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Andy Waters.

Era seduto accanto a me, un sorrisetto consapevole su quelle labbra che erano state sulle mie non poco tempo fa. Non capivo perché fosse qui. Forse perché ero una delle scopate senza emozioni che voleva avere?

Il mio cuore accelerò al pensiero di quest'uomo a letto.

Poi, mi venne in mente un altro pensiero. Suki.

"Hai una figlia." Gli ricordai, passandomi le dita tra i capelli. "Questo è completamente immorale. Qualsiasi cosa stiamo pensando di fare."

"Miss Waters, io ho dei contratti." Mi ricordò, premendo le labbra tra di loro prima di fare un respiro profondo. "Suki è ancora innocente in tutti gli aspetti. Non farti influenzare dal fatto che ho una figlia. Tutto quello che deve sapere è che tu sei la sua insegnante d'arte."

"La sua insegnante d'arte che magari potrebbe dormire con suo padre." Dissi e mi alzai, facendo un respiro profondo. "E questo contratto che diavolo dovrebbe essere? Dirà che sarò la tua scimmia del sesso per un certo periodo?"

"Vieni nel mio ufficio domani mattina." Disse lui semplicemente, leccandosi le labbra. "Avrò una copia stampata per te e sarò aperto a delle alternative."

Era così formale, ma il suo tocco così rude su di me. Era un fantastico contrasto con quello che avevo visto con Suki.

Calum fece un passo avanti e mi guardò.

"Sentiti libera di dirmi di no." Posò le mani sui miei fianchi. "Posso baciarti?"

Non sapevo se volevo che mi baciasse. Allora gli presi il viso tra le mani e lo baciai. La mia bocca si mosse contro la sua in un impeto di passione, le sue mani afferrarono i miei fianchi e mi avvicinò a se mentre la mia lingua si spingeva contro la sua e le mie dita si infilarono tra i suoi capelli.

Se non mi fossi fermata sapevo che mi sarei sentita di portarlo in camera da letto e dargli adesso la mia risposta. Ma c'erano così tante cose da considerare, soprattutto quando c'era di mezzo un contratto.

"Domani." Lo spinsi via. "A che ora?"

"Le dieci." Disse, notando chiaramente il mio bisogno di averlo fuori da qui prima di fare qualcosa di cui mi sarei pentita. "Non tardare."

Io annuì e lasciai che mi desse un altro bacio prima di andarsene. La traccia di desiderio venne lasciata dentro di me, la mia pelle coperta di brividi mentre mi rendevo conto di quello che avevo fatto.

Se Callie fosse stata qui non mi avrebbe mai perdonato. Tremai al pensiero che lei ci stesse guardando e poi tornai a letto perché non volevo più pensare. Non adesso, non quando l'unica cosa che potevo sentire oltre il senso di colpa era il mio desiderio di avere le mani di Calum su tutto il corpo.

****

Mi svegliai con la mia mente che mi ricordava il fatto che stavo per vedere Mr. Hood nel suo ufficio. Mi alzai e mi feci una doccia.

In realtà lasciai solo che l'acqua calda scorresse sulla mia schiena per calmare la tensione nei miei muscoli. Sarei andata all'inferno per questo, soprattutto visto che la mia migliore amica era la madre di sua figlia. Questo andava contro la mia morale, se ne avevo ancora una.

Quando uscì notai che avevo solo mezz'ora per arrivare al suo ufficio? Ci volevo andare?

Certo che vuoi. Mi disse la mia coscienza, facendomi arrabbiare perché lo volevo davvero. Ma stavo solo pensando a tutta la situazione. Mi asciugai i capelli e mi convinsi a prepararmi per sembrare carina per una volta.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora