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Il giorno seguente mi arriva un messaggio su whatsapp del gruppo di classe.
Lo apro.

Sono usciti i voti di matematica.

Okay, questa è la volta buona, mi dico.
Chiudo whatsapp ed apro velocemente il sito della scuola, inserisco la password e clicco sulla casella dei voti.

Scorro con lo sguardo passando tutte le materie, per poi arrivare finalmente a matematica.

Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.

Le mie preghiere non vengono esaudite quando leggo nella mente un bel 5 e mezzo contornato dalla sua bella casellina di un color rosso vivo.
Ricontrollo la data della verifica per essere sicura di aver letto il voto giusto.

5 e mezzo era il mio voto.

Merda, sono rimandata.

"Ma porca troia!" Mi lascio scappare un insulto ad alta voce.

"Che succede?!" Fey corre verso di me, preoccupata a causa del mio urlo.

"Guarda!" Le mostro lo schermo del cellulare.

Mi fa uno sguardo comprensivo e cerca di consolarmi, ma con scarsi risultati.

Chiamo Theo e glielo dico subito.
Mi dice che non importa, che andrà tutto bene, che un'insufficienza in matematica non è la fine del mondo e le solite cose.
So che cercano tutti di consolarmi ma non è per niente bello sentirsi dire queste classiche frasi. Perché so benissimo che non è la fine del mondo, però è una palla assurda essere rimandati, avrei anche dovuto venire a scuola d'estate!

La gioia proprio!

Voglio solo non pensare più a questa stupida materia, poi però mi assalgono i sensi di colpa per non aver accettato di fare ripetizioni quel giorno con Adrian.
Ho preso un cavolo di 5 e mezzo, ciò vuol dire che se avessi fatto una lezione in più con Adrian sarei potuta benissimo arrivare al 6.

Ma il mio orgoglio ha vinto ancora una volta.

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Un paio di giorni dopo..

"Allora, hai preparato le tue cose?" Mi chiede Theo con una nota maliziosa.

"Può darsi.." Imito il suo accento malizioso.

Oggi mi trasferisco in un piccolo appartamento in una splendida via di Londra, con Theo.
Almeno una cosa bella questa settimana è successa!

Carico i bagagli in macchina e salgo con un sorriso enorme stampato in volto.
Non vedo l'ora di vedere l'appartamento, Theo voleva che fosse una sorpresa.

"Siamo arrivati." Annuncia lui dopo qualche minuto di macchina.

Mi volto verso di lui e sorrido come una bambina di 5 anni quando le viene offerto un cono gelato a più gusti.
Mi scappa una risatina interiore.

"Wow Theo.. È.."

"È..?" Mi incita lui.

"È.. Perfetta!" Urlo battendo le mani ed esplorando ogni singolo centimetro di quel posto.

L'appartamento, nonostante sia piccolo, è stupendo. Ha una camera da letto molto spaziosa, una piccola ed accogliente cucina moderna, una specie di salotto con tanto di televisione, divano e libreria. Poi c'è un bagno, un balcone enorme e..
Non riesco a pensare ad altro che alla vita mia e di Theo in questa casa. Insieme.
Questo è il luogo in cui avremmo condiviso momenti belli e brutti, ma affrontati comunque insieme.
Sarebbe stato un nostro posto speciale, la nostra nuova casa.

Una volta esplorate tutte le stanze torno all'ingresso dove trovo Theo appoggiato allo stipite della porta con quel suo fare divertito ed entusiasta.
Corro verso di lui e gli salto letteralmente addosso come un koala. Lui mi prende al volo e mi posa dolcemente le mani sui fianchi. Poi mi bacia con passione sull'uscio della porta. Mi sembra di essere in uno strano e travolgente film.
Un film difficile, anzi impossibile, da dimenticare. Qualcosa che ti rimane dentro per sempre.

"Ti amo." Sussurro dolcemente. Anche se vorrei urlarlo ai quattro venti, vorrei far sapere a tutto il mondo di noi. Perché nonostante tutto quello che abbiamo passato, tutti ci invidierebbero, invidierebbero il nostro amore.

Un amore straordinario.

Theo mi bacia il collo e io inizio a ridere.

"Ehi.." Sorrido.

"Che c'è?" Dice continuando a lasciarmi dolci segni sul collo.

"Andiamo.." Dico maliziosamente.

"Dove?" Domanda in tono ancor più malizioso e persuasivo.

"A fare.." Faccio una lunga pausa.
"La spesa, il frigo è vuoto e ho fame!" Sussurro staccandomi piano da lui.

Theo si stacca da me portandosi entrambe le mani dietro la nuca, per poi scompigliarsi leggermente i capelli e prendermi in giro ridendo.

"Che c'è? Guarda che ho fame veramente!" Dico ridendo a crepapelle.

Lui sbuffa divertito e, sconfitto, mi accompagna al supermercato.
Giuro di aver riso per tutto il tragitto, ho ancora in mente la sua espressione stupita e buffa allo stesso tempo.

Non ci sono parcheggi liberi, così lui aspetta in macchina per evitare di prendersi delle multe, mentre io scendo dall'auto e corro dritta verso l'entrata del supermercato.

Entro e metto nel carrello qualunque cosa mi passi per la mente.
Formaggio.
Frutti di bosco.
Insalata.
Pollo.
Lasagne.
Acqua.
Tonno.
Pasta.
Carote.
Merendine.
Patatine.
Frutta secca.
Potrei andare avanti per ore!

Mentre sto prendendo una confezione di cereali sulla mensola più alta del negozio, sento qualcuno picchiettarmi sulla spalla.

Prima ancora di voltarmi realizzo che l'unica persona che mi picchietta sempre sulla spalla è Adrian, dunque mi sale già l'incazzatura.

Mi giro piano, infastidita.

Appena vedo quello vedo scoppio in una risata infinita, clamorosa.
Sarò sicuramente tutta rossa in viso ma poco mi importa. Dopo questa, posso prendere in considerazione di perdonare il povero Adrian!
Dopo questo breve pensiero ritorno a ridere ad alta voce come se non ci fosse un domani.

Ehilaaa!
Come stateee?
Io male, ho mal di pancia:o

Chissà che avrà combinato Adrian! Buahahah;)
Se vi è piaciuto il capitolo lasciate una stellina:3

P.s: Non so se vi rendete conto che tra tipo una settimana finisce la scuola.

VACANZA!

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