3.0

921 52 1
                                    

Andy Waters.

Nei giorni seguenti feci visita molto spesso a mia madre. Ogni giorno succedeva qualcosa di peggiore. Oggi era il giorno peggiore. Sembrava un cadavere vivente, le mancavano molti capelli ma lei continuava ad avere quel bellissimo sorriso con cui ero cresciuta. I suoi occhi mantenevano la loro bellezza mentre ci parlava di cose differenti. Stava guardando fuori dalla finestra quando lo disse.

"Non sono mai stata brava a mantenere le promesse, vero?" La verità era fredda e dura, ma quando mi guardò capì che era quello che meritava.

La verità.

"Dipende dalla promessa, mamma." Sussurrai. "Ma si, sei orribile con le promesse."

"Avrei amato vederti sposata." Disse mia madre. "Il modo in cui ti concedi a qualcun altro nelle onde dell'amore e del matrimonio. Amore e matrimonio sono due delle cose più belle se ti leghi alla persona giusta."

"Calum è tutto quello che ho sempre voluto nella vita." Confermai, guardando la vita che si accendeva e si spegneva in lei.

"Sono grata che tu abbia trovato qualcuno come lui." Mia madre mi fece segno di avvicinarmi. "Ho bisogno che tu ti aggrappi ad ogni parola che dice, Andrea, perché un giorno quelle parole saranno incise nella tua anima."

"Mamma--"

"Lui ti ama così tanto ed è così chiaro che si prenderebbe una fottuta pallottola per te e quel tipo di amore è bellissimo." Il suo respiro iniziò a diminuire, il mio cuore si strinse. "Tu e Calum siete bellissimi. Era come vederti crescere. Disordinata e bellissima."

"No." Stavo tremando mentre lei sprofondava nel cuscino. "Mamma, no, ti prego."

"Shh." Mi pregò, rivolgendomi un piccolo sorriso. "Ho solo bisogno di dormire. Fai un riposino con me."

Mia madre si spostò e mi fece spazio sul letto accanto a lei. Come quando avevo sei anni, mi addormentai e mi dissi che lei ci sarebbe sempre stata.

Winona Stuart (una volta Waters) morì nel sonno. Proprio accanto a me esalò il suo ultimo respiro. Quando mi svegliai lei era fredda e io continuai a cercare di svegliarla, ma lei non aprì mai gli occhi.

"Piccola?" Non risposi, guadando il letto vuoto dove una volta c'era stata mia madre. "Andy, amore, dobbiamo andare."

"Perché?" Chiesi, spostando lo sguardo verso di lui. "Ho pregato così tanto per averla qui e lui se l'è portata via e non dirmi quelle cazzate riguardo Dio perché se davvero gli importasse di noi allora avrebbe fatto qualcosa per aiutarla."

"Sei arrabbiata, lo capisco, ma--"

"Non è rabbia." Dissi. "E' il fatto che avrei potuto passare più tempo con lei, ma non l'ho fatto. Ho preferito andare a scopare e sentirmi male per me stessa."

"Andy." Calum mi prese il viso tra le mani. "Respira, per favore, non farai del bene a nessuno incolpando te stessa."

"E' stata colpa mia." Singhiozzai. "Avrebbe potuto vivere, ma non ci ho provato abbastanza. Non ci ho provato e non l'ho convinta a prendere ciò di cui aveva bisogno. Dio, è stata tutta colpa mia."

Calum scosse la testa e mi strinse a lui. "Smettila, ti prego, smettila."

La sua voce si spezzò, il mio cuore iniziò a battere più forte mentre lui mi sussurrava quanto mi amava.

"Fa male."

"Non voglio perderti di nuovo." Sussurrò Calum, le sue dita mia accarezzarono i capelli. "Non di nuovo."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora