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Andy Waters.

Durante l'intera sfilata Calum era stato agitato e, per qualche ragione, io non riuscivo a smettere di chiamarlo 'papà'. Era sussurrato, affrettato, mai una volta l'aveva sentito qualcuno che non fosse lui. Lui mi stringeva la mano e ogni volta che eravamo da soli anche per pochissimo tempo mi diceva quando volesse sculacciarmi. Quello che potevo fare era aspettare eccitata che questa sfilata finisse.

"Miss Waters, questa è stata una delle sfilate più originali che abbia mai visto." Disse una donna, sorridendomi. Era bionda, alta e assolutamente bella. "Donatella. Sono davvero impressionata. Io e tua madre eravamo amiche da tanto."

Aprì la bocca, la mia mano era stretta da una delle donne che avevo ammirato per la maggior parte della mia vita.

"Hai del potenziale, Waters." E con questo se ne andò e io volevo piangere tra le braccia di Calum perché lei sapeva chi ero io.

"Wow." Calum rise, stringendomi la mano. "Questo mi ha quasi fatto dimenticare che stiamo per tornare in hotel."

Mi irrigidì al suono di quelle parole. Una parte di me era spaventata di quello che stava per arrivare, ma non avevo paura che potesse farmi male. Avevo paura del fatto che si stava comportando in modo così riservato sul modo pazzesco in cui mi avrebbe fatto sentire. Chiusi gli occhi e accettai il casto bacio che mi stava dando.

"Dovremmo andare, Mr. Hood?" Lui ghignò, la mia voce era tremante mentre parlavo.

"Se insisti, Miss Waters."

Tornare in hotel fu più veloce di quanto mi aspettassi. Il mio corpo stava tremando e lui si era assicurato di non toccarmi. Invece aveva parlato di quanto fosse bella l'Italia quando sapeva esattamente che non potevo concentrarmi su nient'altro che non fosse lui. Sospirai mentre uscivamo dalla macchina e ci avviavamo verso l'ascensore una volta dentro l'hotel. Sfortunatamente non eravamo soli dentro l'ascensore. La persone avevano circa la nostra età e stavano discutendo animatamente del fatto che fossero a Milano.

Io sospirai frustrata, strinsi la sua mano prima che sollevasse le nostre mani e mi baciasse le nocche.

"Pazienza, amore mio." Sussurrò Calum in un mio orecchio. "Tutto il piacere arriverà a suo tempo, soprattutto il tuo, provocatrice."

Sussultai quando la sua mano mi accarezzò la schiena fino a posarsi sul mio sedere. Lo strinse e lasciò lì la mano. Anche quando arrivammo sul nostro piano non spostò la mano.

"Quando entreremo dentro io andrò in bagno." Disse mentre ci avvicinavamo alla nostra stanza e toglieva la chiave."Quando uscirò, che sarà in due minuti esatti, tu sarai completamente nuda e i tuoi capelli saranno legati in una treccia così sarà più facile per me stringerli mentre ti scopo."

Il mio respirò si fermò.

"Avrai anche un bicchiere di scotch pronto per me." Sussurrò, aprendo la porta. "Ti guarderò mentre ti tocchi per i miei ordini."

Ero praticamente bagnata per il suo modo dominatore di essere. Entrai nella stanza, chiusi la porta dietro di noi mentre lui entrava nel bagno. La nostra stanza era solo una grande camera da letto con un bagno enorme, un balcone e un lettone. Afferrai i miei vestiti e li tolsi, lasciandoli sul comodino prima di concentrarmi sui capelli.

Non impiegai quanto mi aspettavo. Fare una treccia era la cosa più semplice. Quando Calum uscì dal bagno i suoi pantaloni erano sbottonati, la camicia anche mentre teneva la cravatta in una mano e prendeva il bicchiere con l'altra.

"Vai sul letto." L'ordine era semplice, il mio stomaco si contorse mentre lo facevo. Calum trascinò una delle sedie davanti al letto mentre io mi ci sedevo sul bordo. "Apri le gambe."

Mr. Hood } c.t.h traduzione italianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora