SarahGhenta

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TRATTO DA: "The beauty and the killer", capitolo 14, di SarahGhenta [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A SarahGhenta]

"Il bel killer spinse Viktor per terra lasciandolo in pasto ad una morte agonizzante, si girò e corse subito da Iris che, era completamente immobile. Riddick la prese tra le braccia e se la strinse al petto, la cullò dolcemente come quella volta che si trovavano in cella e calde perle salate scesero dai suoi occhi, bagnando le sue guance e tradendo la sua dura corazza.

R: Stai con me piccola Custode, stai con me...

Continuava a sussurrare, piangendo e tenendola stretta. Non fece in tempo però, a pensare di portare con se il copro per farle un degno funerale che...si accorse che c'era qualcosa...qualcosa che pulsava debolmente sul collo di lei. Si asciugò in fretta le lacrime, poggiò le dita tremanti sul collo della ragazza e...lo senti, il cuore batteva, batteva ancora....era viva! Doveva portarla subito via dal quel posto, fece per prenderla in braccio ma poi, notò qualcosa abbandonato per terra in mezzo ai cadaveri. Si avvicinò e raccolse il libro degli Antichi Custodi, lo apri e gli venne subito un' idea. Cercò avidamente una pagina in cui spiegava come far tornare le energie ad un Custode e con sua grande sorpresa, la trovò: c'era scritto di avvicinarsi al Custode, di posizionare il libro sopra di esso e leggera la frase che seguiva...

Ubi tu Gaius ego Gaia. DOVE TU SEI, LI' IO SARO'. Ad un tratto, una piccola sfera di luce bianca fluttuò fuori dal libro e si posizionò di fornte a Riddick, lui la guardò per qualche secondo e poi questa, cominciò a scendere verso la ragazza. Si mise esattamente sopra al suo cuore e poi, scompari dentro di lei. Il Furiano posò a terra il libro e restò a guardare ma, non successe nulla. Dopo un quarto d'ora, Riddick cominciò a perdere le speranze finché...

I: Che...che cosa...Riddick... 

Il killer sussultò sentendo la voce della ragazza, quasi non ci credeva...Iris era viva! Aveva aperto gli occhi e lo guardava con dolcezza. Riddick le sorrise con gli occhi pieni di lacrime, la baciò delicatamente, la sollevò e la portò fuori dal palazzo di Argon. Iris, che non si ricordava nulla dopo la distruzione del portone, si accoccolò al petto del suo uomo e lasciò che lui la portasse su una Nave.

R: Ora torniamo a casa, piccola."

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