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Andy Waters.

David e Joy avevano deciso di portare Suki per un tour di Orlando il giorno prima del suo compleanno. Calum stava lavorando da tutta la mattina ed io mi sentivo abbastanza sola nonostante lui fosse proprio accanto a me sul letto. Stava parlando in modo arrabbiato al telefono, un broncio sul viso mentre continuava ad ignorarmi. Gli presi la mano e la posai sul mio seno nudo, facendogli stringere la mano abbastanza da portarlo a guardarmi.

"Andy, piccola." Mi pregò Calum, facendomi alzare gli occhi al cielo. Spostai la sua mano e mi alzai, tirando i suoi boxer e abbassandoli abbastanza da liberare il suo pene.

Il respiro di Calum si fermò, la mia mano si muoveva su e giù mentre inarcavo la schiena e mi godevo la vista di quest'uomo una volta comporta diventare completamente frustrato e impotente nel giro di qualche secondo. Il telefono nella sua mano tremò, il suo respiro si fece pesante mentre mi guardava.

"Si, William, sono ancora qui." Disse a denti stretti, guardandomi mentre lo toccavo gentilmente. Il suo pene soffice iniziò ad indurirsi tra le mie mani, lui piegò la testa indietro mentre cercava di trattenere un gemito. "Le vendite devono salire prima che possiamo fare qualcosa per la fusione."

Posai le labbra al lato della sua lunghezza, il suo pene praticamente stava pulsando nella mia mano mentre gli leccavo la punta. Il corpo di Calum si irrigidì, io chiusi gli occhi mentre lo prendevo in bocca.

"W-William, devo richiamarti dopo." Calum mise fine alla telefonata subito e posò una mano sulla mia testa, i suoi fianchi si spinsero in alto per colpire la mia gola. Io gemetti e pompai con la mano quello che non riuscivo a infilare in bocca. "Cazzo, tesoro, amo quando mi scopi con la tua bocca."

Io succhiai di più mentre il suo respiro si fermava. Piegò la testa indietro e gemette, la punta del suo pene colpì la mia gola. Era così grosso ed eretto, mi riempiva facilmente la bocca. Afferrò i miei capelli, il suo pene tremò nella mia bocca prima che venisse. Il petto di Calum si alzava e abbassava velocemente mentre cercava di ricomporsi.

"Non dovevi lavorare." Dissi, sedendomi e asciugandomi la bocca. "Hai mentito sia a Suki che a me."

Calum si sistemò i boxer e mi guardò. "Piccola, Suki non è qui."

"Ma io si e mi hai a malapena prestato attenzione da quando siamo qui." Mi sentì in colpa non appena dissi quelle parole. "Scusa, è il fine settimana di Suki ed io mi sto comportando in modo egoista."

Calum scosse la testa e mi tirò a se, prendendomi il viso tra le mani. "Dimmi sempre quando non ti sto dando attenzioni. Tu sei una delle mie due priorità, piccola."

"Ma sono ancora comunque irritantemente egoista." Sussurrai mentre la sua mano scendeva verso il centro del mio corpo e si infilava nelle mie mutande. Sussultai, i miei fianchi si sollevarono mentre il suo pollice si premeva contro il mio clitoride.

"Sta zitta." Sussurrò, baciandomi il collo e facendomi stendere. Io mi tolsi la maglietta, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo.

Le nostre bocche si muovevano insieme in modo febbrile, le sue mani quasi mi strapparono le mutande da sopra. Mi baciò tutto il corpo nudo, la sua lingua disegnò dei cerchi sui miei fianchi prima che mi guardasse negli occhi.

"Voglio che mi guardi, Andrea, guardarmi mentre ti divoro." Il mio corpo si irrigidì alle sue parole, i miei occhi rimasero fermi nei suoi mentre lui mi guardava dritto negli occhi e mi succhiava il clitoride. "Proprio così, tesoro."

"Oh Dio, Calum." Gemetti, volendo chiudere disperatamente gli occhi per colpa della sensazione che mi stava attraversando. Il modo in cui la sua lingua si muoveva dentro di me, la sua bocca che mi succhiava in modo rude. "Oh Dio, oh Dio, oh Dio."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora