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Andy Waters.

Calum Hood

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Tai Suki

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Papà *1

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Mamma

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Quei messaggi rimasero semplicemente nel mio cellulare mentre me ne stavo chiusa nel mio appartamento, guardando foto di me e Callie. C'era un bicchiere di vino rovesciato sul pavimento da alcuni giorni. Il cuore mi sbatteva contro il petto mentre pensavo a Suki e a quando davvero le assomigliasse adesso che avevo una sua foto davanti a me.

La mia gola era secca mentre singhiozzavo, i miei occhi cercavano disperatamente di ricordare le piccole rughe che si formavano accanto ai suoi occhi quando rideva e il modo in cui mi guardava quando era arrabbiata. Dovevo dimenticarmi tutto questo. Del fatto che Callie fosse incinta e che io non lo sapevo, non l'aveva menzionato neanche una volta.

Era come se avesse paura che dirmi che era incinta mentre andava ancora a scuola mi avrebbe fatto arrabbiare.

Mi passai una mano tremante tra i capelli, unì le labbra tra di loro mentre mi alzavo e andavo verso la porta. Non mi aspettavo che ci fosse nessuno dietro. Non mi meritavo la compassione di nessuno, non più almeno.

Dalla morte di Callie ero diventata acida. Mi ricordavo che era per questo che mi ero trasferita nella parte più impegnata di New York per distrarmi dalla morte di Callie. La scuola era niente in confronto a quello che volevo fare nella vita. Andai alla scuola d'arte e trasportai la mia rabbia sulle tele. Era come se dopo la sua morte fossi solo triste e arrabbiata. Non c'erano vie di mezzo.

E poi avevo incontrato Weazer. Capelli biondi e occhi blu mi portarono verso lato di me. Era tutto abbagliante e conosciuto, ma a me andava perfettamente bene perché ero innamorata di uno scrittore. Lui usava le parole per portarmi in un mondo magico che mi intontiva abbastanza da non fare domande sui suoi sentimenti per me.

Quando mi svegliai una mattina e scoprì un anello di fidanzamento al mio dito non sapevo cosa pensare. Era un mondo di domande senza risposta. Non sapevo chi fosse Weazer e neanche se volevo saperlo. Non sapevo neanche se lo sapesse lui.

Quello che successe dopo ruppe l'ultimo pezzo di vetro che mi stava tenendo insieme.

Circondai le braccia intorno a me stessa mentre uscivo nella fredda atmosfera di New York. Era bello guardare la città quando si stava appena svegliando. Venire sul tetto la mattina presto era qualcosa che avevo fatto raramente.

Era il momento di guardare la mia vita quasi come una parabola. Una storia da cui avrei potuto imparare qualcosa, ma c'era sempre una cosa nel retro della mia mente che mi affliggeva mentre me ne stavo seduta qui a gambe incrociate e la testa piegata di lato mentre mi lasciavo affondare nella bellezza di tutto questo.

Non mi piaceva disegnate paesaggi o tramonti, o l'alba, ma se avessi potuto avrei scelto questa vista. Era bellissimo. I grattacieli rendevano tutto ancora più bello visto che erano così brutti e creati dall'uomo. Il contrasto delle tue cose era d'ispirazione per i miei dipinti. Alcune persone gli avrebbero dato un senso, altri avrebbero solo potuto vederlo come il dipinto di un'alba.

Altri l'avrebbero visto come l'inizio di un giorno. Il modo in cui il paesaggio sembrava d'oro per un momento prima di lasciare il posto al resto dei colori. Il mio corpo sussultò al suono della porta sul tetto che si apriva. Il suono del cigolio durò per pochi secondi prima di ritrovarmi faccia a faccia con l'uomo di cui mi ero innamorata per la prima volta.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora