FanniaSte

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TRATTO DA: "Bisogna crederci", capitolo 2, di FanniaSte [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A FanniaSte]

Sono ancora immersa nei miei pensieri quando mi sento toccare una spalla, alzo lo sguardo e c'è Mark, il mio nuovo compagno di classe, che mi fa segno di togliere le cuffie.-Buongiorno Luna, eri immersa nei tuoi pensieri?-Lo guardo e mi sorride.-Buongiorno... si stavo pensando a un po' di cose- Gli sorrido anche io, ma un sorriso più triste e lui non ha notato la differenza, si avvicina e si siede di fronte a me, e io un po' confusa lo guardo e gli chiedo:-Ti siedi qui?- -Se ti da fastidio mi cerco un altro posto--No no- sospiro - Non prendertela, sono abituata a stare da sola, e non capisco perché uno come te sempre circondato da tanti amici viene a sedersi accanto a me.--L'ho notato che sei sempre sola, e mi hai sempre incuriosito, una ragazza tranquilla come te dovrebbe avere tante amiche.--Avevo delle amiche ma a causa di alcune cose le nostre strade si sono divise.--capisco, mi dispiace.--Non preoccuparti, e tu come mai solo questa mattina?--Stamattina mi sono svegliato tardi e ho perso l'autobus che prendo sempre, per non saltare la scuola ho deciso di prendere il treno, ed eccomi qui.--Anche io mi sono svegliata tardi, ma per fortuna il treno era in ritardo, ma ora dovremmo ascoltare le lamentele del prof-E iniziamo a parlare del più e del meno, ripongo l'mp3 nella cartella e continuo a parlare con Mark, ora capisco perché è sempre circondato da tante persone, è un bravo ragazzo parlare con lui non ti pesa, in sua compagnia si ride tantissimo e come se la tua mente si libera, e per un attimo sei lontano anni luce da tutti i problemi. Siamo scesi dal treno e ci stiamo dirigendo verso la scuola, ma ad un tratto inizio a sentirmi a disagio e come se qualcuno mi stesse osservando, davanti a noi non c'è nessuno, mi guardo intorno senza farmi notare e non c'è nessuno.-C'è qualcosa che non va?-Mark avrà notato che sono diventata strana, cerco di farmi passare la fissazione e gli sorrido.-No non è nulla, non preoccup...- -Hei Mark buongiorno!- -Giorno a voi ragazze- Rimango paralizzata, appena le ho sentite mi sono fermata e non sono riuscita a finire la frase, sono loro che ci fissavano da lontano, le ragazze che fanno le bulle.-Come mai da queste parti Mark? - è Ilaria a parlare, il capo del gruppo. Una ragazza molto robusta e alta, impone la sua forza con un semplice sguardo, porta sempre i capelli corti con la cresta tinta di rosso.-Io sapevo che prendevi il pullman- Questa invece è Giulia, migliore amica di Ilaria, è una ragazzina magra, con capelli molto lunghi, le arrivano al bacino, ha il colore dei capelli di bellissimo ramato ma lei usa tingere verso le punte con un azzurro chiaro, e il contrasto è molto evidente.-Ho perso l'autobus e ho dovuto prendere il treno, per mia fortuna ho incontrato Luna, così non sono rimasto solo--Già, bella fortuna.-Ilaria fa un sorriso alle sue amiche che si sono messe a ridacchiare tra di loro, Mark non capendo cosa c'era di così divertente nel loro dialogo, le lascia ridere, ma io mi sento di troppo qui, e non mi va di sentire altre battutine su di me.-Mark io alzo il passo, devo ripetere una cosa prima che inizia la lezione. Mi ha davvero fatto piacere fare due chiacchiere con te. Ci vediamo--Anche a me, ciao-Mi allontano di pochi passi quando sento che Ilaria inizia a fargli domande su cosa ne pensa di me e sul come sono noiosa, non me la sento di sentire la sua risposta, alzo velocemente il passo e scappo via.Avverto una fitta nel petto, mi giro un attimo e Mark mi sta ancora fissando, faccio finta di nulla e mi affretto ad entrare a scuola. La mattina stava procedendo bene, il professore di italiano non ha fatto storie, ho alzato cosi veloce il passo che sono arrivata poco dopo la campanella. Alla seconda ora il prof ha spiegato il secondo tema del prossimo compito in classe, una volta finito e ci ha consegnato il compito procedente, era un tema sul come avevamo passato l'estate e quali erano le nostre riflessioni ora che siamo arrivati al quinto anno, e come sempre ho avuto un misero sette. Finalmente a metà giornata c'è una mezz'ora di pausa, esco per prendermi qualcosa dalle macchinette, ho una fame da lupo, però sono indecisa su cosa prendermi, di solito prendo giusto una bustina di tarallini, oggi però vorrei qualcosa di dolce.Mentre sto decidendo, si avvicinano Ilaria e Giulia, cerco di non fissarle per paura che possano dirmi qualcosa, ma ho un brutto presentimento, stanno venendo verso di me, e mi stanno guardando.-Luna vieni con noi un secondo.--Perché, cosa volete?--Vieni con noi-Non posso rifiutarmi, mi hanno presa per un braccio, forse dovevo aspettarmelo, Ilaria ha una cotta per Mark e questa mattina dev'essersi arrabbiata molto vedendomi ridere e scherzare con lui. Scendiamo le scale, e comminiamo lungo il corridoio sembra che stiamo andando inpalestra, ed infatti ci ritroviamo quasi vicini alla porta quando giriamo e andiamo verso l'altra porta, l'ala fumatori. La nostra scuola è piena di ragazzi che fumano, la preside ha deciso di concederci di uscire qui fuori invece di fumare di nascosto nel bagno.Ilaria si è fermata in un angolo appartato semi nascosto sia dalle finestre, sia da chi esce a fumare, qui è dove loro vengono sempre per rimanere appartate. Ad aspettarci si sono le altre sue amiche, sicuramente si erano già date appuntamento qui perché si vede chiaramente che aspettavano qualcuno, me.-Credo che tu sappia perché vogliamo parlarti, vero Luna?-No, non lo so--Prova a pensarci, non c'è qualcosa di strano che hai fatto oggi?--Non mi sembra- -Va bene, se tanto vuoi fare la dura te lo diciamo noi. Che ci facevi questa mattina così vicina a Mark?--Credo che lui te l'ha già detto, ci siamo incontrati nel treno, nulla di più.--Tu non hai il permesso di parlargli o di stargli vicino, una sciocca ragazzina come te deve starsene da sola senza disturbare gente come lui.--Non sono stata io a voler la sua compagnia, è stato lui ad avvicinarmi.--Come osi dire una cosa del genere, chi mai nutrirebbe interesse verso di te.--Forse ha costretto Mark ad avvicinarsi a lei con qualche trucchetto.- Ilaria sembra apprezzare il commento di Giulia, e si gira verso le compagne.-Ma vi sembra normale che un mostro come questo possa avvicinarsi a lui, io non lo permetterò.- e ci sono vari commenti positivi da parte di tutte.-Tu puttanella non ti avvicinerai mai più cosi vicina a lui, e se li rivolgerai parola più del dovuto te ne pentirai.-Mi stanno di nuovo mettendo i piedi in testa, mi sento la debole della situazione, ma man mano che parlano mi sta montando una rabbia dentro.-Puttanella vogliamo che rispondi, non startene zitta.- e detto questo mi danno una spintarella verso il muro.Accadde così, alzai lo sguardo e le guardai minacciosa, mi ero stancata, chi erano loro per impedirmi di parlare con qualcuno, feci uscire la mia rabbia ed esplosi.-Tu non puoi decidere cosa posso fare o non posso fare, e se voglio stare zitta mi sto zitta, se voglio parlare con Mark o con qualche altro ci parlo, tu non puoi comandarmi.-Ilaria rimane a bocca aperta, ma è solo un momento, vedo nei suoi occhi la rabbia aumentare sempre di più. Mi prende dalle spalle e mi sbatte violentemente contro il muro e io cado a terra, il colpo mi ha un pò stordita, non me lo aspettavo.-Ragazze facciamogli vedere se può rivolgersi a noi in questa maniera. --Devi portarci rispetto.- Sono ancora seduta per terra quando iniziano a colpirmi con i calci e con i pugni, cerco di rannicchiarmi per coprirmi il più possibile, ma due ragazze mi prendono per le braccia e qualcuno mi colpisce sul viso, sento la guancia farmi malissimo, mi danno altri due calci su per lo stomaco e mi lasciano inerme li per terra.-Che questo ti sia da lezione, non avvicinarti mai più a lui.-Le sento allontanarsi di qualche metro da me e si accendono tutte una sigaretta, alzo lo sguardo su di loro e vedo che mi stanno fissando e scoppiano a ridere, sento una grandissima voglia di mettermi a piangere, ma devo resistere. Passano una decina di minuti, ormai le ragazze sono andate via, devo alzarmi e ritornare in classe, faccio tanta fatica a mettermi su, mi duole dappertutto, mi guardo le robe e sono sporche, forse è meglio se passo prima dal bagno a darmi una sciacquata e poi tornare in classe.Quando sono presentabile entro in classe, la lezione è già iniziata e tutti alzano lo sguardo su di me, io guardo solo il prof, ma le sento ridacchiare stringo i pugni e mi faccio forza da sola.-Luna ma dove eri finita, la lezione è iniziata da più di dieci minuti.- il prof mi guarda meglio è mi chiede -ma cosa ti è successo?--Mi scusi prof, sono caduta, non ho fatto attenzione.-Il prof non sembra molto convinto, ma non dice nulla.-Va bene Luna, siediti e segui la lezione.-Prendo posto al mio banco, prendo il libro e cerco il quaderno, ma vedo che è già sul banco, forse l ho dimenticato qui, lo apro per iniziare a prendere appunti, e su due pagine bello e in grande c'è una scritta in rosso "STAI LONTANA DA LUI".Vorrei tornare a casa, buttarmi sul mio letto e piangere, sfogarmi contro il cuscino, ma ora non posso, devo farmi forza, giro la pagina e inizio a scrivere.

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