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12 GIUGNO.

Oggi é il giorno dello spettacolo e la vigilia della mia partenza.

Mia madre é stata molto dura all'inizio, non ne ha voluto proprio sapere di lasciarmi andare a New York, al contrario di mio padre che é sembrato subito entusiasta di questa proposta, ma dopo che Rosalinda ha parlato di soldi, di una casa per me e di un volo prenotato ogni qualvolta lei volesse venire a trovarmi, ha ceduto.

Ma fra qualche settimana saró anche maggiorenne, quindi é inutile che lei si preoccupi, no?

Alla fine, mia madre é un vero pezzo di pane se si riesce a prenderla per il verso giusto.

Le ho dovuto promettere che sarei stata sempre insieme a Rosalinda, che mi ha cercato una casa accanto al suo appartamento; le ho promesso che l'avrei chiamata tutti i giorni e che il prima possibile sarei tornata a Roma per stare con loro almeno per un paio di giorni.

Questa mattina la nave fa scalo nei Paesi Bassi, ad Amsterdam, per poi riprendere il viaggio fino all'Italia, dove tutto finirà.

Bé, per me questa magnifica esperienza termina un po' prima.

Alle nove siamo tutti nella sala musica.

Lorenzo e Isabella continuano a provare alcune canzoni, io e Juàn ripetiamo le battute insieme agli altri ragazzi del corso di teatro e Angelica e Beatrice provano le loro canzoni, dato che la Cowell ha scelto la loro band come gruppo di sostegno.

Ma Matteo? É da due giorni che non lo vedo e mi preoccupo un po'.

Che non voglia piú vedermi?
E se sta male?

Quanti problemi che ti fai, non pensare sempre in negativo!

Per fortuna lo vedo arrivare con in mano alcuni fogli, che consegna senza esitazione ad Isabella e Lorenzo.

Cosa sono non lo so, ma la curiosità mi divora dentro.

Juàn, peró, mi distrae da questi pensieri, chiedendomi di ripetere alcune battute delle scene finali.

L'intera giornata trascorre cosí fino alle otto, tra una breve pausa pranzo e una pausa di qualche ora per me, per andare a ripetere gli argomenti d'esame.

Quando la Cowell ci avverte di andare a cenare e poi di prepararci, tiro un sospiro di sollievo per la giornata conclusa, o quasi.

Lo spettacolo inizierà alle dieci e ci saranno molti passeggeri ad assistere.

Anche il capitano della nave e i marinari hanno deciso di prendere parte alla visione del nostro show!

Dopo aver cenato con un semplice panino al prosciutto, io e la mia migliore amica corriamo verso la nostra stanza per prepararci e per ripetere le ultime strofe e le ultime battute.

Che ansia che inizia a salirmi!

«SEI PRONTA ISA?» urlo, sperando che esca dal bagno immediatamente.

É da mezz'ora chiusa là dentro senza dare segni di vita. Se non fosse per l'acqua del rubinetto che sento scorrere ogni tanto, l'avrei data per dispersa.

«Eccomi.» sbuffa aprendo la porta e mostrandosi in tutto il suo splendore.

La guardo spalancando la bocca: indossa una gonna nera molto corta a balze, una maglia bianca con la scritta "pointofview" in grassetto e una giacca di pelle nera.
Il tutto abbinato con degli stivaletti neri e i capelli colorati mossi.

«Questo é il tuo completo. Ogni volta che dovrai suonare dovrai togliere i vestiti di scena e mettere questi.» mi avvisa porgendomi gli stessi indumenti che indossa lei.

Odiami e baciami || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora