✖ TWO ✖

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La voce della professoressa che pronuncia il mio nome mi fa tornare alla vita reale.

«Come ha detto, scusi?» chiedo, immersa nei miei pensieri.
«Faccioli e Giglia voi siete state le due alunne estratte per questo viaggio studio.» ripete l'insegnante sulla quarantina d'anni.

Isabella scatta in piedi e inizia ad urlare come una pazza, facendo oscillare i suoi capelli biondi con sfumature viola.

«Faccioli, si contenga!» esclama indignata la professoressa.

La mia compagna si siede, aggiustandosi le ciocche di capelli che si ritrova davanti al viso e poi chiede: «Chi sono gli altri alunni estratti?»
«Non ricordo i nomi... Ma potrete fare la loro conoscenza oggi pomeriggio, alle tre e mezza, in Aula Magna.» ci avverte la professoressa.
Detto questo, la campanella suona, segno che sta iniziando l'intervallo.

«CIOÉ, TI RENDI CONTO CHE SIAMO STATE SCELTE PROPRIO NOI PER PARTIRE? VISITEREMO IL MONDO, CONOSCEREMO NUOVE CULTURE, NUOVE LINGUE, POTREMO INSTAURARE NUOVE AMICIZIE A DISTANZA, CONOSCERE GENTE CHE PARLA UNA LINGUA DIVERSA DALLA NOSTRA... TUTTO INSIEME, MAGARI, A QUEI DUE FIGHI DELLA QUINTA L!» inizia a parlare a vanvera Isabella, senza prendere pause o respiri tra una parola e un'altra, indicando poi due ragazzi appena usciti dalla loro aula e che si dirigono verso il distributore di merendine.
«Ma perché vai dietro a loro?» sbuffo, guardandoli con aria disgustata.
«Perché sono dei ragazzi davvero troppo fighi!» ripete lei, per la centomilionesima volta.
«Perché non andiamo da loro a chiedere se sono stati selezionati per il viaggio?» aggiunge poi, come se una brillante idea le fosse balenata nella mente.
«Oh si, bella idea! Andiamo li e diciamo loro "Ciao, noi non ci siamo mai parlati, voi non ci conoscete ma noi sappiamo chi siete e volevamo chiedervi se partirete per il viaggio studio."» rispondo io, imitando una vocina fastidiosa.
«Okay, potrebbe sembrare strano da dire, ma perché non proviamo a parlare con loro?» chiede supplichevole lei.
«Isa, ma stai scherzando? Ti rendi conto che non abbiamo mai parlato con loro e che potrebbero mandarci a quel paese? Ti ricordo che non sono tanto normali caratterialmente...» inizio a gesticolare con le mani per darmi piú tono.
«Questo lo pensi solo tu!» sbuffa lei, mettendo su un finto broncio.

Finita la ricreazione ci precipitiamo nuovamente nelle nostre aule, dove ci attendono due ore di spagnolo e storia.
A fine lezioni, torno a casa in compagnia di Isabella.
Abbiamo deciso di mangiare insieme per poi tornare a scuola per la riunione in Aula Magna.

A tavola racconto a mia madre di quello che é successo oggi a scuola, a iniziare dal nove in italiano a finire al viaggio.

«E siete state scelte proprio voi due?» chiede mamma, spalancando la bocca per la sorpresa.
«Si, che fortuna!» esclama Isabella.
«E questo viaggio quanto costa?» chiede mia madre, posando la bottiglia d'acqua sul tavolo.

Lo sapevo che avrebbe chiesto quello.

«Ancora non sappiamo niente. Infatti fra un po' dobbiamo essere a scuola per una riunione con la Dirigente e i professori.» spiego io, arrotolando gli spaghetti.
«Serena, tu sai che io sono contenta se i professori decidono di partecipare o organizzare eventi del genere perché é un ottimo metodo di studio per imparare cose nuove, ma sai benissimo le nostre difficoltà economiche, perció se questo viaggio costasse molto non potremo mandarti.» scuote la testa la donna.
«Non ti preoccupare, mamma. Io ho i miei piani. E poi, non dovrebbe costare eccessivamente.» rispondo scrollando le spalle.

Alle tre e mezza ci troviamo davanti la scuola.

«Sei pronta a conoscere i ragazzi?» mi chiede Isabella, in preda all'euforia.
«Si... Quella che dovrebbe chiederselo sei tu. Rilassati!» esclamo.

Entriamo e ci dirigiamo verso l'Aula Magna.
Scruto con lo sguardo ogni singolo volto della stanza, finché i miei occhi si poggiano su una massa di capelli rossi.
Paggi si trova seduto su una sedia, intento a giocherellare con il suo iPhone.
«Oh mio Dio!» esclama sussurrando la bionda, facendo dei respiri profondi.
«Non iniziare, Isa, per favore!» esclamo già irritata.
«Ma Tiberia non c'é...» sospira lei con tono triste.
«Menomale!» esclamo io sorridendo.
La bionda mi fulmina con uno sguardo e io trovo posto a sedere, accanto a due ragazzi della quinta F.
Piú avanti si trovano due ragazze della quinta B, soprannominate da quasi tutta la scuola "Le oche", a causa della loro voce stridula e per i loro atteggiamenti abbastanza superficiali e vanitosi.

Ma chi non ha "un'oca" nella propria scuola? Penso che tutti abbiamo a che fare con una di quelle ragazze che si credono Dio sceso in Terra, no?

Agli ultimi posti é seduto Paggi, ma manca ancora l'altro alunno sorteggiato della quinta L, perció non avró pace finché non arriverà.
Se ci fosse anche Tiberia, penso che la mia vita finirà ancora prima di iniziare questo viaggio.
Okay, forse esagero un po', ma non penso sia la cosa piú bella viaggiare in compagnia di due strafottenti come loro. Diamine, sono belli, ma hanno un carattere odioso e io non so come faccia Isa, cosí come tutte le altre ragazze della scuola, ad andare dietro a quei due che non fanno altro che trattare male gli altri studenti, pavoneggiandosi come i migliori.
Ma chi si credono di essere?, ho sempre pensato quando Isabella ha superato il periodo in cui parlava incessantemente di loro.
Non che adesso sia cambiato qualcosa, ma almeno ai miei richiami chiude la bocca e non parla di Paggi e Tiberia per una decina di minuti circa.

#angoloautrice
Salve a tutti ragazzi e bentornati in questo nuovo... Okay, okay, sto imitando Alberico, rido.
Questo é il secondo capitolo (non l'avreste mai detto, vero?) ed é abbastanza insignificante, ma é necessario per il continuo della storia.
Secondo voi, chi é l'alunno mancante di cui parla Serena? *faccina pervertita di Whatsapp*
Eeee niente, alla prossima __Allyouneedislove__ ♡

Odiami e baciami || The CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora