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Andy Waters.

Calum stava guardando tutti i miei dipinti incompleti, una tazza di cioccolata calda in mano mentre se ne stava nei vestiti di mio fratello. Era divertente perché erano della stessa taglia, il che provava solo il fatto che mio fratello fosse davvero andato in palestra. Calum era davanti ad uno dei dipinti a cui stavo lavorando adesso. Doveva essere un corpo, ma mi stava risultando difficile.

"Finirai con il far schifo in questo disegno se non hai un modello." Mormorò, usando le dita per tracciare il contorno di quello che doveva essere un corpo.

"Volevo tipo disegnare due persone." Mi mordicchiai il labbro. "E' solo che non ho dipinto corpi per un po' di tempo e--"

"Disegna noi." Calum mi rivolse un sorriso malizioso. "Possiamo fare un sacco di foto e tu potresti disegnarle."

Mi mordicchiai il labbro. "Non disegno altre persone."

Calum si acciglio per un attimo. "E' per il bene della tua arte, Andrea."

Io riuscì a sorridere. "E tu vuoi solo vedermi nuda."

"Verissimo, ma questa sera sono qui per aiutarti." Mi ricordò. "Visto che stiamo provando questa cosa di essere amici mentre scopiamo."

Risi e mi misi a sedere su di lui. "Solo che il mio amico mi possiede."

Calum alzò gli occhi al cielo. "Prendi la tua fotocamera, Andrea."

Odiavo quando le persone mi chiamavano Andrea, per questo preferivo Andy, ma il mio nome detto da Calum non sembrava tanto male. Forse era il suo accento o poteva essere il fatto che lui era solo così meraviglioso da rendere anche tutto il resto meraviglioso.

Feci quanto mi aveva chiesto. Lui mi sfilò la macchinetta di mano e si mordicchiò il labbro.

"Ti fidi di me?"

Ovviamente il mio istinto naturale voleva dire si, ma anche se non mi fidassi avevamo un contratto che gli proibiva di fare qualcosa con le foto che voleva fare. Lo guardai per un attimo, osservando tutto prima di annuire lentamente.

"Si." Sussurrai, sapendo che voleva sentirselo dire. Mi fece sentire meglio il fatto che lui volesse che fosse tutto consensuale. Non avrei potuto gestire la situazione se mi avesse forzato a fare sesso. "Calum, mi fido di te."

Calum accese la fotocamera, i miei occhi lo guardavano attentamente mentre lui si schiariva la gola. "Hai qualcosa per poggiarla?"

Mi guardai intorno prima di prendere qualcosa dall'armadio e tornare da lui. Sistemò la fotocamera, rivolgendola verso il letto. Si crearono dei brividi lungo la spina dorsale mentre le sue dita mi spostavano i capelli di lato, indossavo una felpa enorme, un paio di calze che arrivavano fino al ginocchio.

"Mi piacciono questi calzini." Io mi mordicchiai il labbro. "E' un video quindi puoi mettere pausa quando vuoi."

Io annuì e sentì le sue dita tracciarmi il tatuaggio dietro la schiena. Le mie labbra si socchiusero, piegai la testa di lato mentre la sua bocca mi baciava gentilmente il collo. Questo era uno dei suoi migliori metodi di tortura, nonostante era solo la sua bocca a toccarmi il collo.

Posò le mani sui miei fianchi, le sue mani mi spostarono verso l'altro e si posarono sul mio seno. Io gemetti, poggiando la testa contro la sua spalla, sollevai una mano e la infilai tra i suoi capelli mentre lui giocava con i miei capezzoli attraverso la stoffa della mia maglietta.

Volevo voltarmi e baciarlo ma non sarebbe successo. Non quando Calum stava governando quello che stava succedendo. Se dovevamo farlo allora sarebbe stato perfetto perché una cosa che avevo capito di Calum Hood era che lui mirava alla perfezione. Anche con il sesso.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora