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Andy Waters

La distanza era diventata la nostra nemica. C'era un vuoto tra di noi che ci stava dividendo. Non sapevo come comportarmi con lui da quando aveva spezzato la mia ultima speranza di un futuro con lui meraviglioso e pieno di bambini. C'era un dolore nel mio petto che non riuscivo ad eliminare, le sue mani si stringevano intorno a me, prendendo tutto quello che avevo da dare, ma era questo il punto.

Non avevo altro da dargli. Si era preso tutto, lasciandomi con niente per me.

"Non posso farlo." Sussurrai, le mie parole catturarono la sua attenzione. "Non posso stare seduta qui e far finta che ogni secondo che passa non mi faccia arrabbiare."

"Andrea, avevamo sistemato questo--"

"Non avevamo sistemato niente perché ancora una volta ho accettato quello che tu volevi. Tu vuoi che io mi trasferisca qui anche se sono terrorizzata nel darmi una casa ufficiale? Certo, perché no? E'quello che Calum vuole. Sposarti anche se ho paura che tu mi lascerai come ha fatto Weazer? Certo, Calum mi vuole per il resto della sua vita. Dirgli che mi piacerebbe avere un bambino anche se qualcosa di così piccolo mi spaventa da morire? Non vedo perché no, è quello che vuole Calum."

Lui mi guardò, sguardo vuoto. Era come se mi stesse lanciando dei coltelli. Era qui che iniziava la guerra tra di noi.

"Avresti potuto dire no in ogni momento, Andrea." Disse, come se dirgli 'no' fosse la cosa più semplice del mondo.

"Non posso dirti no perché ti amo. Ti amo così tanto che fa male dappertutto e non so cosa fare con tutto il dolore dentro di me."

"Se amarmi ti fa così tanto male allora perché non mi lasci?" Adesso era in piedi, la rabbia si emanava da lui come un profumo. "Te ne saresti potuta andare in ogni momento, ma non l'hai mai fatto."

"Perché ti amo, bastardo egoista." Dissi, piangendo mentre lui continuava solo a guardarmi. "Mi hai fatto innamorare di te, mi hai chiesto di sposarti, io ti ho promesso che non ti avrei mai lasciato... adesso mi stai praticamente buttando fuori dalla porta."

"Non ti sto buttando fuori da niente." Sbottò Calum. "Te ne stai andando sola."

"E questo che ricevo in cambio del mio amore incondizionato e di averti promesso ogni singolo giorno del resto della mia vita?" Chiesi e mi passai le mani tra i capelli. "Sei un vero amante, Calum. Sai cosa? Era tutto una bugia? Ogni singolo ti amo, ogni singola promessa fatta per la vita?"

"Lo sai--"

"Perché adesso sembra che tu mi abbia sempre mentito." Afferrai le mie scarpe dal pavimento e andai verso la porta.

"Andy, no, ti prego, mi dispiace- ho avuto un paio di giorni brutti e--"

"Hai detto tutto quello che dovevi dire." Mi asciugai il viso mentre lui mi tirava a se. "Ti sei tolto tutto il peso dal petto?"

Lui annuì e mi rivolse quello sguardo che mi faceva sapere che aveva finito. Io avevo finito. Ma voleva che rimanessi.

"E tu ti sei tolta tutto dal petto?" Chiese Calum, prendendomi il viso tra le mani.

Io annuì e feci un respiro profondo. "Mi dispiace. Dovrei essere più grata del fatto che un uomo come te ama una donna come me." Calum scosse la testa e mi baciò.

"No, no, piccola, sono io ad aver sbagliato." Calum stava tremando, anche il suo labbro inferiore tremava. "Ti ho quasi portato a lasciarmi."

C'erano lacrime che scivolavano sul suo viso ed io gli sollevai la faccia mentre continuava a piangere. Il cuore mi si stava spezzando, con i pollici gli asciugai le lacrime mentre lui afferrava la stoffa della mia maglietta nel disperato tentativo di tenermi con se.

"Non me ne vado." Sussurrai. "Rimango qui. rimarrò sempre qui. Fin quando il tuo cuore batterà io sarò al tuo fianco."

Calum fece un respiro profondo e mi baciò con passione. Gli presi il viso tra le mani e lui mi spinse contro la porta, bloccandomi le mani sopra la testa. Io gemetti rumorosamente per l'impatto e mi fece male la schiena mentre lui mi baciava il collo e mi stringeva a se. Come se, se non mi avesse sempre tenuto contro di se, io sarei scappata via. Ma anche se volevo, non potevo.

Lo spinsi gentilmente via, solo abbastanza da poterlo far camminare all'indietro. Le sue labbra erano gonfie, i capelli disordinati e il petto si alzava e si abbassava velocemente mentre si sbottonava la camicia. Calum posò le mani ai lati del mio collo, facendomi avvicinare e baciandomi. Il nostro respiro era lento. Pesante, ma lento.

"Non dovrei essere io l'unico a spogliarmi." Commentò, facendomi ridere mentre mi toglievo la maglietta e la facevo cadere per terra. "Un po' meglio."

"Solo un po'?" Chiesi, muovendo la mano in basso per sbottonarmi i jeans. Calum rise e mi tirò a se, sollevandomi e togliendomi i jeans.

Quando raggiungemmo la camera da letto indossavamo solo l'intimo. La sua bocca era sulla mia mentre io afferravo le sue braccia e permettevo alla sua bocca di prendere il controllo su di me. Le sue labbra erano calde e sapevano di scotch. Mi fece stendere sul letto, le sue labbra si spostarono sul suo collo mentre io mi slegavo il reggiseno.

Calum prese le spalline e le fece scivolare via dalle mie spalle e lo lanciò per terra prima di continuare a baciarmi il petto. Una mano afferrò l'elastico delle mie mutande, abbassandole e sollevandomi poi le gambe per toglierle. Ansimai, la sua fronte si posò contro la mia prima che mi baciasse e scivolasse dentro di me.

Ogni singola volta sembrava la prima. Era una sensazione che mi infuocava, il suo pene grosso ed eretto mi faceva tremare le gambe e martellare il cuore contro il petto. Calum mi sollevò contro di se e si mise a sedere. Io ero seduta su di lui, permettendogli di farmi muovere su e giù. Strinsi le braccia intorno al suo collo, le mie dita afferrarono i suoi capelli mentre mi scopava.

"Ti piace? Ti piace quando ti scopo così?" Chiese Calum, facendomi gemere mentre lui stringeva un braccio intorno alla mia vita e posava l'altro dietro di se per non cadere all'indietro.

"Oh, Calum." Gemetti, tirandogli i capelli. "Cazzo, si, tesoro."

"Sei sempre così fottutamente stretta." Calum ansimò, guardandomi prima di sbattermi di nuovo contro il materasso e iniziando a spingere dentro di me. Il suo inguine colpì il mio, la punta del suo pene toccò quel punto dentro di me che mi faceva sempre morire.

"Oh." Dissi e mi arresi completamente a lui mentre mi baciava un'ultima volta. Il suo orgasmo si unì al mio, rendendo il tutto più speciale. Poi si stese accanto a me. "Dobbiamo ancora parlare."

"Lo so." Disse Calum non appena ci sistemammo sul letto ed io posai la testa sul suo bicipite. "Ho pensato a quello che hai detto in hotel. Ci ho pensato molto, in realtà."

Io annuì e lo guardai mentre si stendeva sulla schiena. "Amo Suki e amo ogni momento passato a crescerla, ma lei non è stata una sfida e adesso che tu me ne stai dando una... non so se lo voglio."

Calum si passò una mano tra i capelli e sospirò.

"Se non vuoi un bambino allora va bene." Sussurrai. Avrei lavorato per essere quella che voleva. Era tutto per lui.

Calum scosse la testa e mi strinse a se. "Sarebbe un onore essere il padre di tuo figlio, Andrea."

"Sei sicuro?"

Calum mi baciò gentilmente. "Sicuro quanto lo ero quando ho capito che volevo sposarti."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora