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Andy Waters.

I membri della mia famiglia entravano nella stanza individualmente per vedermi. Era imbarazzante e non capivano perché non permettessi a Calum di venire a vedermi. Non volevo vederlo e immaginare la persona che odiavo di più al mondo.

Mio padre mi guardò con un'espressione cupa mentre sospiravo.

"Cosa dicono i dottori?"

La quantità di sangue che hai perso" mio padre trattenne il fiato, scuotendo la testa "era troppa, Andy –hai perso i bambini."

Questo aggiunto allo stress e alla paura mi fece sentire come se mi stessi deteriorando da dentro. Volevo strapparmi i capelli, cavarmi gli occhi, le urla che erano trattenute nella mia gola si facevano strada fuori dalla mia bocca mentre mi alzavo e correvo fuori dalla stanza.

Calum stava camminando avanti e indietro nel corridoio, le mie braccia gli circondarono il collo mentre lui mi stringeva.

"Dimmi che stanno mentendo." Lo pregai mentre mi allontanavano da lui. "Dimmi che partorirò due bellissimi bambini e che tu sverrai per questo." Le infermiere smisero di tirarmi via per farmi parlare. "Dimmi qualsiasi cosa, mentimi, ma non dirmi che ho rovinato il nostro futuro."

Calum sembrava stanco, privo di sonno mentre si passava una mano tra i capelli disordinati. Aveva le occhiaie, il colore era sparito dalle sue guance mentre si avvicinava per baciarmi gentilmente.

"Non posso mentirti." Sussurrò. "Ma non hai rovinato il nostro futuro."

"Devi andare." Sussurrai. "Devi riprenderti la tua vita e cancellarmi. Non c'è più nessuna ragione per rimanere insieme. Sto perdendo la testa—"

"Mi stai costringendo a lasciarti? Perché non voglio una vita senza di te." Disse Calum con tono disperato. "Non voglio che il lato sinistro del mio letto diventi inutile, voglio i tuoi capelli nella mia bocca quando mi sveglio, voglio che ti asciughi il muco sul mio completo quando stai piangendo per un film triste, ho bisogno di sentirti cantare nella doccia e imprecare perché ti è finito il sapone negli occhi, voglio che litighiamo per qualcosa di stupido come in che parte del salotto mettere il divano."

Fece un respiro profondo e mi prese il viso tra le mani.

"Io voglio te. Se vuoi spazio te lo darò, ma non chiedermi di smettere di amarti o di volerti." Ma baciò delicatamente. Le mie labbra erano screpolate e spezzate per quanto erano secche, ma lui mi stava baciando comunque come fece quando mi diete il contratto.

Afferrai la stoffa della sua maglietta Nike, la mia mente si mise a navigare nell'immenso affetto per quest'uomo mentre mi re innamoravo di lui con questo semplice bacio.

"Ti amo così tanto." Sussurrai e cercai di rimanere stretta a lui prima di essere accompagnata di nuovo nella mia stanza per altre medicine per gestire il mio disturbo post traumatico per essere stata pugnalata da Weazer e per aver perso i miei bambini.

Nei giorni successi non furono ammessi visitatori. I dottori continuarono a fare esami per assicurarsi che stessi bene prima che mio padre venisse a prendermi per farmi tornare a casa sua e di Ramone. Ero stata in silenzio per la maggior parte del tempo, volendo solo prendere il telefono e chiamare Calum, ma volevo che lui rimanesse lontano da me finchè non fossi stata meglio.

"Puoi chiamarlo." Commentò Erin e si spostò i capelli dal viso. "Chiamare il tuo fidanzato non porterà alla fine del mondo."

Volevo dire che aveva ragione e prendere il telefono, ma non trovai mai la forza. Mia sorella, potevo dirlo, stava cercando disperatamente di farmi chiamare Calum. Avevo una paura a cui non sapevo dare un nome mentre lei si assicurava che stessi bene e che alla fine tornassi a lavoro. Non appena lo feci, ero di nuovo in piedi a dare ordini e lavorare fino a tardi.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora