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Andy Waters.

Calum bussò alla porta per la decima volta in meno di tre ore. "Piccola, dobbiamo davvero andare. Saremo in ritardo."

Io sospirai e guardai l'anello al mio dito, pensando a quanto fossi fottutamente spaventata di incontrare i genitori di Calum. "Dammi un secondo." E lui lo fece.

Stavamo andando da Waldorf per un evento di beneficienza organizzato da suo padre. Volevo andare, solo che speravo fortemente di poter evitare il padre di Calum per tutta la sera. Il mio stomaco si contorse al pensiero che c'era la possibilità che mi cacciassero a calci per quello che potevano pensare di me. Guardai un'ultima volta l'anello prima di guardarmi allo specchio.

Il vestito viola che mi aveva preso Calum aveva delle spalline sottili, la parte di sopra era scollata, i miei capelli erano sollevati in un'acconciatura elegante, un paio di orecchini lunghi che mi sfioravano le spalle e le labbra coperte da un rossetto che dava sul viola.

Non appena aprì la porta mi venne il desiderio di chiuderla di nuovo. Calum se ne era andato, lasciando me ad incoraggiarmi da sola mentre scendevo le scale. Il cuore mi sbatteva contro il petto mentre mi sollevavo il bordo del vestito per scendere, il nervosismo ebbe la meglio su di me mentre scivolavo.

"Gesù." Calum rise, afferrandomi prima che potessi cadere con la faccia per terra. Io arrossì e sollevai la testa, ritrovando l'equilibrio posando le mani sulle sue spalle mentre lui si assicurava che fossi stabile da sola. "Stai bene?"

"Se non consideri il fatto che incontrerò tuo padre allora sto assolutamente bene." Dissi. Calum posò due dita sotto il mio mento e mi sorrise, la sua bocca si posò brevemente sulla mia.

"Andrà tutto bene." Mi diede un altro bacio e mi prese la mano. "Sei assolutamente meravigliosa."

"Sicuro? Io mi sento come se questo vestito mi faccia sembrare una prostituta."

"E come potresti saperlo." Calum rise, facendomi sussultare. "Scusa, l'avevo dimenticato."

"Va bene, è stata colpa mia." Il mio fidanzato annuì e mi osservò.

"Sicura di stare bene?"

"Sto bene." Promisi e lo seguì verso la macchina che ci stava aspettando. Calum posò una mano sulla mia coscia, i miei occhi la osservavano mentre mi disegnava dei cerchi.

Deglutì per allontanare le mie paure e posai la testa sulla sua spalla, la mia mano gli accarezzò la coscia mentre io accavallavo le gambe, la sua mano rimase dov'era. Calum voltò la testa, i suoi occhi erano curiosi mentre io premevo la mia bocca sulla sua, la mia mano si spostò verso l'interno della sua coscia.

"Andy." Sussurrò, occhi chiusi come se cercasse di trattenere il sapore delle mie labbra. "Non usciremo da questa macchina se continui a baciarmi così."

Io mi attaccai a lui, portando la sua bocca di nuovo sulla mia. Era un bacio lento, la mia lingua si muoveva contro la sua mentre mi slacciavo la cintura di sicurezza. Le sue mani mi sollevarono il vestito affinché non si strappasse mentre mi sedevo su di lui. Con le dita gli sfiorai il colletto della camicia, lui allungò il braccio per sollevare il divisorio. Gemette mentre io gli baciavo il collo, le sue dita premettero con più forza il bottone per far sollevare il divisorio più velocemente.

Mossi i fianchi avanti e indietro, provocandolo prima che lui si sbottonasse febbrilmente la cintura. Gli mordicchiai la pelle, la sua mano si spostò sotto di me per toccare le mie mutande, ma non c'erano. Un sorriso fiero di dipinse sul viso dell'uomo che adesso stava sfregando la punta del suo pene contro il mio clitoride.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora