Andy Waters.
La gente continuava a guardarmi, mormorando e alcuni ebbero anche il coraggio di chiedermi se fossi collegata in qualche modo a Calum. Io decisi di ignorarli, cercando disperatamente di trovare la stanza di mia madre. Il cuore mi batteva all'impazzata, le lacrime si erano ormai seccate e il mio trucco era rovinato mentre vedevo mia sorella insieme a suo padre.
"Andy, l'unica persona che dovrebbe entrare, oltre a Rufus, è Andy." Disse Erin a Ramone, gli occhi del mio patrigno si posarono su di me mentre mi avvicinavo. Erin non prestò attenzione al mio stato attuale, mi strinse nel suo abbraccio e sussurrò quando mi amasse e quanto le fossi mancata. "La mamma è stabile, vuole vederti."
"Quando arriva Calum digli che sono dentro." Ramone annuì, dandomi un bacio sulla guancia prima di farmi entrare nella stanza.
Mia madre stava cercando di far cessare le attenzioni da baby-sitter di mio padre. "Sto bene."
"Ma tu non stai bene, ci dici da un anno che stai bene, ma non è vero." Mio padre sbuffò.
Mia madre alzò gli occhi al cielo, per poi guardare me. Le sorrisi e andai verso di lei, abbracciandola. "Sei bellissima, tesoro." Mi asciugò le lacrime con i pollici e sorrise. "Occasione speciale?"
"Il padre di Calum aveva organizzato un evento di beneficienza. Calum arriverà qui tra poco." Sorrisi. "Suki verrà con lui."
"Ugh, amo quella bambina." Mia madre sorrise, guardandomi mentre mi sedevo accanto a lei. "Come state tu e Calum--Aspetta, non dirmelo, voglio che arrivi lui per confermarmelo."
Io mi mordicchiai il labbro e le presi la mano. "Perché non mi hai detto che stavi male?"
"Non pensavo fosse un grande problema." Spiegò mia madre. "Sinceramente, non è un grande problema."
"Mamma, è un grande problema." Borbottai. "Il tuo polmone è fottutamente collassato e hai il cancro nel pancreas. Come fa a non essere un grande problema?"
"Dio, tu e tuo padre siete così drammatici--"
"Non siamo drammatici, mamma, guardiamo in faccio quello che stiamo per perdere." Singhiozzai. "Non vedrai Erin con il suo premio di beneficienza, me che mi sposo o non vedrai i tuoi nipoti--"
"Riuscirò a vedere te che ti sposi." Mia madre praticamente urlò. "Riuscirò a vedere tuo padre che ti accompagna lungo la navata e vedrò Calum che ti spalma la torta in faccia. Riuscirò a vedere tutto."
"Promettimelo, mamma." La supplicai. "Ti prego, promettimelo."
"Te lo prometto, Andrea." Mia madre sorrise. "Ho bisogno di dormire adesso, posso farlo?"
Io annuì, mio padre si asciugò il viso mentre mi faceva uscire dalla stanza. Sospirò e si voltò verso Ramone. Erin stava parlando al telefono quando Calum arrivò con Suki. Mi inginocchiai e la strinsi, lei affondò il viso contro la mia spalla mentre giocava con alcune ciocche dei miei capelli. Si allontanò e andò verso mio padre che si offrì subito di portarla alla caffetteria.
"Ti ho portato questi jeans e una delle mie maglietta perché non sono riuscito a trovare altro." Mi tese la borsa, il mio labbro inferiore iniziò a tremare.
"Non ce la farà." Sussurrai. Potevo vederlo nei suoi occhi che non ce l'avrebbe fatta. "Non riuscirà neanche a vedere il nostro matrimonio. Non riuscirà--"
"Shh, piccola." Mi strinse a se e mi baciò la testa. "Possiamo sposarci qui. Proprio in questo ospedale se questo ti rende felice."
"Non voglio che se ne vada, Calum, è questo il fatto. Non voglio che lei mi lasci." Sussurrai e gli permisi di trascinarmi lungo il corridoio e in bagno. Rimase in silenzio per la maggior parte del tempo, chiudendo la porta dietro di noi prima di posare la mia borsa nel lavandino.
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Mr. Hood } c.t.h traduzione italiana
Fanfiction"Miss Waters." Disse. "Hai fatto un fottuto incantesimo su di me di cui non riesco a liberarmi." [Terzo libro della 'The CEO Series'] Traduzione italiana della storia di @kingsofmuke, tutti i diritti e i meriti sono riservati a lei.