2.6

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Andy Waters.

"Andy, capisci quello che stai dicendo?"

"Io--"

"Tu non ne hai idea." Sembrava arrabbiato. "Non puoi pretendere di essere sua madre dopo che lei ti ha chiamato così una volta. Ho speso lacrime, sudore e notti senza sonno per crescerla. Tu hai gestito un solo incubo."

"Io ne ho gestiti tanti di più. Non sono mai stato in ritardo ad una recita, ad una mostra d'arte, ad una premiazione o ad un concerto." Si passò una mano tra i capelli. "Non puoi farle questo e poi lasciarla perché non conosci il senso di colpa finchè non ti ritrovi con lei davanti a te che piange per colpa tua."

"Dovrai gestire così tanti raffreddori che è praticamente ridicolo il fatto che un bambino possa ammalarsi così tante volte. Lei non sarà sempre felice perché anche lei ha i suoi giorni no." Adesso Calum era ad un paio di centimetri da me. "Non sei pronta."

"Chi sei tu per dire che non lo sono?" Chiesi, sollevando un sopracciglio. "Lei ha detto che voleva che io--"

"Suki ha sette fottuti anni, Andrea, non sa neanche come dire da sola al dottore che sta male. Lei dipende da me. Lei dipende. Non è indipendente."

"E lo capisco, ma devi capire che io la amo, Calum. Lei è la bambina più fantastica che abbia mai incontrato e voglio essere ciò di cui lei ha bisogno." Gli presi il viso tra le mani. "Potresti avere quella piccola famiglia di cui stavi parlando."

"Perché non mi sposi allora?"

"Cal, sono passati solo cinque mesi. Non posso--questo è da folli." Risi, ma notai che lui era serissimo.

"Ma vuoi che mia figlia sia anche tua, questo non è un po' da ipocriti?" Io arrossì e feci un respiro profondo.

"Possiamo solo lasciar stare entrambi l'argomento, per favore."

"Non vuoi sposarmi?" Chiese Calum, sofferenza ricoprì i suoi lineamenti.

"Più di qualsiasi altra cosa al mondo, Calum." Mi sollevai in punta di piedi e baciai le sue labbra imbronciate. "Ma l'ultima persone che mi ha chiesto di sposarlo mi ha picchiato. Puoi solo immaginare quanto io sia scettica rispetto all'intera storia del matrimonio."

"Piccola, io ti ho salvato da lui. Mi hai detto di amarmi." Si allontanò da me, scuotendo la testa. "Non ti capisco."

La compassione riempì il mio corpo mentre facevo un respiro profondo. Come avrei potuto sposarlo quando stavamo ancora finendo di sistemare i nostri pezzi. Non capivo perché mi stava chiedendo di sposarlo quando sapeva che i nostri genitori non erano d'accordo con quello che avevamo fatto. Non avevo neanche parlato con la mamma di Calum.

"Lasciamo stare." Dissi e gli baciai una guancia.

"No, Andy, scusa--"

"Non sono triste, non sono arrabbiata." Gli assicurai. "Sei tu l'unico che dovrebbe essere entrambe le cose adesso."

"Io non--ancora non capisco come gestire queste situazioni, Andrea, quindi perdonami se vado di fretta." Il mio corpo si riscaldò come se fosse in fiamme alle sue parole. "Voglio solo capirle e che le accetti. Non sto dicendo che non voglio sposarti, perché lo voglio, ma devo capire che hai bisogno di tempo."

Guardare questo uomo che mi apriva il suo cuore era come vedere un fiore aprire i suoi primi petali mentre il sole danzava per dar il benvenuto al calore. Poi all'improvviso sbocciava per mostrare tutta la sua bellezza. Calum era quel fiore. Era aperto, pronto affinché io gli strappassi tutti i petali e lo lasciassi per terra.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora