TRATTO DA "La maledizione della rosa nera", capitolo 28, di lauraluna24 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A lauraluna24]
"Alzai il viso e mi ritrovai a cinque centimetri dalle labbra di Daniel, ma in quel momento non ci feci neanche caso scrollandomi di dosso le sue mani. "Non toccarmi! ". Urlai per poi chiudermi in camera mia e buttarmi sul letto. Accesi lo stereo al massimo per cercare di non sentire altro.Ne nel mio cuore, ne nella mia testa. Chiusi gli occhi .Non so quanto tempo rimasi immobile .So solo che all'improvviso mi arrivò alle narici un odore di bruciato che me li fece spalancare subito ritrovandomi cosi circondata dal fuoco. Mi misi subito a sedere sul letto guardandomi in giro terrorizzata .C'erano fiamme dappertutto e fra pochi minuti sarebbero arrivate anche al letto, a me.Ma nello stesso momento mi rimbombarono in testa di nuovo le parole di mio padre .Sei solo un rifiuto umano .......Una delusione come figlia. ...........la causa della morte di tua madre.......una creatura rivoltate, schifosa e orribile............sei il male.......non meriti di esistere. .....un mostro.......un grandissimo errore da eliminare Avevo tutte queste parole girarmi in testa dove si susseguirono anche tutte le torture che mi avevano fatto nella casa dei soli. Le frustate sulla mia schiena le risentii sulla mia pelle ad una a una in questo momento perforarmi la pelle. I giorni passati chiusa al buoi,al freddo e senza cibo. Tutte le ore passate a sostenere una trave sulle mie spalle,sentendo il dolore invadere il corpo ,i muscoli ,e la solitudine ,il dolore e la paura invadere il mio cuore .Tutto mi piombo addosso in questo esatto momento come se stessi vivendo tutto quanto insieme.Dove si aggiunsero anche i morsi e gli insulti di Daniel e di nuovo le parole di mio padre.Mi raggomitolai su me stessa portandomi le ginocchia al petto. Ero solo un mostro ,un grandissimo errore! !Pensando che sarebbe stato difficile svegliarsi da un incubo quando l'incubo è reale. Mi sentivo addosso i lividi invisibili che la vita mi aveva lasciato dentro . Più vividi che mai . La mia vita era stata un combattimento unico e continuo , che combattevo per non annegare nel vuoto che mi si era formato dentro e che ora bruciava nelle mie vene come se il mondo fosse contro di me ,senza sapere il perché . Dove insieme ad essa la solitudine si impossessò di me per la prima volta come non mi era mai piombata addosso. Sembrava come un ghigno che si divertiva a trasgredire la mia anima con le mie ferite, creando in me una piccola parte del mio cuore la brama dell'amore ma che al tempo stesso vedevo scapparmi via dalle mani, (la mia famiglia, mia mamma) così mi fermai nel mio vuoto e gridai con tutta la voce che avevo in corpo sentendo per la prima volta dopo otto lunghi anni una lacrima solcare la mia guancia sinistra. Non capivo davvero cosa mi stava succedendo e neanche come mi sentivo realmente. Non avevo parole. Non riuscivo a spiegarlo. Ero in mezzo a troppi pensieri,troppi vuoti, troppe mancanze e paure,era tutto quanto troppo tanto. Tranne io, che mi sentivo troppo poco,troppo niente. Inutile. Provavo sofferenza,dolore fisico e mentale che non potrei paragonare ad una lancia che mi trafigge. Il mio dolore è più simile ad un martello che ti colpisce nello stomaco con intervalli regolari o a braci ardenti scagliate altrettanto regolarmente negli occhi e percosse insistenti che fanno della mia testa un macigno troppo pesante. Tutto il dolore che avevo accumulato dentro di me stava uscendo a ondate senza fine. Mi sentivo talmente vuota e sbagliata da non meritare d'esistere. Per colpa mia mia mamma era morta senza che io muovessi un dito. Io l'avevo uccisa per quella che ero, un mostro, ecco cos'ero!! Aveva ragione mio padre ero un errore che doveva sparire dalla faccia della terra. Mi sentivo percorsa da fitte dolorose. Il mio cuore era pieno di ferite che assomigliavano a delle crepe di un deserto in siccità. Il caldo intorno a me si faceva sempre più insopportabile ed io intanto urlavo in un urlo disperato dove nel frattempo le fiamme si facevano più alte e vicine. Stavo scoppiando dal dolore. Non c'e la facevo più. Volevo solo lasciarmi bruciare dalle fiamme, diventare cenere, non sentire più niente, volevo morire. Con la consapevolezza che sarei morta da li a pochi minuti mi abbracciai. Ne avevo bisogno, almeno sarei morta in un abbraccio, anche se mio.
In quel momento mi sentii afferrare da due braccia forti e subito dopo mi ritrovai contro un petto sodo come una roccia e fui inondata da un profumo ormai inconfondibile. In un attimo mi ritrovai in un' altra stanza, quella di Daniel. Appena me ne resi conto mi divincolai dalla sua presa,rimettendomi in piedi. "Lasciami! Perché non mi hai lasciata bruciare?perché? Perché? !". Gli urlai impazzita e quasi implorandolo di riportarmi dov'ero. Tra le fiamme dove meritavo di stare. Continuai ad urlare le stesse parole riempiendo di pugni il suo petto. "Ci sono io ora, sfogati, non sei sola,ci sono io". Sentii dirmi da Daniel che si stava facendo prendere a pugni da me senza neanche fermarmi. Sembrava mi facesse da sacco da box. Iniziai a vedere tutto sfuocato e solo in quel momento mi accorsi che il mio viso era bagnato di quelle lacrime che avevo sempre tenuto dentro. "Non devi aver paura di sfogarti, di far uscire il dolore non sei sola ci sono io con te". Mi disse bloccandomi i polsi."Lasciami! Lasciami! Sono solo un mostro!. Dissi tra le lacrime. "Ho letto la lettera, tu non sei un mostro Katy non pensarlo nemmeno, e giuro che non ti toccherà quel bastardo! ". Dopo aver parlato mi porto sul suo letto e mi strinse a se. All'inizio cercai di respingerlo ma dopo gli inutili sforzi e il suo bacio sulla testa mi lasciai sprofondare fra le sue braccia piangendo come una fontana contro il suo petto cosi bagnandolo dalle mie salate, amare ,dolorose lacrime.
☆《《Ci sono lacrime che toccano il pavimento. .....e altre che bagnano il mondo che hai dentro.......Perché il dolore e il silenzio sono maschere dello stesso momento. .....................................................................le lacrime sono come le acque profonde del mare.....sgorgano in silenzio da luoghi sconosciuti e rilevano a noi e altri l'esistenza di sentimenti ignorati》》☆ "