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Andy Waters.

I suoi occhi scuri mi guardavano maliziosi. Il mio corpo si inarcò quando lui mi sollevo le mani sopra la testa, sussultai mentre mi baciava il collo. Mi mordicchiò la pelle, un gemito strozzato lasciò la mia bocca mentre lui stringeva la pelle tra le labbra.

"Oh mio Dio." Gemetti, chiudendo gli occhi.

Lui sospirò prima di portarsi le mie mani sul collo. Le mie unghie accarezzarono la sua pelle, la sua bocca dominava la mia, provocandomi mentre le sue mani mi accarezzavano la pancia prima che il suo indice mi toccasse l'intimità. Gentili cerchi vennero disegnati contro il mio clitoride, la sua lingua mi leccava la bocca per provocarmi.

"Ti piace, tesoro?" Non riuscivo a parlare. Dire una parola era praticamente impossibile.

"C-Calum." Ansimai, pronta a pregarlo. Lui allontanò la mano e si alzò dal letto per andare verso l'armadio.

Calum, nonostante il buio, era fottutamente bellissimo. La sua schiena era scolpita, i suoi muscoli sembravano deliziosamente definiti e le braccia forti. Aveva i capelli disordinati per colpa delle mie mani. Non capivo come questa storia potesse funzionare, eravamo entrambi persone che volevano essere in controllo. Soprattutto a letto.

Quando tornò da me aveva una benda in una mano e una cravatta nell'altra. Era erotico, il mio tipo di sesso preferito. C'era un ghignò sulle sue bellissime labbra carnose, lo guardai intensamente mentre veniva verso di me.

"Faremo questo per questa sera." Borbottò. "Non ho molte cose qui per via di Suki."

Io annuì, deglutendo.

"Vai verso il cuscino, solleva le braccia sopra la testa." Mi ordinò, tono duro ed esigente.

Mi leccai le labbra e mi misi a sedere. "E se non lo faccio?"

"Non avrò problemi a sculacciare il tuo bel sedere." Sbottò, facendomi spalancare gli occhi.

"Oh, Mr. Hood, come sono vuote le tue minacce." Lo provocai, guardando la sua espressione cambiare e diventare selvaggia.

"Mettimi alla prova, Miss Waters, ti sfido." Sbottò mentre io incrociavo le gambe.

Il pensiero che lui mi sculacciasse non mi spaventava per niente. Infatti lo volevo, volevo che mi marchiasse e che mi facesse completamente sua mentre gemevo. Sussultai, lui si avvicinò velocemente e si mise a sedere accanto a me.

"Mettiti sopra la mia pania, mani e ginocchia." Aveva notato il mio divertimento perché mi afferrò il viso con una mano. "Volevi che ti sculacciassi, vero?"

Io deglutì. "Importa?"

"Assolutamente." Mormorò. "Mi stai disobbedendo."

"Non sapevo che fossi mio padre." Sbuffai.

"Miss Waters, io ti posseggo." Mi ricordò e spinse la bocca contro la mia. "Mani e ginocchia. Ti darò venti colpi, contali ad alta voce."

Dio, questo era così sbagliato, ma lo volevo così tanto. Pensavo che lui non potesse capire quando lo stavo supplicando. La sua mano passò sul mio sedere, accarezzandolo.

Ero troppo presa dal pensiero del piacere quando non sapevo neanche quanto forte mi avrebbe colpito.

In che diavolo ti stai mettendo? Mi chiese la mia coscienza, ma io la zittì subito perché stavo per essere scopata questa sera e non importava altro.

Quando mi colpì non ero pronta, la sensazione si trasformò in puro piacere.

"Ne avrai una in più, conta ad alta voce." Borbottò.

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora