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Nel giro di un anno la mia vita si distrusse. Io e Calum, per qualche ragione a me sconosciuta, ci eravamo separati. Mi ci erano volute settimane per lasciarlo andare, ma non avrei smesso di amarlo. Tutto quello che ricordava lui contaminava questa casa e avevo in mente di ridarla a lui per non dover affrontare il costante ricordo di lui. Ogni parola che aveva detto mi schiaffeggiava come una completa bugia detta per mantenere accese le fiamme, ma era bruciata un po' troppo velocemente per lui.

Io, ad oggi, non capivo perché non fossi più la signora Hood. Magari era solo uno dei suoi giochi che si era dimenticato di sistemare. Magari mi stava provocando. Magari mi stavo dando delle false speranze con la speranza che tornasse indietro con quel sorriso stanco per darmi un bacio e tutto quello che aveva da offrire.

Magari mi aveva solo dato tutto e aveva deciso che voleva qualcosa di nuovo a cui poter dare qualcosa di nuovo.

Thomas venne in camera mia nel mezzo della notte. Io ero stanca e mi mancava Calum. Chiusi gli occhi mentre passavo la mano sul letto e mi mordevo il labbro.

"Mamma?" Anche la sua voce mi ricordava di lui. Mi faceva arrabbiare il fatto che Thomas fosse così uguale a suo padre.

"Si, amore?" Chiesi, sedendomi sul letto per guardarlo. "Non riesci a dormire?"

"Perché papà e Suki non sono più qui? Mi mancano." Salì sul letto e posò la sua manina sulla mia guancia. "A loro non piaccio più?"

"Certo che gli piaci, piccolo." Sorrisi e avvicinai a me il suo corpicino. "E' solo che a papà non piaccio più io. So che è difficile da capire, ma il tuo papà ha solo smesso di amarmi, ma non potrebbe mai smettere di amare te."

Thomas annuì e unì le labbra tra di loro. "Hai detto a Suki che tu e papà siete belli."

"Pensavo che lo fossimo, ma poi ho fatto qualcosa." Il mio labbro inferiore iniziò a tremare. "Non so cosa ho fatto, ma ho fatto qualcosa che ha portato il tuo papà a non amarmi più."

Thomas mi baciò la fronte e sbadigliò, dicendomi che mi amava prima di chiudere gli occhi.

"Papà ha detto che tu sarai sempre il suo diamante." Mormorò Thomas. "Che tu sarai sempre qualcosa di non normale."

Il mio cuore si strinse alle parole di mio figlio mentre lo coprivo e gli baciavo i capelli un'ultima volta prima di stendermi.

Il giorno dopo, nel pomeriggio, stavo andando a casa di Calum. Mi passai una mano tra i capelli mentre Thomas parlava di tutte le cose che suo padre aveva programmato per la giornata. Io sorrisi e parcheggiai prima di aiutarlo ad uscire. Calum si stava abbottonando la camicia quando arrivai, un sorriso stanco sulle sue labbra mentre mi guardava apparire dalla porta con suo figlio.

"Hey." Mormorai e gli passai le cose di Thomas. "Ha già pranzato e il suo inalatore è nella piccola tasca del suo borsone. Ha gli allenamenti alle tre e, per favore, assicurati che faccia un bagno. So quanto sei permissivo con lui."

Calum mi rivolse un piccolo sorriso e scosse la testa. "Ancora organizzata come sempre."

"Si, beh, non sono io quella che ha cambiato idea." Gli dissi e gli passai il borsone con le cose di Thomas. "Tornerò domani mattina per lui."

"Andy."

"Andrea." Lo corressi. "Puoi chiamarmi Andrea."

"Non farmi questo." Mi pregò Calum e chiuse la porta dietro di lui, dopo essersi assicurato che Thomas fosse dentro con Suki. "Eravamo innamorati."

"Passato. In più sei tu l'unico che ha smesso di farlo all'improvviso. Pensavi davvero che mi sarebbe andato bene il tuo abbandono improvviso? Io—mi hai fatto innamorare di nuovo." Sussurrai e incrociai le braccia al petto. "Non dovremmo neanche parlare di questo. Non stiamo più insieme."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora