TRATTO DA: "Qualcosa da desiderare", capitolo 57/58, di AriannaGhuleh [TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI A AriannaGhuleh]
"Tobias va a sedersi sul divano in silenzio. Un pochino traballante, lo raggiungo e mi accomodo al suo fianco."Allora? Cosa voleva?" chiedo con impazienza. Lui mi guarda negli occhi. È bianco come un cencio e il suo sguardo è spento."Tobias, stai bene?" gli prendo le mani tra le mie. Sono congelate. "Hai bevuto?" mi domanda con tono piatto."Sì, ero troppo nervosa. Non mi piace Karin, lo sai..."Lui dondola la testa e ricomincia a fissare il vuoto di fronte a sé. "Insomma mi vuoi dire che è successo? Mi fai paura!" insisto.Tobias scoppia a piangere come un bambino, i singhiozzi sembrano quasi soffocarlo.Non l'ho mai visto ridotto in questo stato. "Amore mio, vieni qui" gli prendo la testa e la appoggio sul mio petto, mentre lo stringo fortissimo."Vuoi spiegarmi cos'hai? Ti prego..." lo supplico con un filo di voce."È incinta" riesce a dire tra i rantoli."Allora ho visto bene! E chi è il padre?" mentre faccio questa domanda, il sangue mi si gela nelle vene. Non voglio credere al pensiero che si è insinuato dentro di me.Lui solleva la testa e mi fissa con i suoi occhioni grigi, arrossati dal pianto. Il modo in cui mi guarda è eloquente, non c'è bisogno che specifichi ad alta voce che è lui il padre di quel bambino."Ma come...?" chiedo confusa."A marzo, ricordi?" risponde lui.Mi guarda colpevole, come se mi stesse pugnalando al cuore e in un certo senso è come se il mio cuore sanguinasse in questo momento. "Non hai usato precauzioni?", non so perché faccia queste domande stupide. Forse perché spero mi aiutino a mantenere un minimo di lucidità mentale. I suoi occhi si incupiscono "No..." "Quindi è al quinto mese di gravidanza più o meno... e perché te lo dice solo ora?" la rabbia sta alterando la mia voce, che si fa più stridula."Non voleva dirmelo, ma poi ha pensato che fosse giusto che il bambino sapesse chi è suo padre. Lei non pretende che torniamo insieme, ma vuole che lo riconosca" "È giusto, devi prenderti le tue responsabilità" dico mentre le lacrime iniziano a scendere senza controllo.Tobias ricomincia a singhiozzare. "Lisa, io ci ho pensato seriamente e non voglio che mio figlio cresca senza di me. Voglio essere presente e voglio dargli una famiglia. Non è colpa sua, se mi sono comportato da irresponsabile. Ho detto a Karin che tornerò a vivere con lei. Non la amo, ma posso provare a far funzionare le cose per nostro figlio. Io ti amo da morire Lisa, mi costa moltissimo prendere questa decisione, ma non posso crescere il mio unico figlio a distanza. Non voglio perdermi i momenti più importanti della sua vita. Lui ora è la cosa più importante per me. Lo capisci?" Tobias è disperato, so che dirmi queste cose gli sta costando caro, ma ha fatto la sua scelta e ha deciso di escludermi dalla sua vita. È come se l'universo intero mi stesse crollando sulle spalle, sono impotente. La mia vita è a pezzi per l'ennesima volta. Credevo di aver trovato la felicità e dopo due mesi eccomi qui, di nuovo sola e senza un futuro. Non ho mai provato una sofferenza simile in tutta la mia vita perché non ho mai amato nessuno quanto Tobias.L'uomo che amo mi ha appena abbandonata e non tornerà mai indietro. Fino a pochi minuti fa sognavo di formare una famiglia con lui, di poter avere dei figli e passare insieme la nostra vecchiaia. Desideravo il lieto fine, come qualsiasi altra donna al mondo quando si innamora. "Per fortuna che in questi due mesi mi sono rifiutata di conoscere i tuoi genitori perché credevo fosse troppo presto. Avevo ragione..." dico con tono monocorde."Forse...", Tobias è imbarazzato e non trova le parole."Comprendo perfettamente la tua decisione anche se non la condivido. Potevamo restare insieme, io ti avrei sempre sostenuto e avrei amato tuo figlio, ma a quanto pare non conto abbastanza per te".Nonostante fino ad ora io abbia cercato di mantenere la calma, il buonsenso mi sta abbandonando per lasciare il posto alla rabbia e alla delusione."Non è vero! Non puoi pensare una cosa simile!" sbotta lui."Se mi amassi davvero, ora non mi staresti cacciando di casa e dalla tua vita dopo avermi fatto trasferire. Ho lasciato tutto per te", la disperazione trapela dalla mia voce."Non rinfacciarmelo, mi hai detto che lo facevi anche per te stessa! E poi io non ti sto cacciando. Puoi restare a vivere qui per tutto il tempo che desideri, io andrò a stare a casa di Karin. Non ti lascerei mai in mezzo a una strada, su di me potrai sempre contare. Io ti amo e questo non cambierà mai!" puntualizza. "Quindi hai deciso di fingerti innamorato della madre di tuo figlio, gli mentirai fin dal giorno della sua nascita. Complimenti! Sei un ipocrita" ringhio accecata dalla rabbia."Smettila! Non sai quanto io stia soffrendo, non vorrei mai perderti. Sono costretto dalle circostanze. Mi sono sempre preso le mie responsabilità e tu lo sai, non mi tiro mai indietro e ora mio figlio è la mia vita. Non posso farlo crescere da solo con Karin. Io voglio che mi riconosca come padre, voglio ascoltare le sue prime parole, vedere i suoi primi passi... Nei primi anni di vita non potrei tenerlo solo con me, se restassi separato da Karin. Finché sarà piccolo avrà bisogno di sua madre. Non voglio che cresca senza di me o peggio con un altro uomo in casa da associare alla figura paterna. È mio figlio, cazzo!". Scandisce quelle parole lentamente, con cura, lo sguardo freddo sul mio viso in attesa che io colga il senso della frase."Tutto chiaro: è tuo figlio ed è la tua priorità. Ti ringrazio per l'offerta, ma spero tu capisca che per me è inconcepibile restare a vivere qui" dichiaro in tono categorico.Lui mi guarda deluso "Ne sei sicura? Dove andrai? Non hai un lavoro! ""Sono problemi miei ormai, non tuoi. Me la caverò. Piuttosto dimmi: lei ti ha mostrato le ecografie o delle carte che attestino il suo stato di gravidanza?" "Certo che sì. Mi ha fatto vedere che la data stimata del concepimento coincide con il giorno in cui siamo stati a letto insieme. Stai insinuando che possa avermi mentito?" chiede Tobias, quasi risentito dalle mie parole. "Potrebbe. Tutto è possibile quando c'è quella pazza di mezzo!" affermo."Non esagerare. Karin è stata cattiva con te, ma con me è sempre stata corretta. Non mi mentirebbe mai su una cosa tanto importante!""Farebbe di tutto per riprenderti... Mi aveva anche avvisata..."Tobias sembra non essersi ancora reso conto di che razza di vipera sia quella donna."Non dire sciocchezze. Sei solo incazzata e parli senza ragionare" mi accusa. Mi alzo di scatto."Siamo già a questo punto? Difendi lei e non me? Ah già dimenticavo... Lei è la Vergine Maria che sta per dare alla luce il tuo primogenito!" il mio tono è crudelmente sarcastico."Mi arrendo. Non ho voglia di litigare con te" dice alzandosi anche lui e venendomi vicino."Non mi toccare, Tobias" sibilo anticipando le sue mosse. "Lisa, non fare così. Io ti amo! Sono preoccupato per te... Non voglio farti soffrire!""Invece lo stai facendo!" ribatto brutalmente. Vado in camera, prendo la valigia e inizio a buttarci dentro i vestiti alla rinfusa, arraffo alcune cose dai cassetti e le lancio in una borsa. Il nervosismo mi fa tremare dalla testa ai piedi, gli occhi mi bruciano per il pianto.Tobias entra in camera e mi guarda perplesso."Dove andrai?" mi domanda preoccupato."Non lo so. In un albergo per il momento e poi mi cercherò una casa. Domani decido come organizzarmi. Per ora prendo solo una parte delle mie cose, il resto passerò a ritirarlo quando avrò tempo" "Non hai nemmeno un conto in banca qui..." aggiunge con tono pietoso."Non ti preoccupare, qualche soldo per sopravvivere ce l'ho e prima di prendere casa, aprirò un conto" dico secca."Aspetta ad andartene. Resta qui almeno finché non trovi una casa in cui trasferirti" insiste. "No!" Lui si avvicina e cerca di abbracciarmi."Non essere sciocca..." mi sussurra in un orecchio.Mi giro e lo guardo negli occhi. Quanto mi mancherà questo bel viso da cucciolo.Mi solleva il mento con due dita e io sono come pietrificata, non riesco a resistere al suo tocco. Lui per me è puro magnetismo. Mi sfiora le labbra con il pollice e avverto un brivido lungo la schiena, chiudo gli occhi istintivamente e lui fa un sospiro, prima di posare le sue dolci labbra sulle mie. È un bacio doloroso e straziante, è il nostro silenzioso addio.Siamo stretti l'uno all'altra e ci desideriamo ora più che mai, perché sappiamo che il nostro tempo sta per finire."