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"She's going out to forget they were together"

Andy Waters.

"Ha detto che era dispiaciuto." Si intromise Kale dopo che io avevo ripetuto per la quarta volta nel giro di cinque minuti che ero quasi morta.

"Se non si fosse fermato avrebbe chiesto scusa alla mia bara." Sbuffai e feci girare nel bicchiere il drink che ci aveva preparato. Apparentemente stava cercando di fare qualcosa per impressionare Aaron per la notte.

Kale alzò gli occhi al cielo e tese il lime per il drink a Tai che stava parlando al telefono, un'accesa conversazione mentre il suo viso si contorceva per la rabbia. Allontanai lo sguardo da lei e sospirai.

"Com'è vivere da solo?" Chiesi, leccandomi le labbra. "Voglio dire, io vivo sola, ma a me piace."

"Non vivo solo." Kale sbuffò. "Aaron vive praticamente qui."

Io sollevai un sopracciglio e sorseggiai il mio drink. "Wow, questo è adorabile." Kale fece una pausa e mi guardò, un sorriso sulle sue labbra.

"Questo significa tanto visto che sei acida e non puoi decidere quale sesso ti piace di più."

"Si, beh, mi piace la diversità." Feci spallucce, sistemandosi le maniche della mia maglietta. "E non posso concentrarmi solo su una persona. Ci sono così tante cose che una ragazza può imparare da più persone."

"E io sono sorpresa che tu non abbia ricevuto un applauso." Mormorò Tai, aggiungendosi alla nostra conversazione. "Sinceramente, la gente è composta solo da idioti."

"Che succede adesso?" Kale sospirò, sorseggiando il suo drink.

Tai alzò gli occhi al cielo e si leccò le labbra. "Perché le persone non possono solo rispettare quello che dicono? Non ci vuole molto sforzo per sollevare un telefono, fare una chiamata ad un agente, confermare e risparmiarmi la figura dell'idiota."

"Dov'è il divertimento nell'avere tutto sistemato perfettamente?" Chiesi, giocando con il cubetto di ghiaccio nel mio bicchiere prima notare quanto lei fosse disperatamente arrabbiata.

"Sei una vera stronza." Sbuffò, passandosi una mano tra i capelli neri prima di finire il suo drink. "Possiamo andare da qualche parte oggi?"

"Non penso che uscire sia una buona idea per me." Mormorai. "Devo finire il mio dipinto per l'esibizione e mi sto stressando, poi devo diventare meno stronza per andare ad insegnare arte ad una scuola di bambini."

"Non sembra male."

"Già, una scuola di bambini che probabilmente lanceranno la tinta dappertutto non sembra male."

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"Miss Waters, è un onore averla qui." Mi salutò la preside, scuotendomi la mano. "Non abbiamo sentito altro che buone parole dai suoi precedenti professori. Ho sentito che lei ha studiato al Notre Dam e ad Oxford."

"Sono una pittrice." Le dissi, sorridendo leggermente. "Ci sono tante persone con cui puoi dipingere quando i migliori sono morti."

"Vero." Rise e iniziò a camminare lungo il corridoio. "Che cosa ha ispirato il suo amore per l'arte?"

"Avevo cinque anni e vivevo con le cure di una tata invece che dei miei genitori." Dissi, incrociando le braccia al petto. "Ci sono solo così tante cose che puoi fare prima di iniziare a studiare online tutte le cose su Bellini, Tiziano, Vasari e Bosch."

"Le piacciono loro?"

"Mi ispiravo a loro prima di scoprire altre forme d'arte." Lei si fermò davanti ad una classe e iniziò ad aprire la porta.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora