[TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A Gufetta25]
Impalato nel suo completo elegante, reso più giovanile dal papillon in tessuto di un nero intenso, è lì fermo al culmine esatto della scala, col cuore a rimbombargli in petto, in gola, nei timpani, e gli occhi fissi davanti a sé, che leggermente dilatati seguono il movimento sinuoso, l'ondeggiare cadenzato della sua dama lungo la rampa di scale in marmo.Tale as old as time
True as it can be
La melodia parte, diffondendo nella sala la voce armoniosa dell'esile cantante che anch'essa in un lungo abito blu notte allieta la dolce danza.Meghan scende l'ultimo scalino, riprendendo fiato finalmente rasserenata dopo aver trattenuto il respiro per tutto il tempo della discesa, troppo preoccupata di poter capitolare con quegli alti sandali e la coda del vestito, il cui orlo culmina perfettamente sul pavimento, posando le sue splendenti iridi verdi sulla statua di sale davanti a lei."Julian?" lascia la sottile cordicina che le tiene ancorato lo strascico all'indice ondeggiandogli la mano davanti al viso per risvegliarlo dall'imbambolamento totale che l'avvolge, "Jul?", osservando i suoi occhi vuoti, fissi su un punto indefinito oltre le sue spalle.Dopo istanti di silenzio lui, finalmente, si riscuote dallo stato di trans, scrollando il capo per riprendersi, donando alle sue pupille quella patina lucente di vitalità."Meg" incespica sbalordito, "s-sei...sei un incanto..." deglutisce guizzando lo sguardo sulla sua minuta figura deliziosamente fasciata da un abito smeraldo in perfetta sintonia con la chiarezza dei suoi occhi, la purezza della sua pelle rosea, la lunga chioma castana intrecciata in un lunga treccia, che leggera le penzola lungo la schiena inarcata."Grazie" le sue gote s'imporporano vistosamente, abbassando lo sguardo per nascondere il rossore, "anche tu non sei male" ammette con un filo di voce."Ho cercato di fare del mio meglio per non sfigurare" ironizza lui, raccogliendo nella sua grande e calda mano le dita affusolate di lei, la mano penzolante lungo il fianco, "balliamo?"Meghan annuisce silenziosa, ciondolando appena il capo, intrappolando nell'altra mano, quella libera, la coda dell'abito, seguendo Julian fino al centro della sala, in uno spazio piuttosto largo per danzare liberamente."Jul...""Si?" alza il viso incappando in quello titubante di lei, impuntando i piedi contro il pavimento di marmo."Tu...tu sai ballare questo?" chiede spaventata alternando lo sguardo lungo la sala, su tutti i presenti che vorticano in zonzo.Julian sorride, colpito di come una donna forte e testarda come lei in realtà possa spaventarsi e preoccuparsi per un semplice ballo, "si chiama valzer, bellezza" sentenzia facendola indispettire, "e c'è solo una regola...scegliere un partner che sa quello che fa" dichiara con nonchalance cingendole i fianchi col braccio, stringendola a sé.Brividi percuotono intensi i loro corpi, non abituati alla vicinanza l'un dell'altro."Devo ritenermi fortunata, allora?" commenta lei sfrontata.Lui scrolla il capo divertito, sollevando la piccola mano di lei, ancora legata alla sua, all'altezza della spalla in modo che le loro braccia siano piegate verso l'alto, obbligandola a portare l'altro braccio sulla spalla sinistra."Va bene così?" chiede, di nuovo, titubante lei."È perfetto" attesta semplicemente Julian muovendo il primo passo, guidandola in questa danza lenta e sensuale, lasciandola sciogliersi pian piano contro il suo corpo maestro, osservandola rilassare le spalle, sospirare rassicurata.Ondeggiano nell'immensità della sala, volteggiando sotto i lussuosi lampadari di cristallo, sul pavimento lucido, ostentando sulle labbra un sorriso spensierato, nel petto un cuore colmo di gioia.Ever just the same
Ever a surprise
Ever as before
Ever just as sure
As the sun will rise
Meghan canticchia il ritornello oscillando mollemente sul posto con la testa contro la guancia ispida di Julian, lasciandosi cullare dalla stretta delle sue braccia, dal tepore piacevole del suo corpo, "questa canzone...la amo...da piccola guardavo questo cartone fino a consumare la videocassetta" ammette con un risolino, "amavo l'idea che l'amore fosse così forte da andare oltre l'aspetto, la corazza che ognuno di noi erige per nascondersi dal mondo, dalla cruenta realtà" aggiunge allontanandosi il giusto per sprofondare nel verde-grigio degli occhi di lui."L'amore è l'arma più potente, Meg" commenta con un sospiro, "l'amore può cambiarti, può migliorarti".Finding you can change
Learning you were wrong
"Tu sei cambiato!" appura lei senza rifletterci, dando semplicemente voce al suo istinto.Julian le mostra un ghigno timido, "anche dietro questa bestia c'è un uomo"."Non eri una bestia" con un buffo sul petto lo punisce di aver avuto il coraggio di dire una cosa così perfida su se stesso, "nascondevi solo il lato migliore di te, l'uomo magnifico che sei".Scrolla il capo contrariato. Meghan ha alzato troppo il tiro su di lui. Lui è tutt'altro che magnifico."Sono solo un uomo che sta facendo ammenda per dimostrare a se stesso di poter essere all'altezza della donna più perfetta che conosca" confessa sostenendo saldo il suo sguardo."Ehi, dovrei sentirmi offesa? Visto che balli con me e pensi ad un'altra?" scherza lei fingendo un broncio, assestandogli un altro buffo sul petto."Se la stessa te è capace di offenderti...bhè allora si" ironizza lui smascherando appena la verità intrisa nelle sue parole."J-Jul?" Meghan si ferma sul posto, mettendo fine al loro ondeggiare lento, col cuore a bloccargli la gola, il respiro ad uscirgli a singhiozzi.Julian prende un respiro profondo, riempiendo la cassa toracica d'aria.Questo è il momento giusto, l'orologio a pendolo appeso alla parete, sull'enorme scala in marmo, rintocca gli attimi della sua confessione."Tu sei l'amore, Meg...tu sei l'amore che m'ha cambiato!" e prima che qualunque parola possa scivolar via dalle sue labbra o qualsiasi respiro infrangersi ancora contro il suo viso, dilaniandolo, la sovrasta con l'arroganza morbida delle sue labbra, il calore intenso del suo sapore, socchiudendo fra i suoi labbri pieni quelli rosei di lei in un bacio che ha sognato ogni notte dal primo giorno in cui l'ha vista, desiderato ogni volta che il suo volto era troppo vicino al suo, agonizzato ad ogni sospiro."Sei la donna della mia vita Meghan Reed... Sei la donna della mia vita Meghan Reed... la donna della mia vita..." l'eco rauco di quelle parole gli rimbomba in mente risultando sempre più lontano, distante anni luce, sfumando ad ogni parola fino a diventare un piccolo e impercettibile sussurro.Apre gli occhi, lentamente e così si sveglia, ritrovandosi nel suo letto, solo, sdraiato su un fianco.
La luce del sole che entra dalla finestra ha interrotto quello che purtroppo era soltanto un sogno.
Era tutto un sogno. Solo e soltanto un maledetto sogno.