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Andy Watres.

"Dovresti festeggiare l'addio al nubilato il giorno prima del matrimonio." Disse Alexus a Kale, guardando il suo migliore amico che beveva il suo terza bicchierino di tequila. Era passato un mese e Calum stava decidendo dove fare il matrimonio. A me non era permesso sapere i dettagli, dovevo solo avere una benda quel giorno e un sacco di nervosismo.

"Questo non è un addio al nubilato." Disse Kale. "Questo sono io che mi ubriaco abbastanza da dirvi che Aaron mi ha chiesto di sposarlo."

Nel salotto cadde il silenzio. Gli occhi di Ashton scattarono verso il ragazzo che si stava versando un altro bicchiere di tequila. Anche Calum, che era completamente concentrato in quello su cui stava discutendo con Ashton, si fermò.

"Tu odi l'idea del matrimonio." Dissi, dicendo ad alta voce anche i pensieri di Alexus e Tai.

"Lo giuro, ieri stavi dicendo come speravi che non te lo chiedesse mai e che rimaneste fidanzati per sempre." Disse Tai e si mordicchiò il labbro. "Ma, voglio dire, le persone cambiano costantemente idea--"

"Non io. Non ci sposeremo, non mi infilerò nello stress che stanno attraversando Andy e Calum. Lo stress che hanno sopportato Alexus e Ashton." Disse Kale e piegò la testa indietro, sorseggiando il suo bicchiere. "Non io. Mai."

"Quindi gli hai detto di no?" Chiesi, accettando l'acqua che mi stava passando Alexus. "Gli hai chiaramente detto qualcosa visto che stai bevendo prima delle nove e a casa di Alexus."

"Gli ho detto che ci avrei pensato." Mormorò Kale e fece un respiro profondo. "E sono arrabbiato con me stesso al momento, mi piace l'idea di essere tutto domestico e sposato."

"Perchè è una bella cosa." Tai fece spallucce, leccandosi le labbra. "Harry ne ha parlato."

"Divertente--" iniziò a dire Kale, chiaramente sull'orlo di una crisi. "--il fatto che quella che si supponeva fosse una lesbica convinta è finita con un ragazzo."

Tai alzò gli occhi al cielo e gli allontanò la bottiglia. "Lo ami?"

"Che diavolo di domanda è?" Chiese Kale.

"Lo ami?" Ripetè Tai, mantenendo il contatto visivo con Kale.

"Certo." Kale sospirò. "E' solo che non voglio sposarmi e diventare noioso. Voglio svegliarmi ogni mattina e avere un'avventura. Il matrimonio porta figli e litigate e io non voglio smettere di essere innamorato di Aaron. Lui è l'amore della mia fottuta vita."

Guardai verso Calum che sembrava volesse solo scappare e vomitare. Ma non lo fece, rimase solo seduto e mi guardò in modo nervoso. Il mio cuore iniziò a battere ad una forte velocità, mi leccai le labbra mentre lui distoglieva lo sguardo.

"Pensi seriamente che si tratti solo di questo?" Chiese Alexus, un po' confusa per le parole del suo migliore amico.

Kale sembrava spaventato. Pallido per il terrore.

"Perchè non lo è." Continuò lei. "Ho un bellissimo bambino e Ashton è la persona migliore a cui mi sarei mai potuta concedere. Dipende tutto da come gestisci la situazione. Non pensi che io e lui litighiamo? Litighiamo tutto il fottuto tempo, ma lui-- abbiamo questa fune che ci lega insieme. Ci saranno sempre cose che arriveranno e rovineranno le cose, ma tu ed Aaron rimetterete di nuovo insieme i pezzi ed ogni volta che succederà sarò fottutamente pazzesco."

Kale si alzò e lasciò l'appartamento.

****

Calum era silenzioso ed era snervante. Le sue carezze erano veloci e mancava il sentimento, poi tornava subito a pensare al lavoro. Mi guardava a malapena, aveva preso Suki e l'aveva portata da qualche altra parte. Era come se stesse cercando di distanziare la loro relazione dalla mia.

Ero nella nostra camera da letto quando presi la mia valigia dall'armadio e la posai sul letto. Era un pensiero orribile che mi stava dividendo in due, lacrime riempivano i miei occhi e mi facevano vedere annebbiato. Non appena ebbi fatto un respiro profondo iniziai a mettere i miei vestiti nella valigia il più velocemente possibile.

"Te ne stai andando." Reagì a malapena al suono della sua voce, non volevo voltarmi e trovarmi faccia a faccia con un cuore spezzato. Poche parole e sarei stata rovinata, noi saremo stati rovinati. "Perchè?"

Chiusi gli occhi, il cuore mi sbatteva contro il petto mentre lasciavo la mia valigia sul letto. Girarmi per guardarlo fu la parte più dura. Amarlo era la cosa più impegnativa che avessi mai fatto e adsesso capivo perchè. "Perchè, come tutto il resto nella mia vita, ci stiamo spezzando." Sussurrai. Calum un' le labbra tra di loro e annuì.

"Quindi te ne saresti andata prima che riuscissi a fermarti e mi avresti lasciato a chiedermi perchè diavolo l'avevi fatto? Farmi attraversare un cuore spezzato ancora una volta?" Chiese Calum, rabbia nei suoi bellissimi occhi. "Questo è veramente un colpo basso, Andy."

"Non lo sai?" Chiesi, volendo spingerlo e colpirlo fino a fargli sentire dolore fisico. "Avere il tuo tocco e i tuoi baci caldi significa niente per te, ma il mondo per me?"

Lui rimase in silenzio, rabbia emanata da lui come un vizio permanente. Come se fosse stata fatta apposta per lui.

"Se sposarti significa smettere di amarti, allora non lo voglio." Sussurrò Calum, esprimendo le paure di entrambi. "Voglio girarmi nel letto ogni mattina e scoprire che il mio cuore batte ancora all'impazzata per aver sposato l'amore della mia vita."

"E lo farai." Dissi, facendo un esitante passo in avanti. "Te lo prometto."

"Come puoi promettere qualcosa di così incerto?"

"Che cosa è successo nel credere sempre in me?" Chiesi, volendo trovare un posto sulla Terra dove seppellirmi e soffocare.

Sarebbe stato un modo di morire meno doloroso del mondo in cui mi stava facendo sentire lui.

"Ho smesso di credere nelle persone quando è nata Suki." Calum mi guardò negli occhi, rifiutandosi di toccarmi.

Volevo urlargli contro che ci sarei sempre stata per lui. Che l'avrei sempre amato e che mi sarei assicurata che fosse amato, ma lui mi stava spezzando il cuore e faceva così male che volevo scappare e salvare il possibile.

"Non ti permetterò di farmi aver paura del futuro." Gli dissi. "Devi credere in me, Calum. Capisco che sia dura per te, ma non permetterò che tu mi spaventi."

"Stavi per lasciarmi."

"Perchè tu continui a farmi pensare che non mi vuoi." Ammisi e mi mordicchiai il labbro mentre lui si avvicinava per posare una mano sulla mia nuca. "Non voglio essere lanciata via perchè non sono più un giocattolo nuovo."

"Mi dispiace." Sussurrò. La mia pancia venne scoperta mentre lui infilava le mani sotto la mia maglietta e mi baciava gentilmente. Sollevai le mani, posandole sul suo viso mentre lui afferrava la mia pelle e mi stringeva a se. "Meriti di essere toccata e trattata come una dea."

Il mio respiro si bloccò mentre mi sbottonava i jeans, infilò una mano detro le mie mutande e il suo pollice mi sfiorò il clitoride bagnato. Gemetti contro la sua bocca, sentendo il suo dito spingersi dentro di me e io mi ritrovai a tremare per la sensazione di lui che mi rendeva così debole solo con le sue dita.

"C-Calum." Ansimai, sentendo la porta che si chiudeva. Passai una mano tra i suoi capelli, tirandone le ciocche gentilmente e baciandolo con così tanta passione che mi consumava e mi portava in qualche posto che non esisteva neanche.

Lui mi zittì e mi baciò il collo, succhiando e leccando mentre io gemevo e lo pregavo per avere di più. Calum allontanò la mano e si tolse la maglietta, lasciandola cadere sul pavimento mentre io lo spingevo vicino a me e lo baciavo. Calum afferrò la mia maglietta, tenendomi stretta contro di lui e sollevandomi per andare verso il letto. Io mi lasciai scappare un piccolo urletto quando lui mi fece cadere sul materasso. Mi sfilò i jeans prima di stendersi su di me.

"Tu sei tutto, Andrea." Sussurrò Calum. "La mia intera esistenza da oggi è dedicata a te."

Gemetti, affondai le unghie nella sua schiena mentre lui mi toglieva le mutande.

"Voglio solo che tu mi ami." Dissi, costringendolo a guardarmi. "Ti amo, Calum, e voglio che fiducia e amore siano le nostre basi."

Calum annuì, baciandomi gentilmente mentre tornavamo ad essere una cosa sola.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora