TRATTO DA: "150 battiti al minuto", capitolo 17, di VB1609 [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A VB1609]
La cena, contro ogni mia aspettativa, sta procedendo molto bene. Gli ospiti sono tutti tranquilli compreso mio padre che ovviamente è seduto a fianco a Nathan e Cody.
Harry sembra un po' più rilassato di prima e chiacchiera volentieri con mia madre e in rari momenti anche con mio padre. Vista la tranquillità della situazione mi scuso e mi alzo per andare a fumarmi una sigaretta, ne ho proprio bisogno per smaltire la tensione della giornata.
Io adoro fumare, è una cosa che mi ha sempre creato un piacere immenso solo che ora quando sono con Harry cerco di limitarmi un attimo perché so che a lui da fastidio.
Nel momento in cui mi allontano dal tavolo sento Nathan richiamare la mia attenzione per dirmi che viene anche lui fuori per una sigaretta. Vedo Harry irrigidirsi e cambiare completamente espressione tant'è che non sta più ascoltando nè Jen nè mia madre. Cerco di rassicurarlo con lo sguardo nascondendo il moto di rabbia che sento affiorare dentro di me, non tollero la gelosia ingiustificata.
È praticamente dalla vacanza a Tijuana che io e Nathan non facciamo un po' di conversazione come si deve, la mia intenzione era quella di recuperare la nostra amicizia, ma la vedo dura se Harry si agita così anche solo per una sigaretta.
Appoggiati al parapetto del terrazzo di questo ristorante vista oceano io e Nathan rimaniamo in silenzio per i primi secondi, non è facile relazionarci dopo i vari litigi che abbiamo avuto.
Parliamo circa per mezzo minuto del più e del meno fino a che lui si rende conto probabilmente di quanto siamo ridicolmente in imbarazzo.
"Mi sei mancata Blair, non hai tenuto fede alla tua promessa. Non mi sembra che tornati dal Messico abbiamo tentato di riallacciare l'amicizia o sbaglio?" quel suo sguardo sempre pieno di arroganza mi riporta alla realtà, lui è Nathan l'amichetto sbruffone di Cody e stiamo buttando all'aria anni ed anni di amicizia per delle stupidaggini.
"Anche tu mi manchi e, si, hai ragione. Non abbiamo tenuto fede al patto che ci siamo fatti in vacanza, ma non è così semplice. Ci vediamo poco."
"...E quando ci vediamo spesso e volentieri c'è il tuo ragazzo che è pieno di risentimento nei miei confronti. Per fortuna stasera avremo modo di recuperare visto che tornati dal ristorante ci attende il classico bicchiere di Whisky con Russell"
Sorrido al ricordo della prima volta in cui mi sono auto invitata a questa loro tradizione, mio padre era scettico, ma poi si è dovuto ricredere essendo io cresciuta circondata da maschi perché ne preferivo assolutamente la compagnia rispetto alle mie coetanee femmine.
I discorsi da uomini non mi disturbano per niente, anzi mi trovo molto a mio agio a parlare di automobili, gare sportive, eccetera.
"Ehm.." Mi gratto la testa a disagio nel dirgli che probabilmente questa volta dovrò passare per tenere compagnia al mio ragazzo che sicuramente mio padre non farà partecipe di questa cosa.
"Blair ormai non puoi più tirarti indietro, una tradizione è una tradizione. Sono sicuro che tuo padre la pensa come me e per questo inviterà anche Harry ad unirsi a noi. L'importante è che tu non ti blocchi solamente perché c'è lui."
Alza quel suo sopracciglio in segno di avvertimento, lo faceva anche da bambino, non appena questa immagine mi passa davanti agli occhi scoppio a ridere. Subito dopo mi dirigo verso l'interno del ristorante spiegandogli il perché della mia risata prima che mi prenda per una psicopatica.
Riprendo posto a fianco al mio ragazzo che immediatamente mi deposita un leggero bacio sulle labbra e subito dopo mi racconta con entusiasmo che mio padre l'ha invitato ad unirsi a noi per il dopo cena "tanto dormirai da Blair presumo" testuali parole.
Nathan aveva ragione. Dopo aver detto ad Harry che questo è già un enorme passo avanti da parte di mio padre faccio un cenno a Nat e solo mimando le parole gli dico che aveva ragione.
Lui ridendo esulta e mi strizza l'occhio, Harry lo guarda stupito alzando tutte e due le sopracciglia vorticosamente, ho paura che sia sul punto di esplodere invece sento Nathan rivolgersi proprio a lui "Vedrai che ci divertiremo Harry! Russell avrà sicuramente delle storie fantastiche da raccontarci"
Mai me lo sarei aspettata da uno come Nathan, o è estremamente furbo e sta cercando di fare l'innocente con il mio ragazzo, oppure si è buttato alle spalle tutto e sta provando davvero a far funzionare la nostra amicizia. Probabilmente era sincero quando mi ha detto che gli sono mancata.
***
Poco dopo essere arrivati a casa mia madre mi augura la buona notte ed insieme a Jen lascia il salotto non prima di avermi presa in giro per bene.
"Pensavo che adesso che hai un ragazzo avresti lasciato perdere queste tradizioni puramente maschili per bere una tazza di the con me e Jen, ma dovrò rassegnarmi al fatto che sarai per sempre il mio piccolo maschiaccio"
"Non conto di cambiare le mie abitudini mamma, ma si sa che la speranza è l'ultima a morire. Buona notte" l'abbraccio e raggiungo gli altri in giardino depositando sul tavolo una bottiglia di Glenfiddich, il secchiello del ghiaccio e una scatola di sigari che Cody ha comprato sapendo dell'arrivo dei nostri genitori.
Tra risate e le storie che mio padre ci racconta sulle sue giornate a Puerto Rico noto con piacere che Harry si sta ambientando e che Nathan e Cody cercano di coinvolgerlo nei loro discorsi spesso e volentieri, la cosa mi riempie il cuore di una gioia immensa, non sarei stata pronta per un nuovo scontro.
Russell decide di far provare i suoi tanto amati sigari portoricani a mio fratello e il suo amico e con la scusa di doverli andare a prendere in macchina chiede ad Harry di accompagnarlo che, seppur titubante, si alza e lo segue.
Sento il sangue affluire velocemente al mio cervello per la preoccupazione di quello che potrà dirgli perché si sa che ora gli farà un bel discorsetto, spero solo non menzioni per l'ennesima volta i suoi tatuaggi o potrei sprofondare. I due già brilli individui davanti a me notano la mia apprensione e per calmarmi decidono di dare fondo alla nostra scorta segreta di rum con degli shottini, ovviamente prima del ritorno di mio padre perché secondo lui non si dovrebbe bere come facciamo noi, ma gustarsi un solo buon bicchiere, massimo due.
Tracanno in un solo sorso il liquido ambrato nel mio bicchierino seguita a ruota da Cody e Nat; senza che io faccia alcun cenno capiscono al volo di dover riempire i bicchierini con il secondo giro e subito dopo anche con il terzo.
Mio padre ed Harry tornano ai loro posti ridendo e scherzando soffocando così ogni mia ansia, ora posso riprendere a respirare e godermi il resto della serata in compagnia di tutti gli uomini della mia vita.
***
Ci siamo, la serata si è conclusa e andiamo ognuno nelle nostre stanze.
Harry va in bagno e io sgattaiolo fuori dalla mia stanza, in preda all'euforia della serata mi ritrovo davanti alla porta di Nathan e senza neanche accorgermene il mio pugno sta già battendo contro il legno liscio.
Me lo ritrovo davanti già a petto nudo pronto per andare a letto ed istintivamente gli butto le braccia al collo stringendolo più forte che mai.
"E questo abbraccio per cos'era?" eccolo lì quel sopracciglio che si alza indagatore.
"Per esserti comportato così bene con Harry, sai dopo tutto quello che è successo tra di noi..." la sua bocca si inarca in un lieve sorriso
"Ora sono certa che la nostra amicizia possa essere recuperata, ti sono veramente grata del tuo comportamento. Infondo forse non è sempre vero che il sesso rovina ogni cosa. Buona notte Nat" senza dargli il tempo di rispondere torno in camera e raggiungo Harry in bagno per struccarmi e lavarmi i denti.
Pochi minuti dopo siamo qui distesi a letto, io appoggiata sul suo splendido petto ricoperto d'inchiostro ad ascoltare solo il battito del suo cuore nel silenzio della casa addormentata.
Alzo lo sguardo su di lui e nella penombra mi sembra di intravedere uno sguardo sognante che non ha niente a che vedere con l'espressione imbronciata e afflitta che si dipingeva nei suoi occhi ad inizio serata.
"A che pensi? Cosa ti ha detto mio padre prima? Siete stati via un bel po' mi sembra"
"Mi ha fatto un bel discorsetto, o almeno ci ha provato, sul come dovrei trattarti, sul fatto che hai un carattere tremendamente difficile esattamente come il suo. E che non è facile fare breccia nella tua corazza, ma evidentemente io ci sono riuscito."
"Tipico di Russell, fa il duro ma infondo infondo è un omone dal cuore tenero quando si tratta della sua famiglia. Cosa intendi che almeno ci ha provato?" mio padre non è una persona che si fa intimorire quindi non capisco a cosa si riferisca Harry.
"Nel senso che è partito in quarta con il suo discorso, ma poi si è dovuto per forza ammorbidire..." lascia in sospeso la frase, mi sposta al suo fianco e si sistema sopra il mio corpo appoggiato al materasso su un gomito per riuscire a guardarmi intensamente negli occhi.
"E perché?" chiedo io sempre più incuriosita da questa faccenda.
"Ehm... Beh, è semplice. Perché gli ho detto che TI AMO" riesco solo a sentire il battere incessante del mio cuore, la gola mi si è completamente seccata e la pelle di tutto il mio corpo si è infuocata probabilmente dallo scorrere veloce del mio sangue.
"Harry..."
"Si amore?" continua a penetrare le mie iridi con il verde acceso delle sue mentre delicatamente mi bacia.
"Sei uno stronzetto!!!" Non riesco a smettere di sorridere.
"L'hai detto prima a mio padre?? Comunque anch'io stavo cercando il momento adatto per dirti una cosa, ma avevo paura di correre troppo"
Lui alterna le sue attenzioni guardandomi negli occhi e baciandomi dolcemente dappertutto.
Il mio cuore scalpita sempre di più, sento l'adrenalina prendere il sopravvento, ma decido di continuare.
"CREDO DI ESSERE FOLLEMENTE INNAMORATA DI TE HARRY REED" lo dico tutto d'un fiato, fino a che la sua bocca sorridente si unisce alla mia in un bacio che il fiato me lo toglie.
Rimaniamo così, nel buio della mia stanza fino a che i nostri corpi non si uniscono nella prova indissolubile dell'amore che ci siamo appena dichiarati a vicenda.