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Andy Waters.

Mi asciugai il viso, pregandomi di smettere di piangere mentre Calum guidava la macchina verso l'83esima e Broadway. Volevo solo teletrasportare Suki tra le braccia di Calum e far sparire Weazer. Calum mi prese la mano, baciando le mie nocche prima che io allontanassi la mano.

"Smettila." Lo pregai. "Questa è colpa mia e tu stai solo cercando di far sembrare che ti vada bene il fatto che sono io la ragione di tutto questo. Ho rovinato la tua vita."

Lui si accigliò. "Perché pensi questo? Ti ho già detto che non sei tu la ragione—"

"Ma lo sono! Ti ho rovinato e adesso ti sto facendo buttare i tuoi soldi per riavere tua figlia." Singhiozzai mentre lui fermava la macchina un po' più lontano dal posto in cui avrei dovuto prendere Suki e lasciare i soldi. Giocai con il mio anello di fidanzamento prima di toglierlo e tenderlo verso di lui. "Devo lasciarvi in pace."

"No, Andrea, no." Mi prese la mano dove sarebbe dovuto essere l'anello. ""Rimettilo, cazzo--ti prego." Singhiozzò. Lui singhiozzò e quel suono mi spezzò il cuore. "Ti prego non lasciarmi solo perché le cose si sono fatte dure."

"Non me ne sto andando perché le cose si sono fatte dure." Urlai, prendendogli il viso tra le mani e portandolo a guardarmi negli occhi. "Ti sto lasciando andare perché ti amo. Ti amo così tanto che preferisco vederci feriti per il resto della nostra vita piuttosto che avere una persona così tossica a rovinarci perché sto con te."

Calum fece un respiro profondo e posò la bocca sulla mia, muovendo le sue labbra febbrilmente prima di prendermi i polsi e stringerli.

"Se tu e Suki non tornate da me –entrambe...insieme." Disse con voce tremante. "Non ti perdonerò mai, Andrea. Tornerai da me, non importa quanto ti ci vuole oppure impazzirò."

Senza dire altro presi la borsa con i soldi e scesi dalla macchina, camminando in strada. Le persone mi superavano silenziosamente, qualcuno era al telefono, ma nessuno sembrava notare la brunetta nel mare di persone con un borsone pieno di soldi. Weazer fece un passo avanti, un sorriso pigro sul viso, ma tutto quello che volevo fare era picchiarlo con le mie stesse mani.

"Devi promettermi che li lascerai stare." Sussurrai. "Se vengo con te, devi promettermi di lasciar stare Calum e chiunque lui ami o conosce."

Weazer rimase in silenzio per un momento prima di annuire e prendere la mia mano. Mi fece sussultare e volevo piangere perché la sua mano non era calda e soffice come quella di Calum. Lui non mi rivolgeva quel sorriso gentile che mi faceva battere il cuore.

"Lo giuro." Tornammo alla sua macchina, dove Suki stava aspettando nei sedili posteriori. Le sue mani erano legate e non appena la vidi corsi verso la macchina, lasciai cadere il borsone e la aiutai a slegarsi.

"Mi dispiace, piccola, mi dispiace così tanto." Sussurrai, prendendole il viso tra le mani. "Stai bene?"

"Sto bene." Mi assicurò, tremando. "Puoi solo portarmi dal mio papà?"

Guardai verso Weazer che stava annuendo e mi alzai. Lui mi premette qualcosa contro la schiena, facendomi sussultare mentre mi punzecchiava.

"Mi sto assicurando che tornerai da me." La sua voce era disperata e io mi sentì quasi male per lui, ma era lui quello a premere un coltello contro la mia schiena. Le mie mani si posarono immediatamente sulla mia pancia.

Mi feci cogliere dal panico quando vidi che stava spingendo Suki. Mi faceva arrabbiare il fatto che nessuno era abbastanza intelligente da vedere che una bambina era spinta e una donna era terrorizzata. Sentivo come se il cuore stesse battendo mille battiti al secondo, i miei occhi si chiusero mentre le labbra di Weazer sfioravano il mio orecchio.

Per le altre persone sembrava una cosa innocente. Un uomo che bacia la sua donna mentre c'è la loro figlia. Era questo che sembrava.

"Il principe azzurro non è qui per salvarti." Sussurrò, facendomi rabbrividire. "Non pensavi davvero che sarebbe rimasto con te? Può avere chi vuole con uno schiocco di dita—perché avrebbe voluto avere qualcosa di usato? Qualcosa già scopato al limite?"

Sussultai al suono delle sue parole e lasciai che le lacrime scivolassero sulle mie guance. In un movimento veloce il mio piede calpestò violentemente il suo. Lui imprecò mentre io prendevo la mano di Suki e iniziavo a correre. Lei era più veloce di me, il suo corpicino la portava più avanti mentre correvamo tra il mare di persone e i palazzi che ci dividevano dall'uomo che l'aveva rapita e aveva spezzato il mio spirito.

"La metropolitana." Ansimai e mi spostai solo per essere spinta indietro da qualcuno, urlai prima di incontrare degli occhi marroni e una bocca che reclamò subito la mia. "Calum. Oh mio Dio, Cal—"

"Andy!" Urlò Suki, strappata ancora una volta da me. Weazer la teneva stretta, un coltello premuto contro la sua gola. "Papà, ti prego—aiutami."

Io feci un passo avanti, scuotendo la testa. "Non farle del male."

"Fottiti." Sbottò Weazer. "Stai cercando di vivere qualche perfetta vita e io non l'avrò." Suki sussultò, il coltello le tagliò leggermente la pelle.

Il mio respiro si fermò mentre lui singhiozzava.

"Ti darò tutto quello che vuoi." Mormorò Calum, i suoi occhi puntati non su Weazer ma su sua figlia.

"Me, ti darà me." Dissi e feci un passo avanti, prendendo Suki e tendendola a Calum. Weazer mi guardò negli occhi. Era così disperato per amore che avrebbe fatto di tutto per averlo. Forzato o desiderato, lui l'avrebbe avuto. "Ricorda la tua promessa."

"Andy, ti prego." Calum iniziò a tirarmi via solo perché il mio corpo venisse di nuovo premuto contro quello di Weazer. Ebbi così tanto tempo per capire tutto quando i miei occhi si posarono sul manico di un coltello che prima era tenuto da un pazzo.

Il sangue si liberò, sporcando la stoffa bianca della mia maglietta mentre il mio respiro diventava affannoso e i miei occhi si sollevarono per incontrare quelli di Calum che si tava affrettando per prendermi. Il dolore si irradiò nel mio corpo prima di tornare a concentrarsi nel punto in cui c'era il coltello.

"Nessuno può averti adesso." Le sue parole furono l'ultima cosa che mi ricordavo, l'ultima cosa chiara prima che Weazer fosse sul pavimento, un proiettile nel petto. Calum mi aveva spostato attentamente, i paramedici lo fecero allontanare.

Non sapevo se questa parte era reale o se mi stavo dando delle false speranze, ma sembrava che mi stesse sussurrando le parole che mi avrebbe detto alla fine prima di farmi diventare ufficialmente parte della sua famiglia. Le parole che avrebbe detto mentre diventavo sua.

"E prometto di amarti e di stringerti forte, tra le mie braccia, per il resto delle nostre vite –fin quando entrambi saremo vivi."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora