatamente, mentre io mi giro e rigiro tra le lenzuola, pensando alle soffici labbra di Matteo.

Ma perché, tra milioni di persone, ho scelto di innamorarmi proprio di lui?

Di solito, ci innamoriamo di chi é in grado di tenerci testa, di chi ci sfida e ci distrugge, di chi é misteriosamente affascinante, di chi é il nostro degno avversario ed é alla pari con noi per gusti e pensieri.
Ci innamoriamo dell'impossibile, perché noi umani siamo fatti cosí.
Ma, alla fine, ci innamoriamo di chi ci assomiglia, ma che non ha tutti i nostri difetti.
O li ha, ma li rende perfetti.



«SERENA O ALZI IL CULO OPPURE TI TIRO UN SECCHIO D'ACQUA GELIDA IN FACCIA, MI HAI CAPITA?» sbotta Isa, facendomi svegliare di soprassalto.

«Che cazzo ti urli, oh? Stavo dormendo cosí bene.» sbuffo io tirandole un cuscino in faccia.

«Siamo in ritardo. La lezione inizierà tra dieci minuti, ti ricordi?» mi chiede alzandomi con la forza.

Finalmente faccio mente locale e capisco che é il momento di andare a lezione.

Ho sempre odiato essere ritardataria!

In fretta e furia mi lavo e indosso dei jeans e una maglia nera, con le mie Converse rosse che si intonano ai miei capelli, legati in una coda.

Con le imprecazioni di Isabella, metto un velo di mascara e del lucidalabbra, per poi uscire dalla cabina e correre fino all'aula, dove le lezioni stanno per iniziare.

Per fortuna, riesco ad arrivare un minuto prima che la campanella suoni.

Matteo si siede vicino a me e sorride.

«Perché ridi come un cretino?» gli chiedo, naturalmente con tono ironico.

«Fra due giorni la settimana finirà... É andata bene la scommessa?» mi chiede con aria maliziosa.

«Fra due giorni te lo diró!» esclamo sorridendo e lasciandolo sulle spine.

Matteo contorce il naso e io rido alla sua espressione da panda.

Odiami e baciami || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora