Calum Hood.
Quando mi svegliai ero solo. Ovviamente ci ero abituato, tranne quando Suki aveva un incubo o il temporale era troppo brutto. Ma svegliarmi da solo questa mattina mi portò una sensazione che non riconoscevo.
Sentivo qualcuno cantare delicatamente accanto al letto. All'inizio non l'avevo notato perché mi stavo stiracchiando e svegliando, ma quando me ne accorsi afferrai le coperte per coprire il mio corpo nudo. Andrea era seduta su uno sgabello, completamente nuda tranne che per la coperta intorno ai suoi fianchi. Un pennello correva sulla tela, i suoi capelli le cadevano dietro la schiena come una cascata, nascondendomi il suo bellissimo viso.
"Will you tell me once again" La sua voce era delicata, quasi come se le sue labbra non si stessero muovendo. "How we're gonna be just friend? If you're for real and pretend, then I guess hang with me."
Quando riuscì a scorgere il dipinto rimasti stupefatto. Ci aveva dipinto perfettamente, anche i miei tatuaggi e mi spaventava quanto fossimo belli. Provava solo che noi due eravamo bellissimi insieme. Si poteva a malapena vedere il mio viso, ma stavo sorridendo, occhi socchiusi mentre le nostre gambe erano allacciate insieme e i suoi capelli sparsi sul mio braccio.
Mi dissi che era per questo che lei non dipingeva altre persone. Per paura che potessero sembrare così belli da innamorarsene subito per poi distruggere tutto alla fine.
"Just don't fall recklessly, heedlessly in love with me cause it's gonna be all heartbreak." Il suo respiro si fermò quando la circondai con le mie braccia, il mio mento posato sulla sua spalla.
"E' bellissimo." Sussurrai e le baciai il collo. I suoi muscoli si rilassarono, il suo corpo si avvicinò al mio mentre ammirava il suo lavoro. "Mi piace la combinazione."
"Ovviamente." Sbuffò e mi spinse gentilmente via, prendendo la coperta e posandosela sulle spalle per coprirsi. "Ci sei tu."
"Non è per questo." Mormorai più a me stesso. "Devo andare."
Il suo sguardo si posò sul pavimento per un attimo prima di tornare su di me. "A volte mi dimentico che c'è Suki."
Io sorrisi. "Voglio dirle che sei sua zia o qualcosa del genere."
"Perché non le dici anche che ti sto scopando?" Chiese, sarcasmo arrabbiato nel suo tono. "Non voglio che lei sappia niente di me oltre al fatto che sono la sua maestra d'arte."
Sospirai e feci un respiro profondo. "Un mese a partire da adesso" iniziai a dire "Ashton Irwin, lo conosci?"
Andrea deglutì e annuì. "Sono stata con lui e Tai un po' di volte."
Il pensiero di lei vicino ad Ashton mi irritò per qualche ragione. Lei era mia.
"Si sta sposando e mi piacerebbe se tu ti unissi a me." Andrea annuì lentamente.
"Credi che il nostro contratto durerà tanto a lungo?"
"Sinceramente, da quando sei arrivata non so più che diavolo aspettarmi."
****
"Mr. Hood, Behati James è qui per vederla."
"Falla entrare." Mormorai e aspettai pazientemente per la donna che non desideravo vedere.
Quando arrivò indossava il suo vestito più provocatorio. Anche se, per qualche ragione, non mi importava. La guardai per un attimo prima che lei si spostasse i capelli dietro la schiena.
"Mi ignorerai?"
"Avevi una storia con la mia ragazza." Dissi semplicemente. "Non voglio neanche parlarne."
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Mr. Hood } c.t.h traduzione italiana
Fanfiction"Miss Waters." Disse. "Hai fatto un fottuto incantesimo su di me di cui non riesco a liberarmi." [Terzo libro della 'The CEO Series'] Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.